CDP: in arrivo 200 miliardi a supporto di imprese, infrastrutture e territorio

Luca Fiore

05/12/2018

Il Gruppo Cassa depositi e prestiti ha approvato il Piano industriale 2019-2021: saranno mobilitati oltre 110 miliardi di euro di risorse proprie per la crescita economica e lo sviluppo sostenibile del Paese, attivando oltre 90 miliardi di risorse aggiuntive da investitori privati e altre istituzioni territoriali, nazionali e sovranazionali.

CDP: in arrivo 200 miliardi a supporto di imprese, infrastrutture e territorio

Saranno attivati 203 miliardi di euro, con l’impiego di 111 miliardi di risorse proprie e attivando 92 miliardi da investitori privati e altre istituzioni territoriali, nazionali e sovranazionali. È quanto prevede il piano industriale 2019-21 approvato dal Gruppo Cassa Depositi e Prestiti.

“Questo piano industriale – ha affermato il Presidente Massimo Tononi – rappresenta un passaggio molto innovativo e allinea le strategie di Cassa depositi e prestiti con i grandi trend globali e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda 2030 dell’ONU. Al tempo stesso conferma il profondo legame di Cassa depositi e prestiti con i suoi valori storici: il sostegno all’economia del Paese e al suo sviluppo, da un lato, e dall’altro la gestione e la tutela del risparmio che ci è stato affidato da milioni di italiani”.

Quattro linee di intervento, 111 miliardi di risorse proprie

Quattro le principali linee di intervento che saranno seguite dal Gruppo:

  • CDP imprese, saranno 83 i miliardi destinati a sostenere le imprese con un’offerta focalizzata su innovazione, crescita ed export;
  • CDP Infrastrutture, Pubblica Amministrazione e Territorio, cui saranno destinati 25 miliardi con un ruolo proattivo nella promozione, realizzazione e finanziamento delle infrastrutture;
  • CDP Cooperazione, 3 miliardi saranno utilizzati per diventare co-finanziatore nei Paesi in via di sviluppo;
  • Grandi Partecipazioni Strategiche, con il rafforzamento delle competenze settoriali e industriali.

Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, il gruppo prevede la riorganizzazione del portafoglio “sulla base di una logica industriale e per settore di attività, per sostenerne i percorsi di sviluppo in una prospettiva di lungo termine”.

Il gruppo ha partecipazioni, tramite CDP Reti, in Terna (29,85%), Snam (30,37%) e Italgas (26,04%), e tramite Cdp Equity ha il 50% di Open Fiber e il 12,55% di Saipem. Inoltre, tra gli altri, controlla il 25,76% di Eni, il 35% di Poste Italiane e poco meno del 5% di Telecom Italia (4,933%).

“L’obiettivo da perseguire è triplice: favorire la creazione di competenze industriali nelle filiere strategiche del sistema produttivo; sostenere le opportunità di cooperazione tra le società partecipate; supportare la crescita delle numerose imprese che rientrano nelle catene di generazione del valore”.

Il nuovo piano industriale definisce obiettivi di crescita che il Gruppo sosterrà anche con le proprie risorse, interamente private, oggi costituite da 254 miliardi di euro di Buoni e Libretti postali e 87 miliardi di risorse raccolte sul mercato finanziario nazionale e internazionale.

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