Il mercato azionario ha reagito al crollo di agosto, ma 3 gravi rischi potrebbero causare una nuova crisi. Scopri quali sono e come proteggere i tuoi investimenti.
Il mercato azionario è spesso considerato un indicatore chiave della salute economica, ma nasconde insidie che anche gli investitori più esperti a volte trascurano. Negli ultimi mesi, il rally dell’indice S&P 500 ha spinto molti a credere che il peggio sia passato, alimentato da dati positivi sulle vendite al dettaglio e da segnali di moderata inflazione. Tuttavia, una serie di minacce imminenti potrebbe ribaltare questa visione ottimistica e portare a nuovi ribassi.
In questo articolo, esploreremo 3 gravi rischi che incombono sul mercato azionario. Conoscere questi scenari è fondamentale per proteggere i propri investimenti in un contesto di mercato che potrebbe diventare ancora più turbolento.
1) Nessun taglio dei tassi a settembre
Uno dei principali fattori che influenzano il mercato azionario è la politica monetaria della Federal Reserve. Negli ultimi mesi, gli investitori hanno nutrito la convinzione che un ulteriore taglio dei tassi di interesse fosse inevitabile, contribuendo a sostenere i mercati nonostante i segnali contrastanti sull’economia. Tuttavia, c’è un crescente timore che questa aspettativa possa rivelarsi eccessivamente ottimistica. Sul sito del CME Group è possibile monitorare in tempo reale le previsioni sui tassi.
Secondo Brian Mulberry, gestore di portafoglio presso Zacks Investment Management, esiste una possibilità concreta che la Fed decida di mantenere stabili i tassi a settembre, piuttosto che procedere con il previsto allentamento monetario.
Questa decisione potrebbe destabilizzare il mercato, poiché molti investitori hanno già incorporato nei prezzi degli asset l’aspettativa di un taglio dei tassi.
L’indice dei prezzi al consumo di luglio ha mostrato una stabilità apparente, ma con alcune aree che indicano un’inflazione persistente e irregolare. Inoltre, i recenti dati sulle vendite al dettaglio hanno dimostrato una sorprendente resilienza del consumatore americano, suggerendo che l’economia potrebbe non aver bisogno di un ulteriore stimolo monetario nel breve termine. Se la Fed decidesse di non tagliare i tassi, potrebbe essere percepita come un segnale che l’economia è abbastanza robusta da non richiedere ulteriori interventi. Tuttavia, questa decisione potrebbe anche essere interpretata come un segno di cautela da parte della banca centrale, che potrebbe preferire mantenere le munizioni monetarie in caso di un futuro deterioramento economico.
Un mancato taglio dei tassi potrebbe quindi innescare un’ondata di vendite sul mercato azionario, innescando una correzione significativa.
2) Incertezza politica alle elezioni presidenziali USA
L’incertezza politica è un altro fattore critico che potrebbe influenzare negativamente il mercato azionario nei prossimi mesi. Con le elezioni presidenziali statunitensi all’orizzonte, esiste la possibilità che i risultati siano così serrati da non permettere di dichiarare un vincitore la notte stessa, come accadde nel 2000 con George W. Bush. Questa situazione di stallo, in cui i risultati elettorali potrebbero essere contestati e protrarsi per giorni o addirittura settimane, rappresenta un rischio significativo per i mercati finanziari. Ken Mahoney, CEO di Mahoney Asset Management, esprime preoccupazione per la possibilità che il giorno dopo le elezioni, il 6 novembre, ci si svegli senza un presidente chiaramente eletto.
Il ricordo delle elezioni del 2000, in cui lo Stato della Florida dovette procedere a una riconta dei voti, è ancora vivido per molti investitori.
Un’elezione contestata o incerta potrebbe generare volatilità sui mercati, poiché l’incertezza politica è storicamente associata a una maggiore avversione al rischio.
In un ambiente di incertezza elettorale, gli investitori potrebbero essere tentati di liquidare parte dei loro portafogli, aumentando la pressione al ribasso sui prezzi delle azioni. Inoltre, l’esito delle elezioni potrebbe influenzare le politiche economiche e fiscali future, creando ulteriori incertezze sugli asset finanziari. Anche se attualmente le previsioni indicano una possibile vittoria di Kamala Harris, la volatilità legata alla campagna elettorale e alla possibilità di un risultato contestato rimane una minaccia da non sottovalutare.
3) Atterraggio brusco dell’economia
Infine, uno dei rischi più gravi ma meno discussi è quello di un atterraggio brusco dell’economia statunitense, una minaccia sottovalutata per gli asset rischiosi. Dopo anni di espansione economica sostenuta e un ciclo di rialzi dei tassi di interesse, l’economia potrebbe essere avviata verso una fase di rallentamento più severa di quanto attualmente previsto. Arthur Budaghyan di BCA Research ha recentemente avvertito che l’allentamento monetario della Federal Reserve potrebbe non essere sufficiente a sostenere gli asset rischiosi se la crescita economica dovesse rallentare bruscamente.
Un atterraggio brusco, caratterizzato da un rallentamento significativo ma non catastrofico, potrebbe avere conseguenze importanti per i mercati azionari.
In uno scenario del genere, la domanda di asset rischiosi come le azioni potrebbe diminuire drasticamente, portando a una riduzione dei prezzi e a una maggiore volatilità.
Questo rischio è particolarmente preoccupante in un contesto in cui i mercati hanno valutazioni elevate che riflettono aspettative di crescita economica continua e un supporto monetario senza fine. Tuttavia, se la crescita economica dovesse rallentare più del previsto e la Fed non fosse in grado di intervenire con misure sufficienti, gli investitori potrebbero dover affrontare perdite significative.
Un ulteriore aggravante di questo scenario è il fatto che, in caso di atterraggio brusco, la Fed potrebbe trovarsi con margini di manovra limitati, avendo già ridotto i tassi di interesse a livelli storicamente bassi. Questo ridurrebbe l’efficacia delle future politiche monetarie nel contrastare un’eventuale recessione, lasciando i mercati più esposti alle forze di mercato. Di conseguenza, un atterraggio brusco rappresenta una minaccia concreta per gli investitori, che potrebbero dover rivalutare le loro strategie di investimento in un contesto di maggiore incertezza economica.
Cosa fare per proteggere i tuoi investimenti
Per gli investitori, diversificare il portafoglio in vista delle elezioni presidenziali statunitensi è essenziale per proteggere i propri capitali. L’incertezza politica che circonda questo evento potrebbe infatti causare forti oscillazioni nel mercato azionario americano, rendendo rischiosa un’eccessiva esposizione a tale mercato.
Una strategia prudente prevede:
- La riduzione del peso degli investimenti negli Stati Uniti, puntando invece su mercati europei o emergenti, meno soggetti all’impatto delle dinamiche elettorali statunitensi.
- Integrare titoli di stato italiani o di altri paesi dell’Eurozona nel portafoglio può offrire stabilità, mentre mantenere una porzione di liquidità consente di reagire prontamente a eventuali turbolenze.
- Diversificare anche in settori meno ciclici o in beni tangibili, come gli immobili, può aiutare a mitigare i rischi.
- Monitorare costantemente gli sviluppi economici e politici globali è cruciale per adattare la strategia di investimento alle circostanze in evoluzione, mantenendo un portafoglio equilibrato e resiliente.
Con un approccio attento e ben ponderato, è possibile proteggere i propri investimenti dalle incertezze del mercato globale.
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