Il mandato di Joko Widodo è quasi giunto al termine e in Indonesia si vota nel 2024. I candidati in corsa devono fare i conti con il dossier più scottante: la Cina
Perché mai il mondo intero dovrebbe interrogarsi sulle elezioni presidenziali dell’Indonesia? Innanzitutto stiamo parlando di un Paese che, stando ad alcune previsioni, potrebbe diventare la quarta potenza mondiale entro i prossimi 50 anni. Iniziare a prendere confidenza con le sue dinamiche interne è dunque utile, tanto dal punto di vista economico che politico.
Dopo di che, in base a chi sarà il prossimo leader della quarta nazione più popolosa del pianeta – che al momento può contare su un bacino di circa 273 milioni di abitanti – gli equilibri geopolitici dell’Indo-Pacifico, ovvero la regione dove si concentra il testa a testa tra Stati Uniti e Cina, potrebbero uscire stravolti dalle urne di Jakarta.
Già, perché l’erede di Joko Widodo, il presidente in carica che ha condotto, non senza fatica, l’Indonesia a diventare una media potenza, avrà di fronte a sé tre scelte: continuare ad adottare una posizione mediana tra Washington e Pechino; avvicinarsi sempre di più al Dragone, facendo leva sulle opportunità commerciali; oppure fare altrettanto con gli Usa, chiedendo però in cambio adeguate assicurazioni militari in caso di necessità. [...]
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