Le carte revolving non prevedono il pagamento delle spese mensili in un’unica soluzione, bensì rateizzato. Ecco come funzionano e quali vantaggi offrono.
Immaginate di avere una carta di credito che non preveda il pagamento delle spese mensili in un’unica soluzione, ma che consenta di ripagare il proprio debito con l’istituto finanziario in un secondo momento, tramite delle rate mensili di importo costante. Questa soluzione esiste già ed è resa possibile tramite l’utilizzo delle carte revolving, legate a una somma che può essere spesa in un’unica soluzione o poco per volta e che si “rinnova” mano a mano che il possessore del conto provvede al rimborso del fido.
L’importo di quest’ultimo può essere deciso dal cliente e, nella maggior parte dei casi, parte da una cifra minima che si aggira tra il 5 e il 10% della spesa effettuata. È anche possibile optare per un importo fisso.
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Come è nata la carta di credito?
Come funziona una carta revolving?
La carta revolving consente di aprire una linea di fido che mette a disposizione dell’utente una cifra precisa, che può essere prelevata poco per volta oppure usata nella sua interezza. Supponendo che il totale in questione sia di 2mila €, chi ne usufruisce potrebbe essere chiamato a rimborsare 100 € al mese. Questa spesa mensile contribuisce a ricaricare la carta, rendendola di nuovo possibile usufruirne. Il fido concesso può dipendere dalla storia creditizia di chi lo richiede e in media varia da un minimo di 1.500 € a circa 5.000 €. Tuttavia l’importo può variare da una carta revolving all’altra.
Proprio come una carta di credito, anche la carta revolving può essere usata per fare acquisti (online e nei negozi fisici), ma solo negli esercizi commerciali appartenenti al circuito di spendibilità associato alla carta (come Visa, American Express ecc.). Inoltre, permette di prelevare soldi dagli sportelli automatici. Questa pratica non è però molto conveniente, perché richiede il pagamento di un addebito in percentuale su quanto prelevato, oltre a una cifra fissa che viene addebitata a ogni prelievo. Tramite la carta revolving è anche possibile usufruire di servizi assicurativi, pagare il pedaggio in autostrada e vedere i movimenti della carta su Internet.
Costi e requisiti per richiedere una carta di credito revolving
I costi associati a una carta revolving dipendono dall’istituto di credito che la mette a disposizione. Prima di sceglierne uno è bene fare un po’ di confronti per capire qual è la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Oltre ai costi è bene valutare anche parametri come tassi, spese aggiuntive e assicurazioni offerti da ciascun ente finanziario. Nella maggior parte dei casi il tasso di interesse delle carte revolving è più alto rispetto a un prestito tradizionale, con un Tasso Annuo Effettivo Globale (Taeg) che si aggira intorno al 15-20% in media. In base all’istituto di credito scelto potrebbe esserci o meno una quota associativa da pagare annualmente (in alcuni casi è gratis solo per i primi mesi).
È possibile richiedere una carta revolving nella filiale di un istituto di credito o direttamente online, dopo aver letto e accettato il contratto. Sono previsti alcuni requisiti da rispettare: la residenza in Italia, la maggiore età e la disponibilità di un reddito documentabile e di un conto corrente bancario o postale.
Differenza tra carta revolving e carta di credito
Mentre le spese effettuate tramite la carta di credito a saldo vanno rimborsate in un’unica soluzione, quelle legate a una carta revolving ruotano attorno a delle rate mensili (fisse o a percentuale). A differenza della carta di credito tradizionale, che offre un servizio di credito gratuito per il primo mese, con la carta revolving gli interessi passivi iniziano a maturare già dal giorno della sua attivazione.
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