Usare Klarna altri Buy now pay later permette di fare acquisti e pagare, poi, in un secondo momento, ma cosa rischia chi non paga? Vediamo quali sono le conseguenze anche in caso di ritardo.
Cosa rischia chi non paga Klarna o altri servizi di Buy now pay later (come, ad esempio, ScalaPay, Soisy, PayPal e Cofidis)? Nell’ultimo periodo sono andati virali su TikTok video in cui giovani si vantavano di aver acquistato con Klarna e di non aver pagato.
Il trend sembra essere «Io che faccio di tutto tranne che pagare a Klarna quello che devo» e sta spopolando tra i giovanissimi. Si tratta di un messaggio che mostra come sia facile comprare e non pagare, poi, il dovuto che può diventare anche abbastanza pericoloso (economicamente parlando, ovviamente): i rischi ci sono e possono essere anche abbastanza spiacevoli.
Partiamo con lo spiegare cos’è Klarna e come funzionano i servizi Buy now pay later. Klarna è un fornitore di servizi svedese che si assume la responsabilità dei pagamenti rateizzati post acquisto degli utenti. Si tratta del sistema forse più noto di servizi “Acquista ora, paga dopo” (Buy now pay later la cui sigla è BNPL) che permette di fare shopping e pagare in 3 rate senza costi aggiuntivi suddividendo l’importo che viene addebitato automaticamente a scadenze regolari. In alternativa è possibile scegliere anche di pagare dopo 30 giorni.
Un servizio molto simile è offerto dall’italiano Scalapay, che, però, permette solo di rateizzare il pagamento in 3 rate mensili (e non concede la possibilità di pagare, se lo si desidera, dopo 30 giorni). Dilazionare il pagamento in 3 volte, inoltre, è offerto anche da PayPal, ma in questo caso non a tutti i clienti. Andiamo a vedere cosa si rischia se non si paga Klarna, Scalapay o PayPal dopo aver scelto di pagare i propri acquisti in 3 rate (o dopo 30 giorni nel caso del servizio svedese).
Cosa rischia chi non paga Klarna?
Il concetto alla base del trend che sta andando virale su TikTok è abbastanza semplice: Klarna per concedere di pagare a 30 giorni o in 3 rate richiede l’utilizzo di una carta di credito, di debito o prepagata. Ovviamente una volta effettuato l’acquisto l’importo non rimane bloccato sulla carta e, per non pagare, è sufficiente che, ad esempio, l’eventuale prepagata non abbia a disposizione la somma necessaria.
Gli acquisti effettuati online sono stati ricevuti e utilizzati senza pagare nulla, dando per scontato che, senza gli importi necessari al pagamento sulla carta utilizzata, il servizio possa non rientrare di quanto anticipato. Klarna, all’inizio, cercherà di incassare il pagamento dalla carta di credito inserita quando è stato effettuato l’ordine.
In caso di servizio in 3 rate, alla data di scadenza della prima rata se non si riuscisse ad addebitare il pagamento sarà offerto un breve periodo (all’incirca una settimana) per aggiornare il metodo di pagamento prima di tentare nuovamente l’incasso. Se anche questo tentativo fallisse, Klarna trasferirà l’importo non pagato alla scadenza della rata successiva aggiungendo anche una commissione per il ritardo.
Se anche alla scadenza delle rate successive il servizio non riuscisse a incassare il pagamento, Klarna richiederebbe il pagamento immediato sotto forma fattura. In caso di mancato pagamento potrebbe essere vietato l’accesso ai servizi e Klarna potrebbe avvalersi di un’agenzia di recupero crediti.
Cosa rischia chi non paga un servizio Buy now pay later?
Utilizzare i servizi di pagamento in 3 rate di Klarna, PayPal o Scalapay e poi non pagare può portare a conseguenze molto gravi. Sulle linee guida di PayPal si legge che per chi non paga si avvia «la promozione di un’azione legale da parte di PayPal nei confronti dell’utente, e potrebbe comportare criticità per l’utente nell’ottenimento di altri finanziamenti, anche con terzi creditori».
Non pagare, quindi, non è sicuramente una buona idea, visto che il recupero dei crediti può sfociare anche in azioni legali. In questo caso, almeno in Italia, l’azione più rapida per ottenere un titolo esecutivo è un decreto ingiuntivo che può essere richiesto quando il credito è documentato da fatture, contratti e documenti scritti. Con il decreto ingiuntivo, solitamente, il debitore ha un certo numero di giorni per pagare od opporsi, trascorso l’arco temporale previsto il decreto diventa esecutivo e si può procedere al pignoramento dei beni.
Anche se si pensa che possa essere meno grave, si deve pensare al pagamento in 3 rate come un finanziamento identico a tutti quelli che si chiedono, ad esempio, a una banca o a una finanziaria: i dati dell’inadempiente, oltre alle azioni legali in cui si incorre, sono segnalati all’agenzia di informazione creditizia e queste azioni potrebbero andare a impattare sulla possibilità di poter ottenere un finanziamento o un mutuo, anche al di fuori di Scalapay, Klarna e PayPal.
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