Addio al dollaro, tutte le operazioni sono state cancellate in questi Paesi

Luna Luciano

26 Gennaio 2025 - 10:55

Russia e Iran contro il dollaro americano. I due avversari politici degli Stati Uniti hanno avviato un processo di dedollarizzazione: Ecco cin cosa consiste il piano di Tehran e Mosca.

Addio al dollaro, tutte le operazioni sono state cancellate in questi Paesi

L’Iran e la Russia dicono definitivamente addio al dollaro americano. È questo l’ultimo atto compiuto da Mosca e Teheran per depotenziare l’egemonia economica statunitense e rafforzare la loro indipendenza finanziaria.

La decisione di eliminare completamente il dollaro dalle transazioni bilaterali segna un cambiamento epocale nel commercio internazionale e riflette una tendenza crescente alla dedollarizzazione.

In un contesto globale caratterizzato da sanzioni economiche e tensioni geopolitiche, i due Paesi hanno introdotto un sistema di scambio basato esclusivamente sulle proprie valute nazionali, il rublo e il rial, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti e dal sistema finanziario occidentale.

Questa mossa si inserisce in una strategia più ampia che punta a creare un sistema economico alternativo, riducendo l’influenza delle istituzioni finanziarie occidentali come SWIFT. La rinuncia al dollaro nelle transazioni interbancarie rappresenta un passo significativo verso una maggiore autonomia economica e potrebbe ispirare altre nazioni a seguire lo stesso percorso.

Davanti a un simile scenario è importante capire cos’è la dedollarizzazione: siamo difronte al definitivo declino del dollaro? Scopriamolo insieme: ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Cos’è la dedollarizzazione: il piano di Russia e Iran

La dedollarizzazione è il processo attraverso il quale le nazioni cercano di ridurre la loro dipendenza dal dollaro USA nelle transazioni finanziarie, come il commercio internazionale, le riserve valutarie e le operazioni bancarie. Questo fenomeno ha acquisito rilevanza negli ultimi anni, poiché vari Paesi hanno cercato alternative per proteggere le proprie economie dalle sanzioni e dalle fluttuazioni legate alla valuta statunitense.

Ora Russia e Iran hanno ufficializzato la loro collaborazione con un accordo che stabilisce il passaggio definitivo alle valute locali, eliminando completamente l’uso del dollaro. Secondo la Banca Centrale iraniana, le transazioni commerciali tra i due Paesi avvengono ora esclusivamente in rial e rubli, evitando così le restrizioni finanziarie imposte dall’Occidente. Questo cambiamento non solo rafforza il commercio bilaterale, ma potrebbe anche spingere altre nazioni sotto sanzioni a seguire un approccio simile.

Le implicazioni globali di questa decisione sono significative. La dedollarizzazione potrebbe incentivare altri Paesi a esplorare soluzioni alternative, portando a una frammentazione del mercato valutario internazionale. Inoltre, il fatto che Russia e Iran abbiano abbandonato SWIFT, la rete interbancaria globale dominata dall’Occidente, indica una chiara intenzione di costruire un’infrastruttura finanziaria autonoma, con possibili conseguenze sulla stabilità economica mondiale.

Il dollaro americano è in declino: quali sono i rischi per gli USA

L’uscita di Russia e Iran dal sistema del dollaro rappresenta un rischio significativo per l’egemonia economica degli Stati Uniti. La predominanza del dollaro come valuta di riserva globale consente a Washington di esercitare un’enorme influenza sulle economie di tutto il mondo. Tuttavia, la crescente adozione di valute alternative potrebbe ridurre questa posizione di forza e minare il ruolo del dollaro nei mercati internazionali.

Uno dei principali strumenti di controllo finanziario degli USA è il sistema SWIFT, che facilita le transazioni internazionali tra istituzioni finanziarie. La rinuncia da parte di Russia e Iran a questo sistema comporta un calo della domanda di dollari e una riduzione della capacità statunitense di monitorare e controllare i flussi finanziari globali. Inoltre, la creazione di meccanismi alternativi di pagamento, come quelli sviluppati da Cina e Russia, potrebbe ulteriormente erodere la dominanza del dollaro.

Le conseguenze per gli Stati Uniti potrebbero tradursi in un aumento della pressione inflazionistica, poiché la minore domanda di dollari comporterebbe una svalutazione della valuta americana. Inoltre, la perdita del dollaro come principale mezzo di scambio commerciale potrebbe limitare la capacità del governo USA di imporre sanzioni economiche efficaci, riducendo così la sua influenza geopolitica.

Il fenomeno della dedollarizzazione, quindi, pone sfide significative agli Stati Uniti, che dovranno adattarsi a un nuovo panorama economico globale in cui il dollaro non è più l’unico protagonista - un duro colpo soprattutto per il neo eletto presidente Trump, che voleva sfruttare la pressione economica sulla Russia per poter porre fine alla guerra in Ucraina e costringere l’amico russo, Vladimir Putin, a sedersi a i tavoli dei negoziati. Il declino della moneta statunitense potrebbe incentivare una maggiore competizione tra valute emergenti, come l’euro, lo yuan e il rublo, ridefinendo così l’equilibrio finanziario mondiale.

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