Secondo quanto riporto dall’INPS ancora 134mila persone sarebbero in attesa del primo pagamento per la Cassa Integrazione.
Secondo quanto riportato dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ancora 134mila persone sarebbero in attesa della cassa integrazione. Le domande, fa sapere l’INPS, sono state presentate correttamente ma ancora, al 17 giugno, migliaia di persone non hanno ricevuto nessuna integrazione salariale dovuta alla COVID-19, l’Istituito tuttavia fa sapere che di queste circa 108mila sono state ricevute a giugno.
Per quanto riguarda le domande presentate entro il 31 maggio, sono circa 25mila i lavoratori che ancora aspettano il primo pagamento. Sempre basandosi sulle domande presentate regolarmente dopo il 31 maggio, restano ancora in attesa del pagamento più di 350mila lavoratori, che tuttavia hanno già ricevuto almeno un pagamento nei mesi precedenti.
I motivi dei ritardi nei pagamenti della Cassa Integrazione
In totale i pagamenti effettuati sono stati 5,327 milioni, anche se non con pochi ritardi e disguidi. La manovra di sostegno per i lavoratori messi in stop dal lockdown infatti ha avuto varie vicissitudini nel corso dei mesi che l’hanno resa farraginosa e poco efficiente. Sui ritardi si è dibattuto a lungo e Confindustria ha più volte addossato la colpa al Governo.
Sembrerebbe che 1 milione di lavoratori, sui circa 6 milioni messi in cassa integrazione oltre le 9 settimane iniziali sarebbero privi di copertura secondo quanto riportato da Repubblica. Inoltre negli scorsi mesi si è attestato il record di ore di cassa integrazione approvate, raggiungendo la cifra di 1,68 miliardi. L’istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha esteso il periodo per la cassa intestazione e assegno ordinario per l’emergenza COVID dalle 9 settimane previste inizialmente dal Decreto Cura Italia a 18 settimane complessive.
Quante persone beneficiano delle prestazioni COVID?
In totale si stima che, alla data del 17giugno, circa 11 milioni di persone abbiano goduto nel corso dei mesi di almeno una prestazione COVID, secondo quanto riportato dai dati di sintesi dell’INPS. All’interno di questa stima sono stati conteggiati tutti i vari bonus previsti, dai 600 euro fino al reddito di emergenza, ma anche la cassa integrazione e i congedi parentali.
Nello specifico, per la cassa integrazione sono stati emessi 5.327.522 milioni di pagamenti e 4,7 milioni sono stati anticipati alle aziende. Per il bonus di 600 euro relativo a marzo e aprile i pagamenti sono stati 4,060.941 milioni, mentre i congedi parentali hanno riguardato circa 464.599 famiglie, il bonus baby sitting e campi estivi 451.746.
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