Le parole di Christine Lagarde sul ruolo di BCE e spread hanno colpito le Borse europee ma non solo: c’è chi parla di dimissioni per la presidente
Nulla avrebbe lasciato pensare, appena qualche mese fa, che si sarebbe presto arrivati a gestire polemiche e disapprovazioni nei confronti della Presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, fino a invocare persino le dimissioni.
Eppure una quotidianità del tutto fuori dall’ordinario e le conseguenti debolezze economiche hanno finito per costruire uno scenario incredibilmente fragile, per cui le dichiarazioni di ieri della Lagarde - “non siamo qui per ridurre lo spread” - hanno scatenato un coro di polemiche, dubbi e disaccordi anche interni alle più alte istituzioni europee.
L’ormai arcinoto intervento durante la riunione della banca centrale di ieri ha restituito agli investitori un’immagine buia dell’Italia e non solo, con lo spread schizzato in alto di almeno 60 punti nelle ore successive.
Tanto da spingere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a un appello inequivocabile, malgrado all’apparenza senza un destinatario preciso:
“L’Italia sta attraversando una condizione difficile [...] Si attende quindi, a buon diritto, iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l‘azione”.
Christine Lagarde: c’è chi dice dimissioni
Le conseguenze immediate per le Borse europee sono state catastrofiche, da Francoforte a Parigi ma in particolar modo per la diretta interessata Italia, con il FTSE Mib che ha chiuso a -16,92%.
Malgrado non siano mancate esplicite richieste di dimissioni per Christine Lagarde - vedi Giorgia Meloni e la sua indignazione contro “un atto cinico e ignobile contro l’Italia” o il M5S che invoca il “ritorno di Mario Draghi” - l’elemento su cui conviene concentrarsi di più è forse proprio quel disaccordo mostrato all’interno della stessa Unione europea.
Impossibili da ignorare i commenti pronunciati questa mattina dal presidente del Parlamento Ue David Sassoli, che ha parlato di dichiarazioni “preoccupanti” nel commentare lo scivolone di Piazza Affari e delle principali Borse europee:
“Questa è una fase molto delicata, e naturalmente quelle parole - che descrivono una situazione in maniera molto superficiale - creano questa reazione nei mercati, aumentando la difficoltà”.
Dal Partito democratico le uscite della Lagarde sono state definite “parole inaccettabili”, spingendo a chiedere all’Europa di dimostrare di “avere un senso”, mentre un Matteo Renzi lapidario ha esplicitamente chiamato “uno sbaglio” l’intervento della Presidente.
Neanche le integrazioni riparatrici delle ore successive sembrano aver convinto, con la sua intervista alla CNBC in cui ha chiarito la primaria volontà di impedire il frammentarsi dell’Eurozona.
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