Chi è Andrea Pignataro: il patrimonio del secondo uomo più ricco d’Italia

Alessandro Cipolla

04/04/2024

Per Forbes Andrea Pignataro sarebbe il secondo uomo più ricco d’Italia: la biografia e il patrimonio del finanziere a capo della Ion Group.

Chi è Andrea Pignataro: il patrimonio del secondo uomo più ricco d’Italia

Chi è Andrea Pignataro? O meglio, quanto guadagna quello che secondo Forbes è attualmente la seconda persona più ricca d’Italia? Domande queste che in molti si staranno facendo dopo che la rivista specializzata americana ha aggiornato la sua celebre classifica dei miliardari di tutto il mondo.

Da quasi perfetto sconosciuto eccezion fatta per gli addetti ai lavori, Andrea Pignataro è balzato direttamente al secondo posto della classifica dei più ricchi d’Italia, venendo accreditato di un patrimonio personale pari a 27,5 miliardi di dollari: meglio di lui nel Belpaese solo Giovanni Ferrero che in banca avrebbe oltre 43 miliardi di dollari.

Di certo per aver costruito quella che stata definita come la “Bloomberg italiana” vuol dire che siamo di fronte a una persone fuori dagli schemi tradizionali, con un PhD in matematica a Londra e una biografia in rete molto scarna a causa della sua grande riservatezza.

Pignataro è un ex trader di Salomon Brothers che poi ha fondato la Ion Group, un gruppo che con il tempo ha acquistato più di 300 società nel campo dei dati e delle tecnologie finanziarie. Piccola curiosità: tra di queste nessuna è stata quotata in Borsa.

Ma come ha fatto di colpo a scalare i gradini della classifica delle persone più ricche non solo d’Italia, ma di tutto il mondo? Cerchiamo di scoprire qualcosa in più allora su Andrea Pignataro, uno dei nuovi Paperoni nostrani.

Chi è Andrea Pignataro: la biografia

Bolognese classe 1970, sappiamo poco altro della biografia di Andrea Pignataro. Così di lui scrive il Corriere della Sera: “Nel suo business non ci sono marchi noti al grande pubblico, non è proprietario di squadre di calcio, non ha partecipazioni rilevanti in grandi aziende quotate, non frequenta salotti pettegoli, non ha nemmeno il nome sul campanello delle sue case a Milano, Sankt Moritz, Londra, New York, La Maddalena, Pisa, Canouan (Caraibi), è cultore della riservatezza e di una vita normale, per sé e per i figli, dove i riflettori dei curiosi non sono contemplati”.

Dopo una laurea in Economia nella sua Bologna e un PhD in matematica conseguito invece a Londra all’Imperial College, nel 1994 ha iniziato a lavorare come trader per la Salomon Brothers.

Dopo solo tre anni passati nella banca d’affari americana ora in pancia a Citigroup, Andrea Pignataro ha deciso di mettersi in proprio fondando Ion Group che negli anni ha acquisito una lunga lista di società: dal 2021 a oggi ha investito qualcosa come 5,7 miliardi per le acquisizioni.

L’ultimo colpo di Pignataro è stato messo a segno nei mesi scorsi, quando il suo gruppo ha effettuato un investimento significativo di 1,35 miliardi di euro per acquisire Prelios, importante colosso del risparmio gestito attivo nella gestione di crediti deteriorati, esposizioni unlikely-to-pay e fondi immobiliari, con un portafoglio di valore pari a 40 miliardi di euro.

In precedenza invece ha acquisito una quota del 9,8% in Illimity per 80 milioni di euro, il 2% nel Monte dei Paschi di Siena per 50 milioni e il 9,9% nel Fondo strategico italiano.

Quanto guadagna Andrea Pignataro

Come detto secondo Forbes al momento Andrea Pignataro avrebbe un patrimonio personale pari a 27,5 miliardi di dollari. Possiede anche una collezione di ville e hotel di lusso sull’isola di Canouan a St. Vincent e Grenadine.

A cercare di spiegare come Pignataro sia balzato direttamente al secondo posto della classifica dei più ricchi d’Italia è stato sempre il Corsera: “Lo dice il bilancio 2022 della sua cassaforte lussemburghese Itt dove si legge che è stata rivalutata da 881 milioni a 20,9 miliardi la partecipazione nella Ion Investment Corporation, cioè la capofila delle più importanti aziende del gruppo”.

Si legge così che “i ricavi aggregati sarebbero di oltre 3 miliardi (non ci sono cifre ufficiali) con margini di guadagno elevatissimi anche se meno dei 2,2 miliardi, cifra che ufficiosamente veniva fatta trapelare”, ma per il quotidiano di via Solferino “altrettanto elevato è l’indebitamento; questo dei debiti (compresi tassi, scadenze e garanzie) è un punto centrale perché l’ammontare, sebbene anche qui non vi siano dati ufficiali, è piuttosto consistente: tra i 10 e i 16 miliardi, secondo varie fonti”.

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