Nuovo caso di sovrapposizione tra Polizia di Stato e Carabinieri: ecco perché le competenze dei due corpi vanno riviste al più presto.
Che le competenze di Polizia e Carabinieri vadano assolutamente riviste, così da eliminare tutte le sovrapposizioni tra questi due corpi delle Forze dell’Ordine, non è più un segreto.
D’altronde lo stesso Ministro dell’Interno - Marco Minniti - lo scorso agosto ha annunciato il suo progetto di riforma delle competenze di Carabinieri e Polizia. Una suddivisione di tipo territoriale, visto che alla Polizia di Stato verrebbe affidata la gestione della sicurezza nei capoluoghi di Regione, mentre l’Arma dei Carabinieri sarebbe dislocata sul resto del territorio.
Un’altra ipotesi di cui si parla da tempo - ma della quale non ci sono conferme da parte dell’amministrazione centrale - riguarda la possibilità di un accorpamento tra Polizia e Carabinieri, una misura simile a quella che ha portato il personale della Guardia Forestale e a transitare dei Carabinieri e - per una minima parte - nei Vigili del Fuoco.
Un’ipotesi che è tornata in auge dopo la notizia di quanto successo domenica 19 novembre allo stadio Friuli prima della partita Udinese-Cagliari. Come riportato dal Sindacato Autonomo di Polizia, infatti, in quest’occasione per la gestione dell’ordine pubblico è stato affidato un reparto mobile della Polizia di Stato alla gestione di un Capitano dell’Arma dei Carabinieri.
Un fatto condannato dal SAP, il quale nell’esporre le sue motivazioni fa riferimento nuovamente all’ipotesi di un’unione tra i due corpi. Ecco quanto riportato dal Segretario del SAP, Mirco Pesavento, in merito ai fatti di domenica.
Cosa è successo allo Stadio Friuli il 19 novembre?
Il Segretario Mirco Pesavento del SAP (Sindacato Autonomo Polizia) è stato testimone di un fatto “gravissimo” avvenuto nel pre-partita di Udinese-Cagliari.
Per la gestione dell’ordine pubblico sono state inviate sul posto due squadre del Reparto Mobile della Polizia di Stato, le quali vengono divise tra settore ospiti e settore distinti.
Nel primo caso la gestione del reparto viene affidata al dott. Locati della Questura di Udine, mentre per il settore distinti la squadra è stata messa a disposizione di un Capitano dei Carabinieri.
Il segretario del SAP ci tiene a precisare che il comportamento del Capitano è stato impeccabile, poiché si è posto nei confronti degli addetti del Reparto Mobile con la “massima gentilezza e cortesia”, ma per Pesavento si tratta comunque di un avvenimento molto grave che merita di essere riportata al Capo della Polizia, l’ex prefetto di Roma Franco Gabrielli.
D’altronde quanto avvenuto allo Stadio Friuli rappresenta una violazione della legge madre 121/81, che ha introdotto disposizioni in merito al nuovo ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza.
Una volta segnalato l’accaduto, il Dirigente del Servizio si è recato subito sul posto, ma “stizzito”. A differenza del Capitano dell’Arma dei Carabinieri, infatti, questa ha dato disposizioni agli uomini del Reparto Mobile “dislocandoli al postfiltraggio, dopo gli steward”. Secondo Pesavento, è come se il Dirigente abbia voluto “punire” gli uomini del Reparto Mobile per la segnalazione.
A tal proposito, il rappresentante del SAP chiede che ciò non si verifichi più in futuro, rivendicando un maggior rispetto per gli uomini del Reparto Mobile, dei veri professionisti dell’Ordine Pubblico.
È il preludio all’accorpamento?
Questo evento conferma la necessità di rivedere al più presto le competenze di Carabinieri e Polizia. D’altronde, il SAP teme che se si continuerà così ci potrebbe essere l’accorpamento della Polizia nei Carabinieri come successo in passato con il Corpo Forestale, un assorbimento che tra l’altro la Corte Costituzionale ha definito incostituzionale.
È come se fosse in atto una sorta di unificazione dei due corpi di Polizia, ipotesi che invece sembra soddisfare il Sindacato Autonomo della Polizia di Stato.
Per evitare le sovrapposizioni quindi la strada migliore da seguire è quella di un’equiparazione dei due corpi, una collaborazione senza distinzioni gerarchiche. O almeno questa è la proposta del SAP.
L’importante comunque è che venga individuata una soluzione al più presto, anche perché la proposta di Minniti rischia di restare in archivio visto l’avvicinarsi della scadenza della legislatura. E in tal caso, la “palla” passerebbe al nuovo Governo che avrà il compito di individuare una soluzione condivisa da entrambe le parti.
Soluzione che non dovrà prevedere assolutamente un accorpamento.
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