Carte d’imbarco e check-in saranno aboliti in una modifica storica alle regole aeroportuali

Maria Paola Pizzonia

13 Aprile 2025 - 13:50

L’ONU propone di eliminare check-in, documenti e boarding pass: entro tre anni, il tuo volto sarà il nuovo passaporto. Ma a che prezzo?

Carte d’imbarco e check-in saranno aboliti in una modifica storica alle regole aeroportuali

Se sei tra quelli che armeggiano con il passaporto, la carta d’imbarco spiegazzata e il QR code che non si legge mai al gate... potresti presto dire addio a tutte queste difficoltà in aeroporto. Secondo l’ICAO, l’organismo dell’ONU che regola l’aviazione civile, il futuro del viaggio è digitale (e facciale). Sì, perché nei prossimi tre anni potrebbe arrivare un cambiamento epocale: check-in, carte d’imbarco e documenti fisici potrebbero essere sostituiti da una “credenziale digitale di viaggio” da tenere sullo smartphone. E da associare al proprio volto.

Come funziona?

All’atto della prenotazione, il passeggero riceverà un “travel pass” aggiornabile in tempo reale, che conterrà tutte le informazioni del volo e del passaporto. Una volta arrivati in aeroporto, niente check-in, niente file, niente stress: sarà sufficiente farsi scannerizzare il volto ai varchi di sicurezza e ai gate. I sistemi confronteranno l’immagine con i dati biometrici salvati, e il gioco è fatto. Le compagnie aeree verranno avvisate automaticamente della tua presenza. Il risultato? Un’esperienza di viaggio fluida, automatizzata e (sulla carta) molto più semplice. A spiegarne la portata è Valérie Viale, direttrice dei prodotti di Amadeus, colosso della tecnologia per il turismo:

«L’ultimo vero salto in avanti è stato l’e-ticket nei primi anni Duemila. Ora è arrivato il momento di passare a sistemi più moderni, come quelli usati da Amazon.»

Insomma, si potrebbe dire che per alcuni servono sistemi più agili e integrati, come quelli del mondo e-commerce. Invece, gli attuali sistemi aeroportuali sono rimasti praticamente invariati da oltre 50 anni. Ogni compagnia usa i suoi, ma tutti devono essere compatibili tra loro. Ora, con una spinta internazionale, l’industria sembra pronta a fare un passo in avanti.

Il corpo come documento

La novità non è solo logistica: potrebbe cambiare del tutto anche la gestione di ritardi, coincidenze, disguidi. Se perdi un volo, ad esempio, il tuo pass digitale si aggiorna da solo: ricevi notifiche e sali sul nuovo volo, senza passare da sportelli o call center. Tutto fantastico, se non fosse per il nodo privacy. Sì, i dati vengono cancellati entro 15 secondi (dice Amadeus), ma siamo sicuri che questo sistema non apra la porta a nuove forme di sorveglianza e controllo biometrico?

Certo, l’idea di viaggiare con un sorriso (letteralmente) è affascinante. Ma non possiamo ignorare che il corpo (il volto) diventa il nostro documento, e questo porta con sé una serie di domande complesse: chi gestisce quei dati? Chi li protegge? Chi decide chi può passare? L’intento dichiarato è semplificare la vita ai viaggiatori. Ma anche il modo in cui ci muoviamo, ci identifichiamo e attraversiamo i confini sta cambiando radicalmente. Se davvero il piano dell’ICAO andrà in porto, l’era del passaporto cartaceo e delle boarding pass sarà finita. Al suo posto, un sistema fluido, interconnesso e… biometrico. Comodissimo, certo. Ma anche un po’ inquietante. Potremmo dire sia il primo passo verso un mondo in cui il nostro volto (più dei nostri documenti ) non dirà solo chi siamo, ma anche dove andiamo. E se possiamo passare.

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