Cos’è il catcalling, perché se ne parla tanto e quando è reato: tutto su questa pratica diffusa rivolta alle donne in strada da parte di uomini sconosciuti. Significato, esempi e come è punito.
Ultimamente si sente parlare con insistenza di catcalling, un termine preso in prestito dall’inglese americano che indica un fenomeno a cui ogni donna è stata soggetta almeno una volta nella vita: i fischi, gli schiamazzi e i commenti sessisti da parte di uomini mentre si passeggia o si fa jogging,
Il significato di catcalling è proprio questo: si tratta delle molestie verbali in strada da parte di estranei, spesso accompagnate da gesti e strombazzi con il clacson.
Nonostante la diffusione del fenomeno, nessuna legge in Italia ne disciplina gli aspetti sanzionatori mentre in alcuni Paesi il catcalling è reato da diversi anni.
Se ne vuoi sapere di più, ecco definizione ed esempi di catcalling.
CATCALLING: COS’È, REATO E SIGNIFICATO
Catcalling: definizione e significato
Catcalling è il termine del momento, se ne sente parlare sui Social network (ultima l’influencer Aurora Ramazzotti) e in tv. Ma di cosa di tratta esattamente?
Catcalling, di origine inglese, nasce dalla fusione delle parole “cat” (gatto) e “calling” (chiamare) e non è altro che il malcostume di rivolgere apprezzamenti e molestie per strada a donne e ragazze a passeggio.
L’Accademia della Crusca ha riconosciuto il termine nel 2013 poiché è entrato a far parte del linguaggio comune fino a diventare una battaglia per l’emancipazione femminile.
La sua etimologia sembrerebbe derivare dal verbo (to) catcall (comparso in Inghilterra nella seconda metà del Settecento) con cui si indicava l’atto di fischiare agli attori in teatro in segno di disapprovazione.
Cos’è il catcalling (ecco qualche esempio)
Con la parola catcalling si indicano una serie di comportamenti sgradevoli generalmente indirizzati alle donne da parte di uomini sconosciuti. Si può trattare di fischi, strombazzamenti con il clacson, gestacci, commenti e battute a sfondo sessuale, inseguimenti e offese riguardo all’aspetto fisico.
Anche se, come abbiamo detto, il catcalling è rivolto soprattutto verso le donne, può riguardare anche persone appartenenti a minoranze etniche, disabili, omosessuali o transessuali.
Questo termine, infatti, è associato al cosiddetto “street harassment” (le molestie di strada) e dunque alle molestie sessuali o offensive che avvengono nei luoghi pubblici.
Il catcalling è reato in Italia?
Ad oggi nessuna norma italiana prevede che il catcalling sia un reato. Tuttavia è in corso un acceso dibattito tra chi ritiene che possa assumere rilevanza penale e chi no.
Senza dubbio si tratta di un cattivo costume, indesiderato e spesso offensivo.
Per alcuni, inoltre, potrebbe essere accostato alla fattispecie prevista all’articolo 660 del Codice penale, ovvero il reato di Molestia e disturbo alle persone, punito con l’arresto fino a 6 mesi o con l’ammenda fino a 516 euro. Secondo il dettato normativo le molestie possono avvenire con qualsiasi mezzo e in tutti i luoghi pubblici e aperti al pubblico come, per l’appunto, la strada.
Dall’altro lato c’è chi sostiene che questo genere di apprezzamenti non siano affatto “molesti” ma che, al contrario, si traducano in complimenti “innocenti”. Ma - reato o no - la verità è che manifestano una cultura sessista, arretrata e patriarcale.
Come è punito negli altri Paesi il catcalling
La questione inerente la punibilità del catcalling in Italia è tutt’altro che risolta e, almeno per ora, manca la volontà di procedere con una legge ad hoc.
In altri Paesi, invece, lo scenario è differente: in Francia il catcalling è reato dal 2018 e punito con l’ammenda fino a 750 euro. Sanzioni simili in Perù e in diversi Stati degli USA (ad esempio in Illinois) dove esiste una specifica regolamentazione contro le molestie di strada.
Il catcalling, inoltre, è punito dalla legge anche in Belgio e in Portogallo.
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