Il Beta, è la grandezza che misura la variazione attesa del rendimento di un certo titolo per ogni variazione di un singolo punto percentuale del mercato di riferimento. Vediamo come funziona
Quando si parla di rischio di un investimento non si può non tenere sotto controllo il Beta, ossia quella grandezza che misura la variazione attesa del rendimento di un certo titolo per ogni variazione di un singolo punto percentuale del mercato di riferimento.
Il valore di questo coefficiente tende a muoversi intorno a 1: nello specifico, se il Beta di un’azione è pari a 1, questa tenderà a muoversi in linea con il mercato di riferimento, senza amplificare o ridurre i movimenti dello stesso.
Quando il Beta di un’azione è maggiore di 1 invece, si è davanti a un titolo “aggressivo”, che amplifica i movimenti del mercato, l’attività è considerata quindi più rischiosa.
Se il Beta è compreso tra 0 e 1, si ha di fronte un’azione “difensiva”, la quale tende a muoversi in modo meno che proporzionale all’indice di riferimento. Infine, un titolo con Beta negativo tenderà a muoversi in maniera opposta al mercato.
In buona sostanza, con questo valore (appartenente all’ambito del Capital Asset Pricing Model) si ha una valutazione quantitativa di ogni azione.
Coefficiente Beta: un esempio pratico
Volendo fare un esempio, si pensi ad un titolo come Eni, il quale presenta un Beta a un anno pari a 0,87. Di norma quindi, ad un movimento del FTSE Mib dell’1%, il titolo del cane a sei zampe tenderebbe ad avere una variazione positiva dello 0,87%. Al contrario, in caso di calo dell’indice dell’1%, Eni dovrebbe segnare un -0,87%.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Questo articolo fa parte delle Guide della sezione Money Academy.