Se viene a mancare il rimborso di una rata per due mesi consecutivi si viene segnalati come cattivi pagatori e sorgono complicanze. Ma anche un cattivo pagatore può ottenere un mutuo. Vediamo come.
Il ritardo di un pagamento di una o più rate di un prestito o di un mutuo potrebbe ripercuotersi in modo negativo quando in un futuro si volesse fare richiesta per ottenere un nuovo finanziamento o quando si avrà intenzione di richiedere un mutuo ipotecario per l’acquisto di un immobile.
Un’inadempienza sulle rate può portare a essere iscritti sul registro dei cattivi pagatori, una banca dati dove vengono segnalati i clienti che hanno appunto un cattivo storico nei rimborsi e che serve a banche e istituti finanziari per valutare il merito creditizio di un cliente.
La finalità è semplice da comprendere: in questo modo gli istituti cercano di limitare il rischio di insolvenze future.
E significa anche, per il debitore che finisce sul registro, la possibilità di vedersi negare la concessione di prestiti, finanziamenti, mutui, carte di credito e revolving, o revocare un fido, o chiedere la restituzione delle carte.
A certe condizioni che vedremo, però, è possibile anche per coloro che sono iscritti negli elenchi dei cattivi pagatori avere accesso a mutui bancari e finanziamenti.
Questo non significa che per un cattivo pagatore ottenere un tale finanziamento sia semplice. Bisognerà soddisfare alcuni requisiti e attenersi alle condizioni dettate dall’Istituto bancario.
Segnalazione cattivo pagatore, come funziona
È risaputo che avere una storia creditizia macchiata dal mancato pagamento di prestito implica l’impossibilità di ottenere un mutuo per l’acquisto della casa.
Tuttavia, prima che la segnalazione nelle Centrali rischi finanziarie sia visibile all’intero sistema bancario, è possibile evitare la lunga e tortuosa procedura di cancellazione dalla black list dei cattivi pagatori semplicemente saldando gli arretrati nei tempi previsti.
I tempi per provvedere al pagamento, ed evitare dunque la segnalazione come cattivi pagatori, sono a discrezione della banca creditrice e solitamente rientrano nei limiti di due rate consecutive non pagate.
In ogni caso, 15 giorni prima della segnalazione, la banca deve inviare una comunicazione al debitore dell’avvenuto ritardo in modo tale da dare la possibilità al cliente di provvedere al pagamento degli arretrati.
Se il debitore non è in grado di rimborsare quanto dovuto nei limiti imposti dalla banca, l’istituto comunicherà il ritardo alle Centrali rischi e a questo punto la segnalazione sarà definitiva. Per la relativa cancellazione si dovranno attendere i tempi stabiliti dalle banche dati finanziarie, che variano da un mese a tre anni in base alla tipologia di ritardo o mancato pagamento.
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Cattivi pagatori: come ottenere un mutuo
Se si è segnalati nel sistema bancario a causa di uno o più ritardi nel pagamento di un debito è ottenere un mutuo può risultare molto complicato. Senza dubbio, rivolgersi prima alla propria banca, che già conosce la storia creditizia del richiedente, può essere utile per valutare da subito se ci sono possibilità di vedersi accettare una richiesta di mutuo.
In ogni caso, se la banca dovesse prendere in considerazione la situazione, è importante sapere che le normali condizioni di mercato potrebbero essere difficilmente applicabili.
Per esempio, il tasso di interesse proposto potrebbe essere più elevato in quanto calcolato sul maggior rischio di credito, così come la percentuale di finanziabilità potrebbe essere ridotta, per cui il tradizionale Ltv fino all’80% potrebbe essere ridotto al 50-60%.
Inoltre, la banca disposta a concedere un mutuo a chi in passato ha subito segnalazioni negative potrebbe richiedere delle garanzie aggiuntive, come un fideiussore, una seconda ipoteca o la sottoscrizione di una polizza assicurativa che tuteli l’istituto bancario.
Segnalazione Centrale rischi: alternativa cessione del quinto
In caso di segnalazione in Centrale rischi, una valida alternativa al mutuo potrebbe essere comprare casa con la cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
Nel caso si avesse bisogno di un importo relativamente basso, infatti, la cessione del quinto stipendio o della pensione renderebbe l’accesso al credito più semplice, in quanto per questa tipologia di finanziamento non sono richieste particolari garanzie creditizie. Infatti, il rimborso delle rate viene trattenuto alla fonte, e in particolare dal datore di lavoro per i lavoratori dipendenti o dall’ente previdenziale per i pensionati, tutelando di fatto il creditore.
Per quanto tempo si rimane cattivi pagatori?
La legge dispone delle regole precise per quanto riguarda la permanenza e la cancellazione del cattivo pagatore dalle liste. Si seguono le seguenti direttive:
- morosità per 2 rate o per 2 mesi (con seguente estinzione del debito): 12 mesi dalla regolarizzazione;
- morosità superiore a 2 rate o a 2 mesi (con seguente estinzione del debito): 24 mesi dalla regolarizzazione;
- morosità gravi: 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale del rapporto o dalla data in cui sono state apportate delle modifiche del contratto (come diversi accordi o rimborsi parziali).
Solitamente la cancellazione è automatica, ma potrebbero verificarsi degli errori e i dati personali potrebbero restare associati a una situazione debitoria risolta e superata.
È necessario dunque controllare la scadenza della segnalazione. Nel caso ci si accorga dell’errore, si deve chiedere la cancellazione dei dati attraverso dei moduli forniti dalle stesse banche oppure rivolgersi alle associazioni dei consumatori.
Per evitare la segnalazione di cattivo pagatore è importante sapere che al primo avviso di ritardo da parte della banca è ancora possibile saldare i pagamenti arretrati ed evitare pertanto la segnalazione in Crif o alle altre Centrali rischi finanziarie.
Una volta che si è segnalati negativamente nelle banche dati visibili a tutte le banche, l’ottenimento di mutuo sarà pressoché impossibile. Le stesse difficoltà si troverebbero nel caso di richiesta di una surroga, mentre nel caso di rinegoziazione del mutuo, in certi casi, a discrezione della banca, possono essere concordate condizioni contrattuali più favorevoli al fine di agevolare i pagamenti da parte di chi ha già avuto delle difficoltà economiche.
Una buona alternativa al mutuo in presenza di segnalazione negativa in Centrale rischi è la cessione del quinto, ma solo per importi limitati e durate di prestito fino a 10 anni. Se si volesse percorrere la strada del mutuo ipotecario, invece, l’unica via di uscita sarà attendere la cancellazione automatica delle segnalazioni, che in certi casi, come stabilito dalla legge, non può avvenire prima di 36 mesi dall’avvenuto pagamento.
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