Vietata la coltivazione della carne sintetica. Questa la proposta di legge del ministero dell’Agricoltura, ma la carne potrebbe comunque arrivare in Italia. Ecco perché e quali sono i pro e i contro.
Non si è esaurito il dibattito sulla carne sintetica. Benché sia stata presentata come alternativa etica ed ecosostenibile, il ministero dell’Agricoltura ha presentato un disegno di legge affinché ne venga vietata la coltivazione.
Stando al testo della proposta di legge, è previsto il divieto in Italia alla “produzione di alimenti a partire da colture cellulari o tessuti di animali vertebrati” impedendo di fatto la possibilità di produrre carne coltivata in laboratorio, un alimento che è frutto di un lungo lavoro di ricerca e che viene ritenuto potenzialmente centrale nell’alimentazione del futuro - come spiega Wired.
Eppure, il provvedimento del ministro Lollobrigida potrebbe rivelarsi inutile. Infatti pur se vietata la coltivazione in Italia della carne sintetica, questa potrebbe comunque giungere sui banchi dei supermercati italiani. È opportuno fare chiarezza: ecco cos’è come si produce, benefici e svantaggi della carne sintetica e perché potrebbe comunque arrivare in Italia.
Com’è fatta la carne sintetica
La carne sintetica, detta anche carne coltivata o artificiale, è un alimento proteico ricavato da un processo di coltivazione in vitro di cellule staminali embrionali di un animale, le quali vengono estratte dai tessuti dei polli, dei suini e dei bovini (ma potenzialmente può andar bene qualsiasi tipo di animale) e fatte moltiplicare in un ambiente controllato.
La carne sintetica è quindi totalmente diversa dalla carne vegetale ricavata da altri alimenti di origine vegetale come i legumi, mentre la carne sintetica è a tutti gli effetti un prodotto di origine animale, benché la sua produzione non è associata all’allevamento e alla macellazione di esemplari viventi, anzi vede un accurato procedimento e metodo di selezione in laboratorio.
Attraverso un processo di differenziazione cellulare è possibile trasformare le cellule staminali nelle cellule dei principali tessuti, dopodiché la carne viene coltivata in appositi terreni di coltura e crescita, realizzati per fornire il nutrimento necessario per lo sviluppo e la riproduzione delle cellule stesse arrivando fino al prodotto finito: la carne.
Carne sintetica: benefici e svantaggi
Dopo aver capito cos’è e come viene prodotta la carne sintetica è importante capire il perché la ricerca stia insistendo in questo campo, cogliendo quali sono i benefici e i possibili svantaggi della produzione della carne sintetica. Al momento i benefici superano sicuramente in numero gli svantaggi. Si è stimato che la produzione di carne sintetica ridurrebbe di circa il 98% le emissioni di gas serra rispetto a quella tradizionale, poiché abbatte l’impiego di allevamenti intensivi, richiedendo un minore utilizzo di energia. Non solo, oltre a ridurre il consumo dell’acqua.
La carne sintetica richiede il 95% di suolo in meno: aumentando il suolo libero questo potrebbe essere impiegato per contrastare il fenomeno di deforestazione. Inoltre, essendo prodotta in laboratorio, la carne coltivata è un’alternativa cruelty free in quanto evita il processo di macellazione di 50 miliardi di polli, un miliardo e mezzo di maiali, mezzo miliardo di pecore e 300 milioni di mucche ogni anno. Infine da non sottovalutare il dato sicuro sulla sicurezza alimentare: la carne, infatti, non viene esposta ad antibiotici, pesticidi, fungicidi, eliminando alla base le potenziali criticità associate.
Gli svantaggi se ci sono, sono solo potenziali e non certi. Infatti, secondo alcuni esperti è difficile riprodurre tutte le caratteristiche organolettiche, e quindi gusto, consistenza e odore della carne. Inoltre da alcuni è messo in dubbio la completezza dei valori nutrizionali: alcuni composti come la vitamina B12 dovranno essere integrati come elemento a parte - benché solitamente anche chi consuma carne ha spesso bisogno di un’integrazione della B12, in quanto la vitamina viene integrata nell’alimentazione degli animali. Infine permangono alcuni dubbi sulla “salute a lungo termine”. Al momento non essendoci studi scientifici che evidenziano possibili rischi concreti sulla salute, il dubbio permane ma non è detto sia fondato. Ovviamente saranno necessarie ulteriori indagini prima di poter portare in tavola la carne sintetica.
Carne sintetica, perché in Italia potrebbe arrivare lo stesso
Al di là dei netti benefici che la carne sintetica comporta, l’Italia - o almeno il ministero dell’Agricoltura - sembra decisa a vietarne la coltivazione, ma ciò non vuol dire che potrà vietarne l’importazione: i cittadini potrebbero in futuro trovare la carne presso i banchi dei supermercati.
Tutto dipende da quello che deciderà l’Europa. Infatti, in base alle regole europee sulla libera circolazione dei beni e dei servizi, l’Italia (o qualsiasi altro Paese membro) non può opporsi all’immissione sul mercato di un prodotto. Ciò vuol dire che se la carne sintetica dovesse ricevere a livello comunitario l’approvazione da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), questa potrebbe circolare liberamente nel mercato europeo (e quindi anche italiano).
A questo punto l’unico prodotto vietato sarebbe la carne sintetica “made in Italy” (o “prodotto in Italia” nel caso in cui la legge contro l’utilizzo di termini stranieri dovesse essere approvata). Il divieto imposto dal ministero dell’Agricoltura, oltre a risultare poco efficace, preclude all’Italia un mercato che, oltre ad essere etico ed ecosostenibile, potrebbe essere redditizio.
Secondo il ministro Lollobrigida questa legge sarebbe per “difendere” la “salute dei cittadini, del nostro modello produttivo, della nostra qualità, della nostra cultura, semplicemente della nostra sovranità alimentare”. Peccato che - come ha ricordato il ministro della Salute Schillaci - non ci siano evidenze scientifiche che la carne sintetica possa nuocere alla salute dei cittadini, mentre sembra evidente che bloccherà unicamente le imprese italiane.
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