Si può cambiare il fondo pensione per sceglierne uno con rendimenti più alti? Nel trasferimento del fondo ci sono dei costi da sostenere? Ecco come procedere.
Il fondo pensione è una forma di previdenza complementare che consente di creare una pensione integrativa. La sottoscrizione dei fondi pensione è avvallata dalle istituzioni perché, in seguito alle varie riforme pensionistiche, in particolare la legge Dini del 1995 che rappresenta un vero spartiacque, nel tempo gli assegni con il calcolo contributivo andranno a livellarsi sempre più verso il basso ed è quindi conveniente avere una seconda entrata mensile costruita attraverso i fondi pensione.
Al fine di agevolare le sottoscrizioni sono state quindi previste anche delle agevolazioni fiscali, infatti è possibile portare in deduzione fino a 5.164 mila euro, questo vuol dire un risparmio concreto sulle imposte da pagare visto che viene notevolmente ridotta la base imponibile.
Di fatto i versamenti periodici nel fondo pensione, in cui si possono convogliare anche le somme maturate del Tfr, decidendo quindi di non lasciarle in azienda, sono investite dal gestore del fondo e dovrebbero generare guadagni. Purtroppo negli ultimi anni è capitato spesso che i lavoratori non abbiano visto i propri risparmi crescere e questo ha determinato un certo malcontento, proprio per questo molti si sono chiesti se è possibile cambiare fondo pensione, quali sono i costi e se è conveniente effettuare questa operazione.
Requisiti per poter chiedere il trasferimento del fondo pensione
Ci sono due ipotesi in cui è possibile cambiare il fondo pensione senza perdere soldi. La prima ipotesi si verifica in caso di perdita dei requisiti per permanere nel fondo pensione, cioè nel caso in cui vi sia stata l’adesione a un fondo pensione collettivo, ma si perde il lavoro. In questo caso si può lasciare il fondo pensione in qualunque momento e senza particolari problemi.
La seconda ipotesi invece nasce dall’esigenza del lavoratore di lasciare il fondo per trasferire i soldi presso un’altra società, in questo caso occorre che sia trascorsi due anni di permanenza nel fondo.
Inoltre, per poter procedere è necessario che il prodotto di destinazione del trasferimento, cioè il nuovo fondo scelto, sia riconosciuto come forma previdenziale conforme al Dlgs 252/05, rubricato «Disciplina delle forme pensionistiche complementari», e sue successive modificazioni.
In secondo luogo, affinché il trasferimento possa essere concretizzato è necessario prima aprire un nuovo rapporto presso il fondo di destinazione, solo in questo modo è possibile materialmente effettuare il passaggio. Ad esempio se si ha un fondo pensione presso l’impresa di assicurazione Y e si vuole trasferire presso la banca X, è necessario prima aprire una posizione nel fondo pensione della Banca X, solo dopo si potrà effettuare il passaggio. Con il trasferimento del fondo pensione il titolare mantiene l’anzianità contributiva, questo fattore è importante perché spesso per il riconoscimento di determinati “vantaggi”, ad esempio l’ottenimento di un anticipo, occorre aver maturato una determinata anzianità contributiva.
Come richiedere il trasferimento del fondo pensione
Chi vuole effettuare un trasferimento del fondo pensione deve consegnare al “cedente” due documenti, si tratta della richiesta di trasferimento sottoscritta dall’aderente e autorizzazione del fondo cessionario al trasferimento, cioè la Banca X di cui abbiamo parlato deve rilasciare un’autorizzazione al fine di poter ricevere le somme. I moduli per la richiesta di trasferimento sono messi a disposizione dal soggetto gestore del fondo.
È possibile anche l’elaborazione di proprio pugno della richiesta, ma è essenziale che siano correttamente individuati i due fondi, cioè il fondo cedente e il fondo cessionario e naturalmente la sottoscrizione. Online è possibile trovare i moduli da utilizzare. Nella maggior parte dei casi i gestori chiedono comunque di allegare alla documentazione anche una copia del documento di riconoscimento.
Per completare un’operazione di trasferimento del fondo pensione generalmente bastano 15 giorni, ma la normativa prevede che l’arco temporale entro il quale il cedente può espletare la pratica è di sei mesi. Al momento della sottoscrizione del nuovo fondo però le somme del Tfr da accantonare possono già essere dirottate verso il nuovo fondo, cioè i vecchi contributi devono essere trasferiti, ma le nuove somme maturate vanno al nuovo fondo pensione, quindi per il lasso di tempo necessario a completare le operazioni restano in vita entrambi i fondi. A questo punto è bene ricordare che nessuna norma vieta di avere due fondi pensione.
Costi del trasferimento del fondo pensione
Il fondo pensione viene trasferito nella sua integralità, cioè il vecchio gestore (banca, impresa di assicurazione, altro intermediario) non trattiene percentuali o quote, non viene applicata alcuna tipologia di tassazione sul trasferimento, né sono irrogate penali.
Questo però non vuol dire che non vi sia alcun costo da sostenere. La prima cosa da sottolineare è che nel foglio informativo rilasciato al momento della sottoscrizione del contratto devono essere indicati anche gli eventuali costi connessi alla richiesta di trasferimento del fondo pensione ed evidentemente quelli sono i prezzi praticabili. Generalmente i costi comprendono le spese istruttorie il cui ammontare viene determinato dal gestore, ma in media non superano i 30 euro.
Il fondo pensione conviene più del Tfr?
L’andamento di un fondo pensione dipende da molteplici fattori e in particolare dagli investimenti sottostanti effettuati dal gestore. Di fatto il 2022 è stato un anno particolarmente sfortunato in media i fondi aperti, circa 300, hanno perso nei primi mesi dell’anno l’11,2%. A ciò deve essere aggiunto che i rendimenti dei fondi pensione diventano apprezzabili dopo molti anni dalla sottoscrizione e questo ha portato molti a decidere di rinunciare a incrementare la pensione integrativa per trattenere le somme del Tfr in azienda.
Il Trattamento di Fine Rapporto infatti ha un rendimento fisso dell’1,5%, a cui si aggiunge uno scarto del 75% dell’indice di inflazione Istat, quindi nel breve termine cresce più di un fondo pensione. Nei primi 9 mesi dell’anno infatti il rendimento è stato del 5,2% al netto delle imposte. Deve anche essere aggiunto che, sebbene sia vero che la tassazione dei fondi pensione è favorevole rispetto ad altre forme di investimento, 20% contro il 26%, resta sfavorevole nei confronti della tassazione dei rendimenti delle somme Tfr mantenute in azienda che è del 17%.
© RIPRODUZIONE RISERVATA