Carta del docente, bonus 500 euro anche ai precari: la conferma in due sentenze

Teresa Maddonni

21 Marzo 2023 - 17:13

La carta del docente spetta anche ai precari. A dirlo sono due sentenze del giudice del Lavoro di Prato per il riconoscimento del bonus 500 euro agli insegnanti con contratto a tempo determinato.

Carta del docente, bonus 500 euro anche ai precari: la conferma in due sentenze

La carta del docente, vale a dire il bonus 500 euro, dovrebbe andare anche ai precari secondo due sentenze del 15 marzo di un giudice di Prato.

Non è la prima volta che un Tribunale si esprime in merito alla possibilità di riconoscere la carta del docente da 500 euro ai precari della scuola vale a dire agli insegnanti con contratto a tempo determinato e quindi non di ruolo.

La carta del docente è un bonus da 500 euro annuale che può essere utilizzato dagli insegnanti per corsi di formazione e aggiornamento, ma anche per accedere a musei, cinema o spettacoli dal vivo.

È da tempo che i precari della scuola, docenti che ogni anno si ritrovano anche a lasciare casa e famiglia e a fare chilometri pur di lavorare, chiedono il riconoscimento della dignità della loro posizione anche mediante il diritto alla carta del docente riservato solo ai colleghi di ruolo.

Vediamo allora cosa dicono le sentenze di Prato in merito alla carta del docente ai precari della scuola.

Carta del docente, bonus 500 euro anche ai precari: le due sentenze

Sono due le sentenze che stabiliscono che la carta del docente o bonus 500 euro debba andare anche ai precari con contratti nella scuola a tempo determinato.

Il giudice del Lavoro di Prato, lo scorso 15 marzo 2023, ha emesso le sentenze numeri 48 e 49 in favore di due insegnanti ricorrenti che chiedevano di riconoscere loro il diritto ad avere la carta del docente al pari dei colleghi di ruolo.

Il ricorso era stato presentato un anno fa e gli insegnanti coinvolti sostenevano di dover ricevere la carta del docente perché il loro lavoro è pari a quello dei docenti con contratto a tempo indeterminato e che quindi non vi siano motivi di creare una discriminazione in base alla durata dello stesso.

Con le recenti sentenze il giudice ha accolto il ricorso prevedendo da parte dell’Amministrazione scolastica il riconoscimento della carta del docente, o di una somma equivalente al bonus 500 euro, da poter investire in formazione e per acquistare gli strumenti necessari a portare avanti il lavoro nella scuola.

Carta del docente, bonus 500 euro anche ai precari: la posizione del ministero

Non è la prima volta che una sentenza riconosce la carta del docente a ricorrenti precari della scuola. Tuttavia la posizione del ministero dell’Istruzione in merito è netta e irremovibile. Il ministero respinge le richieste di risarcimento dei precari dal momento che sostiene che il differente trattamento tra docenti di ruolo e docenti precari si basa sui principi di economicità ed efficienza delle pubbliche amministrazioni.

Le sentenze in oggetto, come anche quella del Tribunale di Foggia n. 3940/2022 dello scorso novembre e quella di Trani per esempio, si muovono nella direzione del riconoscimento della carta del docente ai precari, dal momento che formazione e attività lavorativa sono comuni a tutti gli insegnanti, indipendentemente dal fatto che abbiano un contratto a tempo determinato o indeterminato.

Nonostante le sentenze dovrebbe essere il ministero a prevedere una norma che riconosca a tutti i docenti l’accesso alla carta del docente, considerando che vi sono precari che svolgono la professione da anni grazie alla prima fascia delle Graduatorie provinciali delle supplenze (Gps), quelle di chi ha l’abilitazione, ma non è di ruolo. Il bonus 500 euro della carta del docente è fondamentale per l’insegnamento, specie di chi svolge il mestiere da anni, perché permette di:

  • iscriversi a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, effettuati da enti accreditati presso il ministero dell’Istruzione e del merito;
  • iscriversi a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, oppure a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
  • acquistare libri, testi anche in formato digitale, pubblicazioni e riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;
  • acquistare prodotti hardware (come tablet o pc) e software;
  • acquistare i biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
  • acquistare biglietti per accedere a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
  • partecipare a iniziative coerenti con le attività individuate nel quadro del Piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui si trova traccia nella citata legge n. 107 del 2015(Buona Scuola).

Sindacati di categoria e insegnanti a tempo determinato da anni si battono per il riconoscimento della carta docente ai precari. L’auspicio è che con l’attesa riforma del reclutamento e il rinnovo del Ccnl “Istruzione e ricerca” ancora in atto si possano fare dei passi avanti in questa direzione.

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