Clima, rischio “suicidio collettivo”. L’Europa brucia ma i leader pensano ad altro

Alessandro Cipolla

19/07/2022

Clima, per il segretario generale Onu Guterres siamo a un bivio: “Azione collettiva o suicidio collettivo”. L’Europa brucia ma i leader hanno altri pensieri.

Clima, rischio “suicidio collettivo”. L’Europa brucia ma i leader pensano ad altro

Nel descrivere l’allarme clima in Europa e nel resto del mondo Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni unite, rivolgendosi a ministri di 40 Paesi riuniti a Berlino non poteva essere più chiaro: “Abbiamo una scelta. Azione collettiva o suicidio collettivo. Il futuro è nelle nostre mani”.

Quanto sia difficile la situazione è ormai sotto gli occhi di tutti, visto che in Italia la morsa di caldo con temperature record anche di notte non abbandona il Bel Paese dalla metà di maggio, con le piogge diventate un autentico miraggio in molte zone.

Non che nel resto d’Europa la situazione vada meglio, anzi. Di recente il caldo e gli incendi hanno fatto circa 1.000 morti in Spagna, Portogallo e Francia, ma tristemente altrettanti decessi sono previsti nei prossimi giorni.

Situazione di emergenza per il clima anche nel Regno Unito dove per la prima volta per il caldo è stato indicato il bollino di “extreme red” in diverse città, mentre gli incendi non starebbero dando tregua anche in Germania, Olanda e Grecia.

Emergenza clima: i leader pensano ad altro

Dopo i piccoli passi in avanti raggiunti a livello globale in materia di clima durante la COP26 di Glasgow, tutte le buone intenzioni ambientali dei grandi del pianeta sono state spazzate via dallo scoppio della guerra in Ucraina.

Il reperimento delle materie prime e il sostentamento energetico sono adesso i primi pensieri dei leader visto che, dopo l’aumento dei prezzi, in particolare in Europa presto potremmo assistere anche a forme di razionamento.

Tornato in auge per buona pace degli ambientalisti il carbone, che l’Ue fino a metà agosto paradossalmente importerà soprattutto dalla Russia, negli ultimi giorni i leader in ordine sparso hanno avuto una serie di incontri per cercare di fare shopping di gas e petrolio alternativo a quello russo.

L’Italia così ha stipulato un importante patto con l’Algeria per la fornitura di ulteriore gas, attenzione però a legarsi troppo al Paese africano che ricordiamocelo è da sempre molto vicino a Mosca, mentre Ursula von der Leyen è volata a Baku per firmare un protocollo di intesa per il gas azero.

Joe Biden invece è andato in Arabia Saudita per chiedere al principe ereditario Mohammed bin Salman di aumentare la produzione di petrolio, il tutto per abbassare il prezzo dell’oro nero. In generale, tutti i Paesi stanno iniziando delle esplorazioni per trovare nuovi giacimenti: trivelle in azione anche qui alla faccia degli ambientalisti.

Il sentore è che in uno scenario del genere l’emergenza clima non sembrerebbe essere di certo il primo pensiero dei grandi della terra: mentre l’Europa brucia e i ghiacciai vengono giù, il percorso intrapreso sembrerebbe essere più quello del “suicidio collettivo” che “dell’azione collettiva”.

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