Caos sanzioni spostamenti a Natale: il Comitato per la legislazione smentisce il Viminale

Antonio Cosenza

16/12/2020

Spostamenti a Natale, caos sanzioni per chi non rispetta il divieto: il Comitato di legislazione della Camera smentisce il Ministero dell’Interno.

Caos sanzioni spostamenti a Natale: il Comitato per la legislazione smentisce il Viminale

Non c’è pace per la questione degli spostamenti vietati a Natale e Capodanno: secondo il Comitato per la legislazione della Camera il rischio ricorsi in caso di applicazione di una sanzione da parte delle autorità nei confronti di coloro che violano i divieti imposti dal DPCM del 3 dicembre è reale.

La vicenda è piuttosto articolata e merita di essere approfondita passo dopo passo. Come prima cosa, va ricordato che il DPCM del 3 dicembre impone il divieto di spostamenti tra Comuni nelle giornate del 25 dicembre, 26 dicembre e 1° gennaio. Lo stesso decreto prevede il divieto di spostamento tra Regioni - anche se di area gialla - nel periodo che va dal 21 dicembre al 6 gennaio.

Ebbene: diversi organi di informazione hanno lamentato il fatto che nel DPCM non vengono specificate le sanzioni previste per coloro che trasgrediscono a questi due divieti. Una poca chiarezza che potrebbe portare coloro che vengono sanzionati per aver trasgredito le regole a presentare ricorso davanti ad un giudice, con buone possibilità di vincerlo. Questo perché - come abbiamo già avuto modo di spiegare - non c’è congruità tra le norme che vietano gli spostamenti tra Regioni dell’area arancione o rossa e quelle che invece vanno ad imporre limitazioni su tutto il territorio.

A questi ha però risposto il Viminale, specificando che le sanzioni sono quelle descritte dal decreto legge 19/2020 approvato ad inizio emergenza, il 25 marzo 2020. La norma cardine del sistema regolatorio delle misure di contenimento della diffusione del coronavirus, infatti, continua ad essere l’articolo 1 del suddetto decreto ed è per questo motivo che per qualsiasi divieto e violazione continuano ad applicarsi le sanzioni descritte dal seguente articolo 3 dove si legge che in via generale scatta una sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro, abbattibile a 280,00 euro in caso di pagamento entro cinque giorni ed elevabile a 560 euro in caso di recidiva.

Quando la questione sembrava chiusa, però, ecco una nuova “puntata” - manco fossimo su una serie Netflix - che desta nuovamente confusione sulla vicenda. A porre dubbi riguardo alle conseguenze per la mancanza di sanzioni, e alla necessità che questa possa essere causa di accoglimento di ricorsi da parte dei giudici, questa volta non sono gli organi di stampa, bensì il Comitato per la legislazione della Camera in sede di osservazioni e parere del 9 dicembre scorso sul disegno di legge di conversione del DPCM del 3 dicembre.

Il DPCM del 3 dicembre dovrebbe specificare le sanzioni: ecco perché

Al fine di evitare contenziosi giudiziari, il Comitato per la legislazione della Camera suggerisce di specificare, in fase di conversione in legge del DL 158/2020, quali sono le sanzioni che si applicano a chi trasgredisce il divieto di spostamenti previsto durante le festività.

Il Comitato per la legislazione, infatti, ha più di un dubbio riguardo alla possibilità che ancora oggi si possano applicare le sanzioni indicate dal decreto del 25 marzo scorso.

Questo perché “la successione della normativa emergenziale sembrerebbe deporre per la valenza novativa degli imminenti divieti di spostamento”. Secondo il Comitato, il vuoto legislativo c’è e potrebbe essere causa di diversi contenziosi giudiziari, con buone possibilità per coloro che vengono sanzionati di vincere il ricorso.

Nel dettaglio, il Comitato ritiene che il DPCM del 3 dicembre possa aver introdotto una “speciale misura di contrasto all’epidemia”, innovativa rispetto ai testi precedenti. Ed è per questo che - ai sensi dell’articolo 1 della legge 689/1981 - sarebbe opportuna un’apposita copertura legislativa ai fini dell’introduzione di sanzioni amministrative ad hoc per la sua violazione. Diversamente ci sarebbe un precetto, legislativo e amministrativo, privo di sanzione legalmente prevista.

Un parere condiviso anche dal costituzionalista Stefano Ceccanti, il quale ritiene che nel dubbio - ossia se specifiche sanzioni sono già presenti, come sostenuto dal Viminale, oppure se è necessario prevederle in fase di conversione del DPCM alla Camera - è opportuno non correre rischi e prevedere delle sanzioni chiare per i nuovi divieti imposti esclusivamente per il periodo delle festività.

Sanzioni prima di Natale: si farà in tempo?

Si tratta, comunque, di una corsa contro il tempo. Non è detto, infatti, che la conversione in legge venga effettuata in tempo per l’entrata in vigore dei divieti.

In tal caso, come spiegato dal Comitato per la legislazione, il rischio che il Governo abbia commesso un errore con l’approvazione del DPCM del 3 dicembre aprendo alla possibilità che ci possano essere molteplici ricorsi in caso di sanzioni è reale.

Va detto, comunque, che una soluzione potrebbe essere trovata approvando un nuovo DPCM - appositamente per le feste - nel quale potrebbero essere indicate tutte le sanzioni previste.

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