Gli umani di oggi condividono fino al 4% del Dna con i Neanderthal. Un dato rilevante se si pensa che uno studio ha dimostrato che il Gene di Neanderthal è responsabili di 6mila morti per Covid.
Gli esseri umani possono condividere fino al 4% del proprio Dna con quello dell’uomo di Neanderthal. Una scoperta in sé affascinante in quanto dimostra come la storia dell’umanità sia stata impressa in ognuno di noi.
I Neanderthal emersero circa 230.000 anni fa in Europa, nel Vicino Oriente, nel Medio Oriente e nell’Asia centrale. Questa specie, contemporanea all’Homo sapiens, era caratterizzata da una corporatura tozza, con un peso di circa 70 kg. Possedevano arti corti, un bacino largo e una robustezza scheletrica che indicava un corpo molto muscoloso. La sua estinzione risale a 28.000 anni fa e la maggior parte degli studi suggerisce che fu l’espansione della specie Sapiens la causa, nonostante l’incrocio tra le due specie sia avvenuto e la prova è proprio in quella struttura a doppia elica che rende ogni persona diversa dall’altra.
Eppure proprio la presenza di alcuni geni Neanderthal potrebbero avere un ruolo protagonista nello sviluppo di forme gravi di Covid con polmoniti e ricoveri in terapia intensiva. A parlarne è stato uno studio dell’Istituto Mario Negri- Lo Studio Origin, pubblicato sulla rivista iScience, ha dimostrato come questi geni siano stati responsabili di 6mila morti nella zona Bergamasca, tra le più colpite dal Covid. Ecco qual è la correlazione e come scoprire se nel proprio Dna ci sono i geni di Neanderthal.
Covid e i geni di Neanderthal, qual è la correlazione?
Stando allo studio Origin, chi rischia di contrarre maggiormente il Covid, sviluppando una sintomatologia più grave è portatore dell’aplotipo di Neanderthal, come spiega Marina Noris, responsabile del Centro di genetica umana dell’istituto Mario Negri.
Chi è portatore dei geni di Neanderthal avrebbe più del doppio del rischio di sviluppare Covid grave, quindi polmonite, e quasi tre volte in più il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e “un rischio ancora maggiore di aver bisogno di ventilazione meccanica rispetto ai soggetti che non hanno questo aplotipo”. Ma a cosa è dovuta questa connessione?
Stando ai ricercatori, tutto dipende dalla presenza di tre dei sei geni di questa regione che si trovano sul cromosoma 3: CCR9 e CXCR6, responsabili di richiamare i globuli bianchi e causare infiammazione durante le infezioni, e LZTFL1, che regola lo sviluppo e la funzione delle cellule epiteliali nelle vie respiratorie, “condizionando le diverse manifestazioni della malattia”. Non solo. Lo studio ha identificato altre 17 nuove regioni genomiche di cui 10 potenzialmente associate a malattia severa e 7 potenzialmente associate a rischio di contrarre l’infezione.
Come spiegato da Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, una volta forse questi geni proteggevano i Neanderthal dalle infezioni, ma oggi causa un eccesso di risposta immune che “non solo non ci protegge ma ci espone a una malattia più severa”.
Ma a questo studio se ne aggiunge anche un altro dell’Università di Verona. Massimo Delledonne, professore ordinario di Genetica e uno dei più grandi esperti di tecnologie genomiche in Italia, ha confermato che circa il 14% degli italiani possiede il DNA di Neanderthal associato alla forma più grave di Covid-19 e, attraverso lo spin-off Genartis, ha realizzato il GenTest Covid-19 Risk che consente di individuare i soggetti che hanno ereditato quelle basi nucleotidiche. Delledonne ha spiegato però che non vuol dire che “chiunque abbia questa regione di DNA si ammalerà, ma se si ammalerà avrà una alta probabilità di sviluppare un Covid-19 grave”. Inoltre dallo studio è emerso che l’intera regione è in “linkage disequilibrium”, ossia viene generalmente ereditata per intero. Questo significa che se un individuo possiede una delle varianti genetiche Neanderthaliane presenti in questa regione, “possiede con altissima probabilità anche tutte le altre”.
Come scoprire se nel Dna ci sono i geni di Neanderthal?
Davanti a una simile scoperta, è naturale domandarsi come scoprire se nel proprio Dna sono presenti i geni di Neandhertal. Secondo gli ultimi studi sulla genetica gli umani oggi condividono fino al 4% del proprio Dna con quello Neanderthaliano, ma come possiamo esserne sicuri?
Esistono degli appositi test del Dna che possono determinare l’ascendenza di una persona, analizzando le varianti genetiche che compaiono nella regione autosomica del Dna, comunemente note come Snp (single nucleotide polymorphisms), un tipo di marcatore genetico molto utile per stabilire la propria ascendenza, poiché ogni popolazione presenta varianti genetiche uniche.
A differenza di quello che si può credere è possibile acquistare il kit del Dna online da specifiche aziende che si occupano proprio dell’analisi del Dna per individuare gli aplogruppi e individuare gli antenati di una persona. Una volta acquistato il kit di DNA degli antenati e raccolta la frazione di materiale genetico necessaria per l’analisi, questo viene sottoposto a rigorosi controlli di qualità, mantenendo solo i marcatori genetici che soddisfano i requisiti per l’analisi.
Successivamente, questa porzione di variazione genetica viene confrontata con un ampio database. Come risultato di questo processo, si ottiene un rapporto completo sull’ascendenza con l’assegnazione, espressa in percentuale, della propria composizione genetica unica nei diversi gruppi etnici considerati, organizzati per posizione geografica, ed è possibile individuare la presenza dei geni di Neanderthal o meno.
Geni di Neanderthal, quanto costa un test del Dna?
Sicuramente davanti a una simile notizia è naturale che ci si interroghi sul costo del kit del Dna delle Origini, ammesso e non concesso che il prelievo di campioni di Dna venga fatto correttamente.
In realtà si potrebbe rimanere sorpresi, ma i kit messi a disposizioni dalle aziende possono arrivare a costare fino a 150 euro. Se si desidera conoscere le proprie origini è bene quindi informarsi sui kit, ma sceglierlo oculatamente. Inoltre essere a conoscenza della presenza di questi geni vuol dire essere consapevoli anche delle possibili reazioni in caso di contagio del Covid, ponendo di conseguenza più attenzione alle norme di sicurezza.
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