Tra i settori più martoriati dal sell-off di marzo, le compagnie aeree e le banche stanno provando a recuperare il terreno perso. Vediamo come è possibile, utilizzando i Certificati di Investimento di Leonteq, puntare sulla ripresa di questi due comparti.
Quello delle compagnie aeree è stato uno dei settori più colpiti dalla pandemia. Nonostante rispetto ai minimi registrati a metà maggio abbia recuperato oltre 30 punti percentuali, il Bloomberg World Airlines Index, l’indice che include le maggiori compagnie globali, da inizio anno segna un rosso di quasi il 40%.
Anche se il sentiment degli operatori negli ultimi mesi ha registrato un forte miglioramento, gli operatori sono coscienti del fatto che solo un’immunizzazione su vasta scala potrà rappresentare la famigerata “pallottola d’argento” capace di riportare questo comparto ai livelli pre-pandemia (o comunque ad una “nuova normalità”).
Bloomberg World Airlines Index. Fonte: Bloomberg
Per ora, buone nuove arrivano dai dati relativi la lenta e costante crescita del flusso passeggeri e dai progressi per incrementare la sicurezza a bordo (qualche giorno fa l’American Airlines ha annunciato che l’Environmental Protection Agency ha approvato l’utilizzo di un nuovo disinfettante all’interno dei velivoli).
In vista dell’arrivo di un vaccino, al momento sono tre i farmaci candidati alla terza e ultima fase di sperimentazione e in breve tempo il loro numero è destinato a salire a sette, l’investimento nelle compagnie del trasporto aereo potrebbe rappresentare una buona opportunità.
Investire sulle compagnie aeree europee
Per ottenere un’esposizione alle compagnie aeree, interessanti opportunità di investimento potrebbero emergere dall’investimento nel Certificato Express emesso da Leonteq Securities con sottostanti Air France - KLM, Lufthansa e International Airlines Group con codice ISIN CH0555289542.
Dopo essersi riportato nei pressi dei minimi storici a inizio mese, il titolo della compagnia franco-olandese nelle ultime sedute ha ripreso a salire e, seguendo la trendline partente proprio dal minimo del 3 agosto fissato a 3,26 euro, ha intrapreso un percorso rialzista che dovrà fare prima i conti con la soglia dei 4 euro e poi con la resistenza fissata a 4,618 euro (top fine luglio 2012).
Air France - KLM, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Andamento simile per le azioni Lufthansa che, dopo i minimi pluriennali toccati nella seconda metà di aprile, e nuovamente sfiorati a inizio mese, ha ripreso a guadagnare terreno all’interno del canale rialzista delimitato al ribasso dalla trendline ottenuta unendo i lows del 24 aprile e del 14 maggio e al rialzo dalla linea ottenuta con i top del 28 aprile e del 30 giugno.
Lufthansa, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
A frenare la caduta innescata dalla pandemia delle azioni International Airlines Group è stata la linea di tendenza ottenuta unendo i minimi del 2002 e quelli del 2008. Attualmente al test del supporto a 197,25 pence, le azioni IAG sembrerebbero essere intenzionate a spingersi verso quota 260p, dove passa il supporto orizzontale ottenuto dal top del 7 aprile.
International Airlines Group, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Investire in vista della “bad bank” europea
Un altro settore che ha fatto registrare un andamento simile a quello del comparto aereo, e che potrebbe offrire interessanti opportunità di investimento, è rappresentato dalle banche europee. Come è evidente dal grafico dell’Euro Stoxx Banks, la strada da fare per il comparto è ancora lunga e quindi, in ottica di investimento, anche i potenziali rialzi.
Euro Stoxx Banks. Fonte: Bloomberg
Nelle ultime sedute a spingere l’interesse degli operatori sul comparto sono stati i rumor in arrivo dal fronte “bad bank”, di uno strumento cioè utile a ripulire i bilanci bancari dai crediti deteriorati.
Dopo l’intensa e profonda opera di pulizia dei bilanci messa in campo negli ultimi anni (a fine marzo il rapporto tra Npl -Non-performing loans- e crediti totali si attestava a un rassicurante 3%), la pandemia produrrà un nuovo rialzo dei crediti “problematici” ed un piano europeo per affrontare questa criticità rappresenta la via da tutti auspicata.
Secondo le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni, il prossimo 25 settembre la Commissione europea ha organizzato una tavola rotonda con i più alti vertici istituzionali a livello europeo.
Anche se la strada per una “bad bank” unica è ancora lunga, la discussione potrebbe portare alla definizione di standard comuni per “prezzare” e classificare gli Npl.
Per provare a sfruttare potenziali rialzi, Leonteq mette a disposizione degli investitori un Express Certificates su Barclays, ING, Société Générale e UniCredit. In questo caso il codice ISIN del prodotto è CH0555289559.
Salite di oltre 50 punti percentuali rispetto ai minimi di metà marzo, le azioni Barclays, che attualmente si attestano in quota 110 pence, hanno ancora parecchia strada da fare per recuperare i livelli pre-Covid (185p). A partire dalla metà di maggio i prezzi del colosso britannico si sono inseriti in una fase laterale delimitata, al ribasso e al rialzo, dalle soglie di 97,8 e 121,38 pence. Solo il superamento di uno di questi due livelli ci segnalerà la direzionalità dei prossimi mesi.
Barclays, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Per quanto riguarda ING Groep la situazione è abbastanza simile e solo una violazione degli soglia dei 7 euro (al rialzo) o dei 6 euro (al ribasso) ci dirà di più sul futuro di questa azione. Nelle condizioni attuali possiamo dire che se, se confermato, il superamento della trendline che congiunge i minimi del dicembre 2018 e dell’agosto 2019 rappresenterebbe un forte segnale di acquisto.
ING Groep, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Anche per Société Générale è la lateralità il tema dominante: i corsi attualmente si trovano a metà del range 12,3-15,4 euro che ha caratterizzato gli ultimi mesi. Se l’attuale livello resistenziale dovesse essere superato, i corsi delle azioni della banca francese si troverebbero a fare i conti con la resistenza di lungo termine ottenuta unendo i top di maggio 2019 e quelli del settembre dello stesso anno.
Société Générale, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Nel caso di superamento della resistenza a 9 euro le quotazioni di UniCredit si troverebbero a fare i conti con la media mobile a 200 periodi che, se superata, permetterebbe alle azioni di chiudere il gap aperto a marzo. Indicazioni positive dalla tenuta del supporto ottenuto unendo i lows del novembre 2017 con quelli di giugno 2018.
UniCredit, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Due Recovery Autocallable per puntare su compagnie aeree e banche
Nel dettaglio, i due strumenti di Leonteq sono due Recovery Autocallable: si tratta di Certificati proposti con un prezzo di emissione inferiore rispetto al valore nominale. Investendo in questo tipo di prodotti, e al verificarsi di determinate condizioni, l’investitore potrà ottenere un rimborso maggiore rispetto all’ammontare investito nel prodotto.
Entrambi i certificati Recovery Autocallable, sia quello con sottostanti i tre titoli di compagnie aeree (CH0555289542) che quello strutturato sui quattro titoli bancari (CH0555289559) non prevedono il pagamento di cedole, ma solo la possibilità di essere rimborsati anticipatamente (c.d. clausola Autocallable) a 1000 euro per ogni certificato acquistato (a 587,2 ed a 627 euro alle 15:40 del 26 agosto 2020).
La clausola Autocallable sarà operativa da 13 luglio 2021 con cadenza trimestrale.
Se i certificati non dovessero essere richiamati anticipatamente, l’investitore potrà ottenere a scadenza, fissata per entrambi i prodotti al 13 luglio 2023, il rimborso a 1000 euro a certificato se tutti i sottostanti chiudono ad un livello superiore rispetto al livello della rispettiva barriera.
In caso contrario, il rimborso sarà in linea con i dati contenuti nella tabella posta di seguito (non si tratta di un rimborso lineare alla performance del worst-of, del titolo peggiore, bensì di una discesa più aggressiva dovuta al fatto che lo strike è posto al 120% del fixing iniziale).
Entrambi i prodotti sono equipaggiati con la c.d. “Opzione Quanto”, la clausola che protegge l’investitore dal rischio di cambio, nel caso in cui un sottostante (International Airlines Group nel primo caso, Barclays nel secondo) è quotato in valuta diversa dall’euro.
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