Le stime degli analisti sul 2022 delle banche europee sono improntate all’ottimismo poiché in un contesto già favorevole l’incremento dei tassi è destinato a spingere al rialzo i margini. Da Leonteq un certificato per puntare su questo settore.
Da qualche settimana i mercati finanziari sono sotto pressione a causa del ritorno in grande stile delle pressioni inflazionistiche. Stimoli, monetari e fiscali, mai così generosi, strozzature all’offerta, rialzi dei prezzi delle commodity e pressioni salariali sono solo alcune delle cause che stanno guidando la risalita dei prezzi al consumo.
Questo sta obbligando e obbligherà gli istituti centrali a rivedere le loro politiche in senso restrittivo: le due banche centrali più importanti, la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea, hanno già annunciato una riduzione dello shopping di emergenza e nel 2022 è probabile che (negli Stati Uniti è praticamente sicuro) si assista anche a rialzi dei tassi di interesse.
Alla luce delle ultime indicazioni, la Bank of England dovrebbe anticipare tutti (avrebbe già dovuto farlo nella riunione del 4 novembre) incrementando il costo del denaro nel meeting in calendario a metà dicembre.
Ovviamente un processo del genere non potrà che avere vinti e vincitori: tra questi ultimi dovrebbero esserci gli istituti di credito che, dopo anni di tassi a zero (o addirittura sottozero), torneranno a disporre di una delle armi più efficaci: quella dei tassi di interesse.
Riassumendo, in un contesto in cui l’economia è attesa in buona salute (la riduzione degli stimoli è vista all’insegna della gradualità), i crediti problematici (grazie all’intervento dei governi) hanno registrato un calo, le riserve accumulate nel picco della pandemia potranno essere liberate ed i margini, grazie al rialzo del costo del denaro, potranno finalmente tornare a salire, il 2022 si preannuncia positivo per i titoli del comparto bancario.
Un Certificato per investire sulle banche europee
Per investire sulle maggiori banche europee Leonteq mette a disposizione un Express Certificate su tre campioni del calibro di Commerzbank, Deutsche Bank e Société Générale. Il prodotto presenta diversi fattori interessanti.
Innanzitutto, con questo certificato di investimento, l’investitore può ricevere una cedola del 2,5% se nelle date di osservazione trimestrali (la prima è fissata per il 10 febbraio 2022) la quotazione di chiusura dei tre sottostanti risulterà superiore al 60% del valore iniziale.
Per Commerzbank il livello iniziale e quello che fa scattare il pagamento della cedola sono rispettivamente fissati a 6,7 ed a 4,02 euro, nel caso di Deutsche Bank i due dati sono a 10,992 ed a 6,595 euro ed in quello di Société Générale a 29,515 ed a 17,709 euro.
Altro fattore positivo è rappresentato dall’effetto memoria: per mezzo di questo meccanismo, le cedole non distribuite potranno essere incassate quando in una data di valutazione si verificheranno le condizioni per il pagamento del premio.
Le possibilità di rimborso sono tre:
la prima è anticipata, e si verificherà quando il valore dei titoli sottostanti risulterà maggiore rispetto al 100% del valore iniziale nelle date di osservazione di agosto e novembre 2022, al 95% in quelle del 2023, al 90% nelle date di osservazione del 2024 ed all’85% nel 2025: da notare che i livelli decrescenti rendono progressivamente più agevole accedere al rimborso anticipato (con il quale si ricevono i 1.000 euro del prezzo di emissione più la cedola).
Alla Data di Rimborso, se l’Evento Barriera non si è verificato, l’investitore riceverà un importo pari al prezzo di emissione (1.000 euro/certificato). L’Evento Barriera si verifica quando almeno un sottostante presenta un livello pari o inferiore al rispettivo livello barriera (al 60% dei rispettivi livelli iniziali, gli stessi livelli che fanno scattare il pagamento della cedola).
Alla Data di Rimborso, se l’Evento Barriera si è verificato (se quindi almeno un sottostante quota ad un livello pari o inferiore al 60% del valore iniziale), l’investitore riceverà un importo in linea con l’andamento del titolo con la performance peggiore.
I titoli sottostanti
Iniziando da Commerzbank, la prima cosa che salta all’occhio è che, con i prezzi in quota 7,1 euro, il livello che permette la riscossione dei premi e che funge da barriera, che ricordiamo è a 4,02 euro, è sui livelli toccati dal titolo l’ultima volta a fine giugno 2020, decisamente al di sotto di numerosi livelli di supporto e della media mobile a 200 giorni.
Azioni Commerzbank, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
Attualmente al test della trendline ottenuta dai top dell’8 giugno e del 4 dicembre 2020, le quotazioni di Commerzbank, che negli ultimi tre mesi hanno segnato un incremento di quasi 35 punti percentuali, prima di nuovi rialzi potrebbero ritracciare in direzione dei supporti fissati a 7 ed a 6,85 euro.
Salda impostazione rialzista anche per il grafico delle azioni Deutsche Bank, i cui corsi sono più che raddoppiati rispetto a marzo 2020. Attualmente nella parte centrale del canale delimitato al ribasso dalla media mobile a 200 giorni e dalla trendline ottenuta dai top del 12 agosto e dell’11 novembre 2020, il titolo DBK sembrerebbe avere le carte in regola per andare a ri-testare i top di giugno 2021 in quota 12,5 euro.
Azioni Deutsche Bank, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
Anche in questo caso, il livello che fa scattare i premi e rappresenta la barriera, fissato a 6,595 euro, è particolarmente lontano.
Non fa eccezione Société Générale, per la quale il trigger dei premi e la barriera sono fissati a 17,709 euro, decisamente al di sotto dei circa 30 euro attuali (una soglia che è stata toccata l’ultima volta prima della pandemia).
Azioni Société Générale, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
Attualmente, grazie al sostegno fornito dal supporto statico dei 29 euro e da quello dinamico ottenuto dai minimi dell’8 e del 16 luglio, è probabile un ritorno sopra 30 euro nelle prossime sedute.
In collaborazione con Leonteq
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