Come scrivere la conclusione di una tesi? Istruzioni ed esempi

Luna Luciano

29/01/2025

La conclusione di una tesi di laurea è una parte fondamentale, nella quale sintetizzare il valore del lavoro svolto. Come si scrive? Alcuni esempi e consigli.

Come scrivere la conclusione di una tesi? Istruzioni ed esempi

Saper scrivere in modo corretto ed efficace la conclusione di una tesi di laurea è molto importante.

Sebbene il contenuto primario del documento sia quello centrale, tirare le somme nelle pagine conclusive con un linguaggio adeguato e con spunti di riflessione rilevanti e non banali è cruciale. Dopo la stesura dell’intero corpus composto dai capitoli - il cuore pulsante della propria tesi di ricerca - l’ultimo step è rappresentato proprio dall’ introduzione e dalle conclusioni, rigorosamente scritte per ultime. Ed è per tale ragione che queste due sezioni si somigliano molto.

Se all’inizio del documento lo studente dovrà presentare qual è l’obiettivo e la strutturazione della ricerca, alla fine bisognerà ricordare l’obiettivo iniziale, analizzando però i risultati ottenuti dalle indagini svolte, proponendo possibili interpretazioni o soluzioni ai quesiti che ci si è posti in origine.

Il passaggio della stesura della conclusione della tesi, in sostanza, è tanto delicato quanto strategico. Che sia una laurea magistrale o triennale, oppure una tesi di tipo compilativo o sperimentale, le ultime pagine della ricerca vanno elaborate seguendo specifici criteri sia linguistici che di contenuto.

È quindi opportuno capire come strutturare le conclusioni di una tesi di laurea e quali sono gli errori da non compiere assolutamente. Di seguito tutto quello che serve sapere.

Tesi di laurea, come si scrivono le conclusioni?

Come anticipato, le conclusioni devono essere scritte in relazione all’introduzione, spiegando qual era lo scopo della propria ricerca, ma non solo.

Le conclusioni, per poter essere complete, devono evidenziare non solo i passaggi fondamentali dello studio, ma devono mettere in risalto i risultati, sottolineando quali sono i punti di forza e i limiti della propria ricerca, auspicandosi in futuro ulteriori studi che possano contribuire al tema trattato. Solitamente le conclusioni dovrebbero essere lunghe un paio di pagine non di più, altrimenti l’impressione che si darà ai lettori è quella di voler “allungare il brodo”.

Di seguito riportiamo un breve schema con i punti essenziali da dover trattare all’interno dell’ultimo capitolo del proprio elaborato.

  • Obiettivo. Dopo le numerose pagine scritte in merito all’oggetto di studio, è importante che lo studente ricordi ai lettori - solitamente il relatore e alcuni professori che si troveranno presenti alla discussione di laurea - qual è stato il quesito che ha mosso le ricerche, qual era l’obiettivo e cosa si voleva dimostrare con il proprio studio. In tal caso, si può ripercorrere in due righe il lavoro svolto, aiutando la memoria a ripercorrere il lavoro, senza dilungarsi.
  • Interpretazione dei risultati. In questa sezione bisogna dimostrare la validità del proprio studio, discutendone i risultati, spiegando se questi hanno confermato o disatteso l’orizzonte delle proprie aspettative (l’obiettivo dello studio). È importante che questo passaggio venga svolto in modo chiaro e dettagliato. Ci si può domandare ad esempio se i risultati hanno portato a nuovi o differenti punti di vista su un argomento già conosciuto, oppure confermando quanto finora noto all’accademia.
  • Limiti dello studio. Nelle conclusioni è importante presentare anche i limiti della propria ricerca, menzionando come questi fattori possano essere migliorati in successivi studi. Ciò non vuol denigrare il proprio lavoro, ma indicare una strada da seguire.
  • Raccomandazioni per future ricerche. La conclusione della tesi dovrebbe terminare con suggerimenti, raccomandazioni per possibili studi futuri, augurandosi che altri ricercatori in futuro approfondiranno l’argomento della propria tesi, andando a completare la ricerca.

La conclusione in una tesi compilativa e sperimentale

Una tesi compilativa solitamente tratta un argomento già sviluppato e discusso da altri analisti e studiosi nel tempo con lo scopo di approfondirlo su altri aspetti scelti dallo studente.

In questo caso, quindi, la conclusione dovrà essere scritta con un’accortezza principale: non essere ripetitivi e quindi esercitare il dono della sintesi. Il lettore ha già letto molto del tema e non vuole ritornare su argomenti spiegati in precedenza.

La conclusione della tesi compilativa sarà incentrata su soluzioni o risposte alle quali si è giunti. Essendo la fine del lavoro comunque personale, è possibile anche elaborare un proprio commento, attraverso una comparazione con le opinioni degli analisti citati.

Nella tesi sperimentale lo studente tratta un tema ancora non approfondito o trattato e per questo l’elaborato sarà focalizzato anche su raccolta dati, interviste, metodo di lavoro. La conclusione, in questo caso, diventa davvero cruciale: qui si sintetizzeranno i risultati raggiunti dal proprio lavoro, con spiegazioni o commenti brevi ma chiari. Essendo sperimentale, la conclusione potrà indicare anche ulteriori sviluppi futuri dell’argomento e possibili altri approfondimenti sul tema da fare in seguito.

Esempi di conclusione tesi: l’approccio al testo

Come approcciarsi, quindi, con la scrittura della conclusione della tesi? Ecco alcuni esempi di incipit per le pagine delle conclusioni:

  • “Dalla ricerca condotta è emerso che…”;
  • “Gli studi effettuati hanno consentito di…”;
  • “In conclusione, questa ricerca mi ha permesso di acquisire una conoscenza approfondita dell’argomento, ma mi ha anche fatto riflettere sulla necessità di un approccio alternativo riguardo a…”;
  • “La mia esperienza di ricerca mi ha fatto apprezzare l’importanza di una metodologia rigorosa e di una pianificazione attenta per ottenere risultati significativi. Spero che i risultati di questa ricerca possano essere utilizzati per sviluppare nuove strategie efficaci per…”

Conclusione tesi: quali sono gli errori da evitare assolutamente

Ora che si sa come strutturare le proprie conclusioni, è bene che gli studenti vengano messi in guardia sugli errori da dover assolutamente evitare, per non compromettere le conclusioni del proprio accurato lavoro.

- Le conclusioni non sono il riassunto della tesi. Un conto è dover prendere in considerazione il duro lavoro di ricerca dei capitoli precedenti e un altro è semplicemente riassumere il proprio elaborato. Per evitare tale errore, spesso i relatori consigliano agli studenti di attendere qualche giorno prima di scrivere le conclusioni, in modo da liberare la mente e rivedere con nuovi occhi il proprio lavoro.

Non ripetere i titoli dei capitoli. È bene non elencare per filo e per segno tutti gli argomenti trattati, che dovrebbero essere già stati presentati nell’Introduzione.

Evitare commenti o auto-valutazioni. Al centro dell’attenzione dovranno restare i risultati, gli spunti di approfondimento che la tesi propone e le diverse interpretazione del fenomeno o tema oggetto della tesi, e non spiegare le qualità della propria tesi.

- Le conclusioni non sono i Ringraziamenti. Queste due sezioni devono essere separate.

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