Cos’è il codice univoco e a cosa serve per la fatturazione elettronica

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24 Febbraio 2025 - 17:47

Cos’è e quando è necessario il codice univoco fattura elettronica? Dove si trova e qual è la differenza con il codice destinatario? Ecco cosa sapere.

Cos’è il codice univoco e a cosa serve per la fatturazione elettronica

La fatturazione elettronica, ai giorni nostri, segue il ritmo della digitalizzazione, con costanti aggiornamenti in materia di normative e implementazione ogni anno. D’altronde, tale procedura è diventata una pratica standard in molti Paesi, inclusa l’Italia. Uno degli elementi chiave di questo sistema è il «codice univoco», un identificativo essenziale per garantire la corretta trasmissione e ricezione delle fatture elettroniche tra le parti coinvolte.

Ma cosa si intende per codice univoco (conosciuto anche come codice IPA o codice unico d’ufficio (CUU)), a cosa serve e da quante cifre è composto?

Il codice univoco per la fattura elettronica è un codice alfanumerico a 6 cifre da utilizzare nel Sistema di Interscambio per identificare l’Ente pubblico a cui è destinata la fattura elettronica.

Ecco una guida dettagliata sul significato, la funzione (e come ottenere) il codice univoco per la fattura elettronica.

Cos’è il codice univoco? Ecco il significato

Il codice univoco, spesso confuso con il «codice destinatario», è, come anticipato, un identificativo alfanumerico assegnato a soggetti che utilizzano il Sistema di Interscambio (SdI) per la trasmissione e la ricezione delle fatture elettroniche. In Italia, questo codice è composto da sei caratteri e viene utilizzato per indirizzare correttamente le fatture elettroniche al destinatario previsto.

L’introduzione del codice univoco è stata una risposta alla necessità di standardizzare e semplificare il processo di fatturazione elettronica, riducendo errori e garantendo una maggiore efficienza nella gestione delle transazioni commerciali. Con l’incremento delle transazioni digitali e l’adozione diffusa della fatturazione elettronica, il codice univoco assume un ruolo ancora più centrale nel garantire la tracciabilità e l’autenticità delle operazioni fiscali.

È importante notare che il codice univoco è distinto dal codice fiscale o dalla partita IVA; mentre questi identificano il soggetto fiscale, il codice univoco identifica il canale telematico attraverso il quale le fatture vengono inviate o ricevute. Pertanto, anche se due aziende condividono lo stesso codice fiscale o partita IVA, possono avere codici univoci differenti se utilizzano canali di trasmissione diversi.

Occorre, inoltre, precisare che a un unico ente pubblico, ad esempio un Comune possono essere associati più codici univoci. In questo caso può esservi un codice univoco per il singolo ufficio, ad esempio un codice univoco per l’ufficio tecnico diverso dal codice univoco fattura per l’ufficio anagrafe dello stesso Comune. In questo modo diventa più semplice associare la fatturazione al singolo ramo dell’Amministrazione.

A cosa serve il codice univoco per la fatturazione elettronica?

Abbiamo già detto che il codice univoco svolge una funzione cruciale nel processo di fatturazione elettronica, fungendo da indirizzo telematico che consente al Sistema di Interscambio (SdI) di recapitare correttamente le fatture al destinatario designato. Quando un’azienda emette una fattura elettronica, include il codice univoco del cliente, assicurando che il documento raggiunga l’interlocutore corretto attraverso il canale appropriato.

Nel 2025, con l’ulteriore integrazione dei sistemi gestionali e l’automazione dei processi contabili, l’accuratezza del codice univoco è diventata ancora più essenziale. Un codice errato può causare ritardi nella consegna delle fatture, complicazioni nel processo di pagamento e potenziali sanzioni per non conformità alle normative fiscali. Pertanto, le aziende sono incentivate - anzi, obbligate - a mantenere aggiornati i propri codici univoci e a verificarne la correttezza nelle comunicazioni commerciali.

Inoltre, l’utilizzo del codice univoco facilita l’automazione della registrazione delle fatture nei sistemi contabili, riducendo la necessità di interventi manuali e minimizzando il rischio di errori.

Dove e come si può trovare il codice univoco per una fattura elettronica? E il codice destinatario?

Generalmente, quando deve essere emessa una fattura in favore di una Pubblica Amministrazione è questa che indica il codice univoco da inserire all’interno della stessa. Nel caso in cui si fosse sprovvisti di questo codice, è comunque possibile reperirlo attraverso il portale IPA (Indice Pubblica Amministrazione).
Qui è possibile reperire l’elenco di Pubbliche Amministrazioni e di gestori di servizi pubblici e privati.

Nella pagina dedicata alla ricerca del codice univoco l’utente può inserire diversi parametri per reperire tale codice. I parametri utilizzabili sono:

  • unità operativa;
  • denominazione/acronimo ente, ad esempio Comune Milano (in questo caso inserendo solo questo parametro di ricerca, il sito restituisce tutti i codici univoci, associati come: Area Risorse Idriche e Igiene Ambientale, Area Museo delle Culture, Progetti Interculturali e Arte nello Spazio Pubblico, Direzione avvocatura...si deve scegliere in base all’area di riferimento che deve ricevere la fattura;
  • codice fiscale ente;
  • area geografica;
  • categoria ente.

Sul portale si può fare anche la ricerca inversa, cioè inserire il codice univoco e controllare a quale ente è associato.
Sul sito IPA il visitatore non trova solo il Codice Univoco per la fatturazione elettronica ma anche ulteriori dati come:

  • Domicilio Digitale ;
  • Indirizzo Sede;
  • Fatturazione e Ordini;
  • Responsabile Transizione Digitale;
  • Servizi.

Dal punto di vista prettamente pratico il codice univoco di fatturazione ha la stessa funzione del codice destinatario contribuente. Il secondo ha però 7 caratteri e non 6 e deve essere utilizzato nella fatturazione verso privati B2B (tra imprese) e B2C (tra impresa e consumatore finale).

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