Un’Italia impoverita e impaurita: ecco la disamina di Massimiliano Valerii, membro del consiglio direttivo del Censis che è stato intervistato sul canale YouTube di Money.it.
Come è cambiata l’Italia negli ultimi anni? Una domanda questa che appare una sciarada visto che tra pandemia, crisi e guerre alle nostre porte, sono stati tanti gli avvenimenti che hanno influito sul nostro modo di vivere.
Di certo un’idea sui cambiamenti in atto in Italia se l’è fatta Massimiliano Valerii, membro del consiglio direttivo del Censis (Centro studi investimenti sociali) che è stato intervistato da Fabio Frabetti sul canale YouTube di Money.it.
“Il Paese sta vivendo dei grandi cambiamenti - ha spiegato Valerii -, addirittura quasi una mutazione morfologica della nazione, oltre che antropologica e questo è legato al fatto che, ad esempio può sorprendere constatare che l’Italia è il Paese tra tutti i Paesi membri dell’Unione Europea al primo posto per numero di acquisizioni di cittadinanza, cioè negli ultimi dieci anni sono stati quasi un milione e mezzo i nuovi cittadini italiani che prima erano stranieri e stiamo straordinariamente in testa in Europa, prima cioè della Spagna che viene nel secondo posto, prima della Francia, prima della Germania”.
Per prima cosa sarebbe cambiata proprio la composizione stessa degli italiani, ma il 2024 potrebbe sembrare “l’anno dei record, record degli occupati, record del turismo estero, poi anche record della denatalità, record del debito pubblico, record dell’astensionismo elettorale, ecco se però non ci fermiamo a questi aspetti congiunturali, la verità è che veniamo da un ventennio in cui tutti i principali indicatori hanno rotato intorno a una linea di galleggiamento, però questa stagnazione poi può anche finire per sfibrarlo il ceto medio, se è vero che oggi i redditi pro capite sono del 7% inferiori a quelli di vent’anni fa e la ricchezza anche delle famiglie si è ridotta del 5,5% negli ultimi dieci anni”.
La conseguenza per Valerii è che il “ ceto medio non è più proiettato su dei percorsi di accrescimento del benessere economico e sociale , oggi si dice l’ascensore sociale è bloccato, beh allora si assumono delle posizioni anche di irrigidimento identitario e quindi l’altro, il diverso, come nel caso ad esempio dei migranti, degli stranieri che vivono nel nostro paese, può destare qualche preoccupazione, qualche forma di insicurezza”.
In generale l’Italia appare essere come un Paese impaurito e impoverito, con uno dei principali problemi che è quello della denatalità che è destinato a “peggiorare se guardiamo le previsioni demografiche che ci dicono ad esempio che di qui a meno di 30 anni, nel 2050, la popolazione italiana tenderà ulteriormente a ridursi e si ridurranno in particolare le persone più giovani; nel 2050, rispetto a oggi, avremo quasi otto milioni di persone in età attiva lavorativa in meno”.
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