Le azioni Campari sono a rischio: i supporti chiave a 8,90 euro potrebbero cedere. Ecco cosa potrebbe accadere in caso di violazione e le possibili conseguenze sul titolo di Piazza Affari.
Campari, simbolo del Made in Italy nel settore degli aperitivi, è al centro di un’inchiesta della Procura di Milano per una presunta evasione fiscale di circa 1,2 miliardi di euro. Secondo le indagini della Guardia di Finanza, coordinate dai pm Enrico Pavone e Bianca Baj Macario, il gruppo avrebbe omesso il pagamento delle imposte tra il 2018 e il 2020, sfruttando la holding lussemburghese Lagfin.
Il cuore delle indagini riguarda la presunta mancata dichiarazione e versamento della cosiddetta exit tax, dovuta in seguito a una fusione transfrontaliera. Questa tassa, applicata quando una società trasferisce la propria sede fiscale all’estero, sarebbe stata evitata trasferendo profitti per circa 5 miliardi di euro fuori dall’Italia. Lagfin, che detiene il 51,3% delle azioni e il 38,8% dei diritti di voto della Davide Campari Milano NV, è sospettata di aver mantenuto una «stabile organizzazione occulta» in Italia, eludendo così il fisco italiano.
Il caso ricorda quello di Exor, la holding della famiglia Agnelli, che nel 2016 pagò oltre 700 milioni di euro per sanare la propria posizione fiscale. Campari potrebbe affrontare conseguenze simili se le accuse venissero confermate. L’azienda, tuttavia, nega ogni addebito e si prepara a presentare le proprie controdeduzioni entro i prossimi 60 giorni.
L’inchiesta coinvolge anche alti esponenti del gruppo, tra cui Luca Garavoglia, attuale presidente, che attraverso Lagfin controlla Campari. Sotto la sua guida, il gruppo ha visto una significativa espansione internazionale, culminata nel trasferimento della sede legale in Olanda nel 2020.
Le azioni Campari potrebbero subire gravi ripercussioni da questa vicenda, con possibili impatti negativi sulla fiducia degli investitori. La reazione del mercato sarà cruciale per determinare l’andamento futuro del titolo, in attesa degli sviluppi giudiziari e delle decisioni della Procura di Milano.
Campari: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Campari ancora in rosso a ridosso dei minimi di fine maggio a 9 euro circa. Sotto quest’area resterebbero solo i supporti a 8,90 circa, minimi allineati di gennaio e aprile, ad arginare l’ondata di vendite delle ultime settimane. Se anche questo riferimento dovesse saltare, aumenterebbe il rischio di affondo in area 8,40, poi a circa 7,80. Nella direzione opposta, solo oltre 9,50 si allenterebbero le pressioni negative, ma servirebbe la rottura di 9,80 e di 10 euro per inviare segnali convincenti di ripresa.
Per operare long su Campari potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HD4G4Z2. Il certificato ha come sottostante Campari e presenta una barriera distante attualmente il 14,30%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HD1AJL3, avente una barriera distante il 14% come sottostante Campari.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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