I centesimi di resto si possono pretendere?

Patrizia Del Pidio

8 Agosto 2024 - 08:42

Quando si fa spesa si possono pretendere i centesimi di resto che arrotondano? Vediamo cosa dice la normativa e come avere tutti i soldi che spettano dopo aver pagato.

I centesimi di resto si possono pretendere?

Si possono pretendere i centesimi di resto? Si tratta di una domanda che si pongono tutti coloro che dopo aver fatto acquisti al supermercato o in un qualsiasi negozio, si vedono restituire il resto «arrotondato». Nel dare la risposta, in ogni caso, si deve fare una netta distinzione tra tipologia di pagamenti (contanti o elettronici) e anche in base al resto che spetta.

Bisogna ricordare, innanzitutto, che le monete da 1 e 2 centesimi non sono più state coniate dal 1° gennaio 2018. Le monete non sono state ritirate dalla circolazione, hanno ancora il loro valore legale e continueranno a stare in circolazione fino all’esaurimento. Il fatto, però, che questi tagli di moneta non siano più coniati ha avuto come conseguenza un arrotondamento dei prezzi (per eccesso o per difetto). Andiamo a vedere cosa accade al nostro resto quando facciamo la spesa.

Monete da 1 e 2 centesimi, il perché della scelta

Lo stop al conio delle monetine da 1 e 2 centesimi è stato di ordine economico: produrle costava più del loro valore nominale. Non ci sono dati ufficiali sul costo di conio delle due monete in questione perché gli stessi variano in base al Paese europeo. In media, in ogni caso, coniare una moneta da 1 centesimo aveva un costo superiore ai quattro centesimi, mentre coniare quella da 2 centesimi costava più di cinque centesimi.

La scelta, quindi, di stoppare il conio delle due monete è stata dettata da motivi economici, tanto è vero che i due tagli di euro sono rimasti, e sono, tuttora in circolazione, anche se il numero di pezzi che si trova va, via via, diminuendo.

Le conseguenze dello stop al conio

Come abbiamo anticipato, lo stop al conio ha avuto come conseguenza un arrotondamento dei prezzi per eccesso e per difetto ai 5 centesimi più vicini:

  • 1 centesimo e 2 centesimi sono stati arrotondati a zero;
  • 3 centesimi e 4 centesimi sono stati arrotondati a 5;
  • 6 centesimi e 7 centesimi sono stati arrotondati a 5;
  • 8 centesimi e 9 centesimi sono stati arrotondati a 10.

Quello che va sottolineato è che l’arrotondamento opera non sul singolo prodotto, ma sul costo totale che si deve pagare.
Facciamo qualche esempio pratico: se sullo scontrino risulta che dobbiamo pagare 47,56 euro, la cassiera del supermercato, per dare il resto, arrotonderà a 47 euro e 55 centesimi. Allo stesso tempo se dobbiamo pagare 32,43 euro, alla cassa il resto sarà dato su un pagamento di 32 euro e 45 centesimi.

Avere tutto il resto è possibile senza arrotondamenti?

Molti negozianti, proprio per evitare le polemiche dei clienti che non ricevevano il giusto resto, hanno pensato di arrotondare ai 5 centesimi i prezzi di ogni singolo prodotto, ma in questo modo, come è facilmente intuibile, si perdono molti più centesimi rispetto all’arrotondamento sul prezzo finale.

Supponiamo, ad esempio, di acquistare dieci prodotti da 1,99 euro: con lo scontrino alla cassa ci sarà chiesto di pagare 19,90 euro, senza arrotondamenti. Se il negoziante applicasse l’arrotondamento sul singolo articolo ogni pezzo costerebbe 2 euro con uno scontrino finale di 20 euro e una perdita di 10 centesimi.

Ci sono, però, due modi per ottenere il giusto resto. Da una parte pagando con mezzi di pagamento tracciabile: in questo caso, infatti, non opera nessun arrotondamento sul costo finale della spesa poiché non si deve avere il resto in monete.
L’altro modo è quello di pagare con i giusti centesimi per non far scattare l’arrotondamento. Torniamo all’esempio precedente dei 32,43 euro:

  • se alla cassa di paga, ad esempio, con trentacinque euro l’arrotondamento si attua a 32,45 euro;
  • se alla cassa si da il giusto importo, invece, non essendoci bisogno di resto, non ci sarà arrotondamento.
    1 e 2 centesimi si possono ancora usare

Quello che non è ben chiaro ai consumatori, infatti, è che le monete da 1 e 2 centesimi possono essere ancora usate per pagare e ogni esercizio commerciale è obbligato ad accettarle. Le attività commerciali, dallo stop al conio, sono autorizzare a non restituire questi tagli come resto, ma sono comunque tenute ad accettarle come forma di pagamento se utilizzate, insieme ad altre monete, nel numero massimo di 50 pezzi a pagamento.

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