Per rispondere alla domanda bisogna partire da un nome: Lee Kuan Yew, primo primo ministro locale dal 1959 al 1990. Il suo modo di governare ha fatto scuola in Asia e non solo.
Dici Singapore e pensi al lusso, alla ricchezza, ai grandi capitali che affluiscono in questa striscia di terra di 734 chilometri quadrati dove vivono poco più di 5,6 milioni di persone – e quasi 300mila milionari - che detengono, complessivamente, un tesoretto dal valore di 1,63 trilioni di dollari.
Pochi effettuano però il ragionamento successivo. Ovvero: come ha fatto questa città-stato incastonata nel cuore del Sud-est asiatico a diventare così ricca? Per rispondere alla domanda bisogna partire da un nome: Lee Kuan Yew, primo primo ministro locale dal 1959 al 1990 e poi leader indiscusso della politica locale fino alla sua morte, avvenuta nel 2015. È stato Lee, in sostanza, l’uomo che ha fondato la moderna Singapore e guidato la sua trasformazione economica.
Singapore, intanto, ha poca terra e nessuna risorsa naturale. Ma dopo la sua indipendenza, conseguita nel 1965, l’ex colonia britannica è stata trasformata in un importante centro manifatturiero e finanziario. “Dal 1965 abbiamo avuto una società unita, saldamente sostenuta da un sistema meritocratico, che spinge per standard di istruzione più elevati, standard di rendimento più elevati e meritocratici a ogni livello”, ha dichiarato Lee nel 2013. [...]
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