Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2024 tornerà l’ora legale. Le lancette dell’orologio si dovranno spostare avanti o indietro? Ecco cosa accadrà.
Con l’arrivo della primavera è tempo di spostare anche quest’anno le lancette dell’orologio.
La primavera avanza, e se dal davanzale possiamo ammirare i primi boccioli, è possibile notare come le giornate si stiano man mano allungando con il passaggio dall’ora solare, in vigore per durante l’autunno e l’inverno, all’ora legale.
Infatti, con l’arrivo della bella stagione, da aprile fino a fine ottobre l’ora solare lascerà posto a quella legale. Il cambio dell’ora che si verificherà nella notte tra sabato 30 marzo e domenica 31 marzo 2024, che consentirà di poter godere di un’ora di luce in più al giorno per i prossimi mesi.
Ma il cambio dell’ora a volte può rappresentare un problema, nonostante l’ora legale porti con sé numerosi benefici economici e salutari.
Tutt’oggi, tuttavia. le persone fanno confusione su cosa implichi il passaggio dall’ora solare all’ora legale e viceversa, non ricordando mai se bisogna spostare le lancette avanti o indietro di un’ora.
Vediamo insieme come spostare le lancette dell’orologio e quali sono i benefici o i problemi salutari che porta il cambio dell’ora e come superarli.
Cambio orario, un’ora avanti o indietro?
Ormai la maggior parte dei dispositivi tecnologici cambia l’ora legale e solare in maniera automatica, ma bisogna fare attenzione, uno degli errori più comuni che le persone fanno è quello di non prestare attenzione se lo smartphone è connesso a internet. Infatti, in caso di mancata connessione sarà necessario modificare l’orario manualmente o attendere la prima connessione disponibile alla rete.
Ma le lancette vanno spostate in avanti o indietro? Si tratta di un dubbio lecito che si ripete ogni anno al cambio d’ora e per questo è bene ricordare che nel passaggio da ora solare a legale le lancette dovranno essere spostate un’ora in avanti.
Nella notte tra il 30 marzo e il 31 marzo, le 2:00 diventeranno le 3:00 e di conseguenza le persone dormiranno un’ora in meno
Per fugare ogni dubbio è bene ricordare il seguente schema:
- Con l’ora legale le lancette vanno spostate un’ora in avanti;
- Con l’ora solare le lancette devono essere spostate un’ora indietro.
Ora legale: come abituarsi al nuovo orario
Secondo gli esperti l’ora legale porta con sé una serie di benefici per l’umore: uscire dall’ufficio con ancora alcune ore di luce migliora nettamente il benessere mentale. Ma questo non vale per tutti. Infatti, chi ama andare a letto tardi il giorno dopo il cambio dell’ora si trova particolarmente stanco, irritato e assonnato.
Esiste però una regola fondamentale per non risentire dell’improvviso cambio dell’ora, a maggior ragione se si perde un’ora di sonno. Stiamo parlando della regola “3-2-1”, semplice ed efficace per combattere gli effetti collaterali del cambio orario. Sinteticamente, la regola suggerisce di:
- smettere di mangiare 3 ore prima di andare a letto, poiché la digestione può interferire con il sonno;
- smettere di lavorare 2 ore prima;
- smettere di usare dispositivi elettronici 1 ora prima: non usare tablet, telefoni e computer aiuta a favorire la produzione di melatonina, l’ormone che concilia il sonno.
Queste semplici regole, basilari per condurre uno stile di vita sano, aiuteranno le persone a sopravvivere al cambio dell’ora senza terribili sbalzi d’umore.
Ora legale: quali sono i pro e i contro economici
Il cambio d’ora può risultare critico per lo scombussolamento che provoca al ciclo sonno-veglia dei cittadini, ma ha sicuramente delle ripercussioni non indifferenti sulle bollette delle famiglie in Italia. Per poter conoscere gli effettivi costi dell’ora legale in bolletta tornano utili le stime di Terna società controllata indirettamente dal ministero del Tesoro che gestisce la rete di trasmissione dell’energia elettrica.
Stando alla società l’anno scorso dal 26 marzo al 28 ottobre 2023, durante l’ora legale, l’Italia ha risparmiato 370 milioni di kWh di consumi elettrici, pari a un risparmio di 90 milioni di euro. Il quantitativo risparmiato è paragonabile al fabbisogno medio annuo di circa 140 mila famiglie, e quindi è come se dal 29 marzo, 140 mila famiglie avessero potuto non pagare per un anno le bollette.
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