Il Governo potrebbe inserire nel decreto Fiscale una misura per chi ha saltato delle rate della rottamazione e non ha pagato le cartelle: le novità allo studio.
Allo studio del Governo c’è una misura creata ad hoc per i contribuenti che hanno aderito alla pace fiscale ma non hanno pagato tutte le cartelle. Si tratta nello specifico di chi ha saltato qualche appuntamento con la rottamazione delle cartelle.
I numeri non lasciano scampo: secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, sono circa 300.000 i contribuenti che hanno saltato le rate durante la pandemia. Un provvedimento specifico che si inserisce quindi nel filone di assistenza per la situazione emergenziale.
La misura potrebbe entrare a far parte del decreto Fiscale, atteso in Consiglio dei Ministri martedì 28 settembre.
Pace fiscale e cartelle non pagate: decreto in arrivo?
Tra le ipotesi allo studio del Governo per tutelare le 300.000 persone decadute dalla pace fiscale per aver saltato una o più rate della rottamazione delle cartelle c’è quella di inserire una misura ad hoc nel decreto Fiscale di fine mese.
La misura, secondo il Sole 24 Ore, potrebbe interessare persino una platea più ampia, includendo tra i beneficiari anche i contribuenti che hanno saltato qualche rata della pace fiscale anche prima del 2020.
Una sorta di remissione in bonis per chi si trova in debito col Fisco e che ora rischia, con l’imminente scadenza del 30 settembre, di rimanere fuori dalla definizione agevolata. L’idea quindi è di dare l’occasione di tornare a beneficiare della pace fiscale a imprese e cittadini, senza aggravare il debito con sanzioni e interessi.
Cartelle non pagate della pace fiscale, una chance per chi è rimasto fuori: nodo sulle risorse
Come ogni misura, c’è il nodo delle risorse da affrontare: la coperta è corta e non si sa come tirarla. Proprio il problema delle coperture impedisce un ulteriore stop delle cartelle, e difatti la Riscossione ha ripreso la propria attività lo scorso 1° settembre con l’invio graduale delle notifiche, sia la possibilità di rateizzare quanto dovuto per la scadenza del 30 settembre.
Per lo più si tratta di cartelle fino a 1.000 euro, che comunque rappresentano il 73% di quelle bloccate dalla sospensione messa atto in pandemia.
L’appuntamento di fine settembre invece prevede il versamento in un’unica soluzione delle somme iscritte a ruolo dall’8 marzo 2020 e dovute a luglio 2020 di saldo e stralcio e rottamazione.
Una delle possibili ipotesi, di cui si parla da mesi, è quella di passare a una modalità di invio delle notifiche più “spalmata”, cioè inviare gli atti sospesi in un arco temporale di due o tre anni.
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