Secondo il rapporto realizzato da Kantar, il valore dei brand italiani quest’anno è cresciuto del 12%, superando i 128 miliardi di dollari
Anche quest’anno Kantar ha diffuso la lista dei 30 brand italiani più importanti. L’azienda è stata fondata nel 1992 nel Regno Unito, a Londra, ed è specializzata in consulenza e data management.
La classifica racchiude al suo interno i marchi italiani con il brand value più alto. Questo è il risultato del prodotto del financial value e della brand contribution.
La performance di quest’anno è stata ottima considerando il presente momento storico: il valore totale dei brand in classifica è aumentato del 12%, arrivando alla soglia dei 130 miliardi di dollari complessivi. Stupiscono soprattutto le performance delle prime dieci classificate, che da sole rappresentano il 77% del valore totale.
La top 30 italiana
- 1 Gucci 37.887
- 2 Enel 12.595
- 3 Kinder 9.824
- 4 Tim 8.876
- 5 Ferrari 8.336
- 6 Prada 5.642
- 7 Fendi 4.700
- 8 Eni 3.894
- 9 Nutella 3.875
- 10 Generali 3.246
- 11 Ferrero Rocher 2.961
- 12 Bvlgari 2.324
- 13 Armani 2.313
- 14 Bottega Veneta 2.211
- 15 Intesa Sanpaolo 2.164
- 16 Pirelli 1.684
- 17 Unicredit 1.559
- 18 Fiat 1.509
- 19 Wind-Tre 1.407
- 20 Aperol 1.379
- 21 A2A 1.322
- 22 Salvatore Ferragamo 1.236
- 23 Fastweb 1.215
- 24 Barilla 1.110
- 25 Lavazza 1.047
- 26 Campari 951
- 27 Banca Mediolanum 932
- 28 Versace 843
- 29 Fineco 836
- 30 Esselunga 798
La patria dei beni di lusso
Che l’Italia fosse la casa di molte maison del lusso non è certamente una novità, quel che forse è sfuggito ai meno attenti è che queste rappresentano ben il 44,4% di questa classifica.
Ciò dice molto di quanto aziende centenarie come Gucci e Prada abbiano fatto in questi anni per continuare a innovarsi e rimanere al passo coi tempi. L’aumento del brand value è un’ottima cartina tornasole per dimostrare quanto abbiano lavorato duramente molti marchi di lusso: rispetto all’anno scorso l’aumento è stato del 19%, arrivando a toccare quasi 5.8 miliardi di dollari.
Anche singolarmente, le migliori performance di crescita sono state quelle dei brand del lusso: le due migliori in assoluto sono state Bvlgari e Fendi, che hanno visto il loro brand value crescere in un singolo anno del 47%, mentre subito alle loro spalle si trova Prada, il cui brand value è cresciuto del 42%.
Entrato infine quest’anno in classifica, infine, Versace si posiziona alla 28esima posizione, con un brand value di 843 milioni di dollari, andandosi ad aggiungere alla già lunga lista dei marchi di questo settore presenti in classifica.
La performance del settore energy & utilities
Nonostante la complessa situazione geopolitica, in Italia i brand del settore dell’energia hanno fatto delle ottime prestazioni.
Enel mantiene il primato in questo settore malgrado una diminuzione del brand value del 7%, fermandosi a una valutazione di 12.595 milioni di dollari; mentre Eni vede il proprio brand value crescere di più di un terzo, arrivando a quota 3.894 milioni. Questa classifica nella classifica è infine chiusa da A2A, che vede il proprio brand value aumentare del 32% arrivando a 1.322 milioni per fermarsi alla 21esima posizione.
Non è attualmente possibile sapere cosa avverrà in futuro, quello che però è certo è che questo settore è uno di quelli che più potrebbe vedere il proprio valore oscillare a causa del continuo saliscendi dei prezzi di mercato.
Com’è andato l’anno di banche e assicurazioni
Nel settore finanziario l’unico rappresentante di questa classifica è Generali. L’anno appena trascorso può essere considerato piuttosto positivo: il brand si è posizionato in decima posizione con un brand value di 3.246 e un aumento del 22%.
Il brand value dell’azienda potrebbe essere cresciuto con l’aumentare degli eventi che suscitano incertezza, prima lo scoppio della pandemia di Covid-19 e ora la guerra in Ucraina. È infatti possibile che le persone abbiano deciso di tutelare maggiormente loro stesse o i loro asset, ricorrendo alle assicurazioni.
Sul fronte bancario gli interpreti sono molti di più, addirittura quattro: la miglior performance è stata quella di Intesa Sanpaolo, che si è classificata 15esima, con un brand value di 2.164 milioni di dollari a fronte di un aumento del 20%; di seguito è possibile trovare Unicredit che ha totalizzato un +28%, Banca Mediolanum, con un +22% e Fineco, che chiude questa classifica con un brand value di 836 milioni di dollari e un aumento del 15% rispetto allo scorso anno.
Si può generalmente affermare che l’anno di questi due settori è stato positivo, avendo tutti i marchi presenti concluso l’anno con un aumento del proprio brand value.
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