Il cambio euro-dollaro ridimensiona le proprie ambizioni e viene giù senza freni dopo le novità della riunione BCE: Quantitative Easing esteso per tutto il 2017 e la moneta unica si svaluta.
Il cambio euro-dollaro esegue uno spike alla conferma dei tassi di interesse delle 13:45 prima di affondare di oltre 2 centesimi nel giro di un’ora.
La riunione della BCE ha quindi confermato quelle che erano le aspettative del mercato e la moneta unica si trova sommersa di ordini di vendita dopo il recupero che aveva messo in piedi nei confronti del dollaro nel dopo referendum.
Non c’è quindi possibilità per EUR/USD di una continuazione del trend rialzista, almeno nel breve periodo, dopo la decisione di Draghi e del suo staff di estendere il QE, con il cambio che sembra ora destinato ad una nuova inversione, in attesa della Fed.
Dopo aver visto la reazione dei mercati alla riunione BCE, vediamo nel dettaglio cosa sta accadendo su euro-dollaro e i possibili scenari che si aprono in queste ore.
Cambio euro-dollaro dopo riunione BCE: parentesi rialzista finita. Di nuovo a 1,05?
Il cambio euro-dollaro era risalito di oltre 3 centesimi dall’apertura di lunedì fino a questa mattina, quando alla conferma dei tassi di interesse era riuscito a tornare addirittura sopra l’1,08, dopo la partenza dai minimi annuali a 1,050 nel post-referendum.
Sono bastate 2 ore per riassorbire quasi del tutto il rialzo settimanale e riportare la quotazione di EUR/USD ai livelli di giovedì scorso, ponendo apparentemente fine alla breve parentesi pro-euro.
La reazione è però stavolta quella attesa. L’estensione del Quantitative Easing per tutto il 2017 è un segnale che indebolisce la moneta unica e questo non poteva che portare ad un ridimensionamento del suo valore.
L’eventuale tapering prenderà forma dalla prossima primavera, scenario che mette l’euro alle strette nei confronti di un dollaro pronto a riprendere vigore a sei giorni dalla riunione Fed e da un atteso rialzo dei tassi di interesse da parte della banca centrale americana.
Aumentano quindi le distanze tra le politiche monetarie delle due zone ed euro-dollaro reagisce tornando nei pressi della resistenza/supporto a 1,066, come osservabile dal seguente grafico orario:
Il rialzo, come detto, aveva trovato il modo di rompere la resistenza a 1,08 e di allungarsi fino a 1,086, movimento di breve durata e di ancora più forte inversione, quando i veri contenuti della riunione BCE di oggi sono giunti alle orecchie del mercato.
Il crollo ha riportato EUR/USD sotto l’,1071 e, per ora, anche sotto l’1,066. Sono questi due i livelli da tenere d’occhio per un eventuale ripresa del rialzo e, a meno che non vengano nuovamente superati, il cambio rischia di tornare presto a frequentare zona 1,05.
Finito il nervosismo di giornata sarà più chiaro capire fino a dove si sarà spinto il ribasso, i cui target principali rimangono i minimi dai quali è già rimbalzato più volte, tra 1,055 e 1,050.
Il livello di 1,066, in particolare, si propone come lo spartiacque tra una prosecuzione del ribasso o una tenuta della zona vicino a 1,07, per quanto con la giornata di oggi risulta davvero difficile credere ad un nuovo rialzo convinto e duraturo della moneta unica nei confronti del dollaro.
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