Nel 2025 l’Imu potrebbe subire profonde modifiche sia sulla determinazione delle aliquote che nella modalità di riscossione. Vediamo le novità in arrivo.
L’Imu 2025 potrebbe essere diversa dal passato. L’Imposta Municipale Univa subirà cambiamenti abbastanza importanti dal prossimo anno con l’entrata in vigore di una nuova normativa che investe anche la modalità di riscossione oltre che la determinazione delle aliquote.
L’Imu è una delle principali imposte italiane che ha come presupposto per il pagamento il possesso di unità immobiliari. A pagare l’imposta, ogni anno, sono milioni di contribuenti che finanziano, con i propri versamenti, le casse comunali.
Le modifiche previste per il 2025 renderanno il processo di riscossione dell’Imu e il suo calcolo meno gravosi per i contribuenti e soprattutto più efficienti e trasparenti. Vediamo cosa cambia.
Nuove aliquote Imu 2025
A partire dal 1° gennaio 2025 entra in vigore la nuova normativa per la determinazione delle aliquote Imu. I Comuni, dal prossimo anno, dovranno determinare le aliquote per l’applicazione dell’imposta solo basandosi sulle fattispecie definite dal Ministero dell’Economia (che sono decisamente meno rispetto a quelle in vigore fino a oggi).
Questo cambiamento permetterà di standardizzare il processo di calcolo dell’imposta andando a limitare anche le decisioni delle singole giunte comunali. I contribuenti, in questo modo, potranno contare su regole più chiare per quel che riguarda il calcolo dell’Imu che renderanno l’imposta non solo più equa, ma anche prevedibile (visto che la discrezionalità dei Comuni è limitata).
La novità in questione, in ogni caso, oltre a impattare sulla determinazione delle aliquote Imu potrebbe portare anche a una vera e propria rivoluzione nel sistema di riscossione dell’imposta.
Come potrebbe cambiare la riscossione dell’Imu
Anche se la rivoluzione nella riscossione dell’Imu non è cosa certa, si può ipotizzare che cambiamenti potrebbero avvenire al riguardo. La nuova determinazione delle aliquote, infatti, è solo una parte di un programma più ampio di riforma fiscale con lo scopo di rendere più attuale e moderno il sistema tributario del nostro Paese.
Proprio per questo motivo sembra ragionevole supporre che possa essere previsto un pagamento digitale unificato anche per l’Imu. Oggi per pagare l’Imu è necessario o conoscere bene la normativa al riguardo o rivolgersi a un professionista del settore, visto che per pagare l’imposta è necessario compilare il modello F24 inserendo il giusto codice tributo e il codice dell’ente che riscuote in pagamento.
Dal 2025 tutti i pagamenti fiscali dovrebbero essere dirottati su una piattaforma digitale unica gestita dall’Agenzia delle Entrate che garantirà:
- sicurezza e tracciabilità dei pagamenti, visto che tutte le transazioni sono registrate in maniera digitale evitando rischi di frode (o di smarrimento delle ricevute di pagamento);
- semplificazione visto che con pochi click è possibile pagare l’Imu senza doversi preoccupare di errori nei calcoli o di codici tributo errati;
- meno errori poiché sarà direttamente il sistema a calcolare gli importi dovuti per l’Imu basandosi sui dati catastali e sulle aliquote stabilite dal Comune in cui l’immobile è ubicato.
Anche per l’avviso di pagamento, che ricorderà ai contribuenti l’imminente scadenza (che ora devono ricordare in autonomia) potrebbe essere digitalizzato con l’invio di un messaggio tramite e-mail o Sms.
L’applicazione di questo nuovo sistema di riscossione eviterà la compilazione dei modelli F24 e potrebbe offrire anche la possibilità di rateizzare il versamento direttamente dalla piattaforma di pagamento.
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