La politica monetaria consiste in una serie di azioni compiute da una banca centrale o da una commissione di regolamentazione che determinato la dimensione e il tasso di crescita dell’offerta di moneta, che influisce sui tassi di interesse.
Si implementa la politica monetaria con azioni come la modifica del tassi di interesse, la vendita o l’acquisto di titoli di Stato o modificando l’importo che le banche devono pagare per mantenere la propria liquidità all’interno delle casse della banca centrale.
In linea generale esistono due tipologie di politica monetaria:
- espansiva,
- restrittiva.
Una politica monetaria espansiva aumenta l’offerta di moneta al fine di ridurre la disoccupazione, aumentare l’indebitamento del settore privato e la spesa dei consumatori, stimolando così la crescita economica. Spessa definita come «la politica monetaria facilitata», questa descrizione si addice bene a quanto fatto da molte banche centrali dopo la crisi finanziaria del 2008, quanto i tassi di interesse sono stati tagliati drasticamente, in molti casi vicino allo zero.
La politica monetaria restrittiva rallenta il tasso di crescita dell’offerta di moneta o diminuisce l’offerta di moneta al fine di controllare l’inflazione. Anche se a volte è necessaria, la politica monetaria restrittiva può rallentare la crescita economica, aumentare della disoccupazione e deprimere l’indebitamento e la spesa dei consumatori e delle imprese. Un esempio potrebbe essere quello dell’intervento della Federal Reserve, banca centrale degli Stati Uniti, nei primi anni ’80: al fine di contenere l’inflazione vicina al 15%, la Fed ha aumentato il tasso di interesse di riferimento al 20%. Questo aumento ha provocato una recessione, ma ha mantenuto il rialzo dell’inflazione sotto controllo.
Le banche centrali utilizzano una serie di strumenti per modificare la politica monetaria. Le operazioni a mercato aperto influenzano direttamente l’offerta di moneta attraverso l’acquisto di titoli di Stato a breve termine (per espandere l’offerta di moneta) o attraverso la vendita per raggiungere il risultato opposto.
I tassi di interesse di riferimento, come ad esempio il LIBOR e il tasso sui Fed funds, influenzano la domanda di moneta alzando o abbassando il costo dei prestiti - in sostanza, il prezzo del denaro. Quando il prestito è a buon mercato, le imprese creano più debito per investire in assunzioni e espansione, i consumatori possono fare più acquisti a lungo termine con credito a basso costo e risparmiatori hanno più incentivi ad investire i propri soldi in azioni o altri asset, piuttosto che guadagnare molto poco e forse perdere denaro sui conti di risparmio.
Negli ultimi anni, la politica monetaria non convenzionale è diventata più comune. Questa politica comprende il quantitative easing.