Hugo Machin, Fund Manager Global Cities e Tom Walker, Co-Head of Global Real Estate Securities di Schroders evidenzia come anche dopo la pandemia di COVID-19, le città globali rivestiranno una fondamentale importanza, ecco perché
Anche se la pandemia di Coronavirus ha spinto il modo di lavorare sempre più verso il cosiddetto “smart-working”, con molte meno persone che dovranno muoversi per lavoro, le città globali potranno assumere un’importanza maggiore. Questo perché gli incontri che si dovranno per forza di cosa verificare “dal vivo” avranno una rilevanza ancora più grande.
Per Hugo Machin, Fund Manager Global Cities e Tom Walker, Co-Head of Global Real Estate Securities di Schroders, le città globali sperimenteranno due effetti: un riadattamento degli edifici, mentre l’urbanizzazione resterà una tendenza a lungo termene.
Un riadattamento degli edifici
Per Machin, il modo di utilizzare gli edifici cambierà: “Il cuore urbano continuerà a essere vitale per l’economia delle città. Per esempio, gli edifici per la ricerca biomedica vicino alle università contengono attrezzature specialistiche utilizzate dai ricercatori. Boston, che è la città leader a livello mondiale per la ricerca medica, diventerà ancora più importante, alla luce dell’enfasi posta su sanità e ricerca.
I data centre e i magazzini hanno già rimpiazzato i centri commerciali. La realtà che è che i depositi stanno iniziando a rimpiazzare anche i negozi fisici: il valore di avere un magazzino nelle vicinanze di un centro urbano molto popoloso è ora maggiore rispetto ai punti vendita fisici. Le transazioni delle grandi società internet dimostrano la loro necessità di essere in grado di distribuire i beni nei posti in cui la popolazione era solita fare acquisti. Si tratta di un cambiamento profondo dell’uso del territorio”.
Un altro effetto che si potrebbe verificare secondo l’esperto è il crollo della domanda degli uffici, per via della pratica sempre più diffusa dello smart-working.
Urbanizzazione: una tendenza di lungo termine
Hugo Machin mette in luce anche come l’urbanizzazione sia un trend a lungo termine che non verrà fermato dal COVID-19. Questo perché le città globali godono di diversi vantaggi, come la capacità delle aziende di creare dei cluster caratterizzati dall’efficienza nella condivisione di conoscenze, attirando allo stesso tempo investimenti.
“In effetti, alcune expertise nelle città globali potrebbero diventare più concentrate, come nella finanza, nei media e nella tecnologia: con minori spostamenti, la necessità di localizzarsi nell’hub riconosciuto per il proprio campo professionale aumenterà. Alcuni esempi saranno Los Angeles per l’intrattenimento e Londra per il settore assicurativo”.
“Le città globali continueranno a essere il driver per la crescita del Pil nei Paesi in cui si trovano”, chiosa l’esperto di Schroders.
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