La Cina ha emesso un bando ufficiale sull’iPhone per i funzionari governativi, mandando le azioni Apple in una spirale discendente.
Stamattina, la Cina ha esteso il divieto dell’iPhone ai funzionari governativi anche ai dipendenti del governo locale e ai dipendenti delle aziende statali. A questi lavoratori viene ufficialmente chiesto di abbandonare l’uso dell’iPhone, il prodotto di punta di Apple, per scopi lavorativi.
Dopo l’annuncio, le azioni di Apple sono crollate per due giorni consecutivi, perdendo il -5,62%. Apple è l’azienda con la valutazione più alta al mondo, con oltre 2,8 trilioni di dollari.
La Cina è il terzo mercato più grande per Apple ed è stato quello con la crescita più rapida nelle vendite di iPhone nell’ultimo trimestre. I ricavi dalla Cina (compresi Hong Kong e Taiwan che non seguiranno queste restrizioni) ammontano a 394 miliardi di dollari, ovvero il 18% del totale.
Anche i partner produttori di chip di Apple Qualcomm e la sudcoreana SK Hynix hanno subito un duro colpo ai prezzi delle loro azioni.
Secondo gli analisti, la decisione della Cina non è rilevante tanto per il colpo sulle vendite dirette quanto per il messaggio che lancia. I dipendenti pubblici rappresentano solo il 5% delle entrate cinesi di Apple, ma dipinge un quadro cupo per il futuro dell’azienda nel paese.
In effetti, i giganti della tecnologia cinese coglieranno immediatamente questa opportunità. Huawei ha recentemente lanciato un nuovo telefono di punta: il Mate60 Pro, il cui prezzo di partenza è poco più di 950 euro.
Il ban cinese è stato emesso 4 giorni prima del lancio ufficiale di iPhone 15, il prodotto Apple più atteso dell’anno. Si pensa che il nuovo iPhone avrà finalmente installato una porta di ricarica USB-C, aumentandone l’accessibilità per gli utenti non iOS.
Molto probabilmente Apple utilizzerà questa rinnovata accessibilità per aumentare la sua produzione indiana, sperando di sostituire la quota di mercato della Cina.
La guerra dei microchip si approfondisce
Secondo alcune analisi, lo Huawei Mate60 Pro ha accesso a una connessione 5G. Questo ovviamente è ottimo per gli utenti cinesi che finora potevano utilizzare solo la connessione più veloce con i telefoni occidentali.
Ma ciò solleva anche una domanda importante: come ha potuto Huawei implementare una connessione 5G nonostante l’inconsapevolezza americana? Per utilizzare la tecnologia proprietaria americana, Huawei e SMIC (il produttore cinese di chip) hanno bisogno del via libera di aziende statunitensi come Google e Qualcomm. Entrambe le società sono sulla lista nera degli Stati Uniti, il che significa che le esportazioni di tecnologia dei microchip sono severamente limitate.
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Perché la Cina preoccupa i mercati finanziari
Il Mate60 pro utilizza un chip da 7 nanometri. A Taiwan, dove viene prodotto il 92% dei semiconduttori mondiali, il chip da 7 nm è ormai vecchio. In confronto, l’iPhone 15 (che utilizza chip prodotti a Taiwan) monta un processore da 3 nm, rendendolo più veloce e affidabile di quello di Huawei.
Tuttavia, la Cina sta colmando il divario a una velocità preoccupante per gli Stati Uniti. Mentre la Cina restituisce in natura il divieto statunitense di TikTok sui dipendenti pubblici, l’establishment americano non può fare a meno di chiedersi: la Cina sa troppo delle nostre tecnologie?
Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2023-09-08 12:40:25. Titolo originale: Insight: iPhone ban signals China’s unexpected microchip development
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