Per investire in maniera fruttuosa è necessario tenere d’occhio diversi fattori, tra cui i differenti tipi di rischio in cui si può incorrere.
Nell’articolo precedente abbiamo visto come risparmiare non basta, l’unica strada percorribile è garantirsi un rendimento superiore all’inflazione. Investire è, quindi, la scelta giusta, ma farlo senza un piano ben organizzato è controproducente.
È necessario un programma ben fatto, personalizzato e inerente alla propria attività e interessi. Prima di rivolgersi a un professionista, che può aiutare nell’indirizzarsi sugli investimenti giusti e sui dettagli più tecnici, è necessario quindi capire bene cosa si desidera, di cosa si ha bisogno e qual è il proprio obiettivo.
Conoscere il rischio
Per investire ci vuole la giusta forma mentis. La prima cosa da fare è capire perché si vuole investire. Qual è l’obiettivo? In quanto tempo voglio raggiungerlo? Visualizza il tuo obiettivo, il tuo motivo. Non ne hai, bene non investire. Meglio perdere solo il potere d’acquisto, piuttosto che buttare all’aria anni di risparmio.
Il secondo punto riguarda la conoscenza del rischio. Nella vita, nulla è esente da rischi e gli investimenti non fanno eccezione. Nel mondo degli investimenti, il rischio va sempre calcolato e in particolare bisogna prestare attenzione al profilo di rischio, cioè la propria propensione al rischio. Se questa è alta, il mondo degli investimenti può essere adatto a voi. Se è bassa, forse è il caso di rivalutare la quantità di risparmi che siete pronti a mettere in gioco.
In finanza vi sono molteplici tipi di rischio, ne vediamo alcuni:
- rischio emittente, si corre di fronte alla possibile insolvenza dello strumento. Per esempio: uno Stato emette obbligazioni che gli investitori decidono di finanziare, chiedendo in cambio un interesse. Immaginiamo che le obbligazioni abbiano una scadenza a 10 anni. Raggiunta quella data, se lo Stato che ha emesso tali obbligazioni non è in grado di restituire il denaro preso in prestito, si realizza il rischio emittente. Per proteggersi da questo rischio, prima di investire occorre valutare il rischio dell’emittente attraverso una valutazione del raiting, il giudizio emesso da un’agenzia indipendente (ad esempio Moody’s Investor, Standard & Poor’s, Fitch Ratings) che valuta la sicurezza dell’investimento. Nella tabella dei raiting, i giudizi vanno dal “migliore” al “peggiore”;
- rischio di mercato, è legato alle fluttuazioni del mercato. Un qualsiasi asset finanziario ha delle oscillazioni, sia positive che negative, dovute a molteplici fattori: la correlazione (inversa e non) con altri asset, le variabili macroeconomiche, il ciclo economico. Nessun asset può solo salire, quindi è bene conoscere nel dettaglio, lo strumento su cui si vuole investire;
- rischio politico, è legato alla situazione politica dell’asset. Le variabili del rischio di mercato sono collegate all’affidabilità e alla credibilità del governo. Prima di investire, è da valutare storia, affidabilità e credibilità del governo, nonché il giudizio delle agenzie di raiting., tenendo presente che a un maggior rendimento corrisponde un maggior rischio;
- rischio di liquidità, vi si incorre quando non si può vendere il proprio asset a piacimento. Questo rischio è spesso sottovalutato, ma va considerato. Il grado di liquidabilità, è molto importante all’interno di un portafoglio di investimento. Per esempio: 50mila euro investiti in azioni o in immobili non sono la stessa cosa sul piano della liquidabilità. Nel primo caso, le azioni possono essere disinvestite con facilità; nel secondo, il tempo richiesto è circa di 114 giorni. Il rischio di liquidità va valutato attentamente, quindi prima di investire, o sottoscrivere un prodotto, informiamoci sul suo grado di liquidabilità.
Per investire è necessario, quindi, imparare a pesare il rischio e a misurare il nostro grado di resistenza.
Forma mentis e rischio sono sicuramente due elementi imprescindibili, insieme ad altri, da considerare prima di investire.
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