Cassa integrazione: la riforma è in arrivo e ad annunciarlo è la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Ci sono le linee guida della commissione di esperti con novità importanti per le partite IVA.
Cassa integrazione: in arrivo la riforma che dovrebbe essere messa a punto entro due mesi e ad annunciarlo è stata la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo.
Non solo, la trasformazione radicale della cassa integrazione che acquisirebbe universalità, ma anche e soprattutto novità per le partite IVA, per gli autonomi.
Si parla di fatto da settimane della riforma della cassa integrazione e più in generale degli ammortizzatori sociali dal momento che le modifiche dovrebbero riguardare anche l’indennità di disoccupazione Naspi.
L’emergenza Covid infatti ha visto come protagonista la cassa integrazione, ora prorogata fino al 31 dicembre con il decreto Agosto, e ha permesso di comprendere che un intervento è necessario.
Novità sulla cassa integrazione e la riforma che la dovrebbe riguardare arrivano con le linee guida che la commissione di esperti che Catalfo ha nominato a luglio ha preparato. Vediamo nel dettaglio cosa prevedono in merito alla cassa integrazione e soprattutto quali sono le novità per le partite IVA cui l’ammortizzatore sociale verrebbe esteso.
Cassa integrazione: riforma con novità partite IVA
La riforma della cassa integrazione è in arrivo con le novità per le partite IVA, gli autonomi. Sarà pronta in due mesi e ad annunciarlo la ministra Catalfo a Radio anch’io:
“La prima tappa della riforma è garantire un sistema assicurativo universale e differenziato, cioè che copra tutti e differenziato sulla base delle caratteristiche dell’azienda.”
Non solo Catalfo ha precisato che il sistema della nuova cassa integrazione sarà fortemente legato alle politiche attive del lavoro per la riqualificazione dei lavoratori se l’azienda sta per chiudere. Ma veniamo al punto centrale della riforma con le linee guida della commissione di esperti di Catalfo per una modifica della cassa integrazione, che vede al centro non solo gli autonomi, le partite IVA, ma anche la CIG in deroga che non pochi problemi ha creato all’inizio dell’emergenza Covid: l’obiettivo è uno strumento unico, ma differenziato come abbiamo detto. Non solo, è prevista anche l’abolizione del FIS.
Il Sole 24 Ore riporta le linee guida che la commissione ha elaborato e che prevederebbero nel dettaglio in primis una cassa integrazione straordinaria estesa a tutti i settori produttivi e a tutte le imprese a prescindere dal numero degli occupati eliminando così il numero dei 15 dipendenti e di rendere strutturale quella per cessazione (12 mesi prorogabili di altri 6).
Non solo, si prevederebbe anche la riforma della cassa integrazione ordinaria con l’introduzione della causale “calamità naturali e stati di emergenza dichiarati con Dpcm” ed eliminazione, come abbiamo anticipato, di CIG in deroga e FIS.
Entrambe le prestazioni, cassa integrazione straordinaria e ordinaria, resteranno di 24 mesi, informa il quotidiano economico, elevabili a 30. Il minimo richiesto per accedere alla cassa integrazione richiesto è di 90 giorni di anzianità lavorativa.
La novità più grande tuttavia è quella degli autonomi ai quali verrebbe estesa la cassa integrazione, a oggi esclusi. Questa, anche a loro spese, durerà 12 mesi o anche 18 mesi.
Inoltre si vorrebbe introdurre la soglia minima dell’importo della cassa integrazione che sia pari all’assegno sociale o al reddito di cittadinanza e alzare il tetto dell’indennità che oggi è all’80%.
Riforma della Naspi
Non subirà modifiche solo la cassa integrazione, ma nella riforma degli ammortizzatori sociali rientra anche quella della Naspi, l’indennità di disoccupazione per la quale lo ricordiamo il decreto Agosto ha previsto due mensilità ulteriori di proroga.
Con la riforma della Naspi l’obiettivo è quello di superare la DIS-COLL, estendendo quindi la prima anche ai collaboratori. Non solo, come la cassa integrazione anche l’indennità di disoccupazione verrebbe estesa agli autonomi, ma che siano iscritti in modo esclusivo alla Gestione separata INPS.
Indipendentemente dal requisito contributivo la riforma prevederebbe una Naspi minima per 6 mesi, ma con i 30 giorni di lavoro effettivi anche oggi previsti. Queste sono le linee guida della commissione, per capire come cambierà nel dettaglio la cassa integrazione con tutti gli ammortizzatori sociali toccherà attendere i prossimi mesi, due come Catalfo ha assicurato.
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