Come si paga la Tari 2024? Guida

Nadia Pascale

9 Dicembre 2024 - 08:41

Entro il mese di dicembre 2024 i Comuni devono riscuotere la Tari, Tassa sui rifiuti. Come si paga? Si può pagare a rate? Ecco le istruzioni per evitare errori.

Come si paga la Tari 2024? Guida

Come si paga la Tari 2024? Ecco le istruzioni e le scadenze da rispettare per evitare sanzioni e ritardi.

La Tari è la Tassa sui rifiuti, riscossa dai Comuni al fine di far fronte alle spese di gestione del servizio di pulizia urbana, raccolta e smaltimento dei rifiuti. Per molti si tratta di un vero e proprio salasso, a fronte di servizi di raccolta e smaltimento non sempre efficienti.

Deve essere ricordato che l’importo versato dai contribuenti non rappresenta un vero e proprio corrispettivo, ma nel complesso è determinato dagli importi che il Comune paga per il servizio, proprio per questo non dovrebbero esservi inefficienze.

Le tariffe della Tari devono, infatti, essere determinate con delibera del Consiglio comunale sulla base dei costi individuati e classificati nel piano finanziario, che viene predisposto dal gestore del servizio e approvato dallo stesso Consiglio comunale.

Dall’anno 2020 il metodo tariffario da seguire nell’elaborazione del piano economico finanziario della Tari è oggetto di disciplina da parte dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA).

Ecco quando e come si paga la Tari 2024.

Come versare la Tari 2024

La Tari è uno dei pochi tributi che si versa senza autoliquidazione, infatti, è il Comune a inviare la cartella di pagamento e i bollettini precompilati.

Il Comune, oltre a inviare la cartella di pagamento, allega anche i moduli per il versamento, nella maggior parte dei casi viene preferito il modello F24.

La Tari 2024 può essere pagata con:

  • bollettino MAV;
  • Modello F24, in questo caso il codice tributo è 3944 da inserire nella sezione “IMU ed altri tributi locali”;
  • bollettino postale.

Si può pagare la Tari 2024 a rate?

La Tari 2024 può essere pagata a rate. Generalmente il Comune nell’avviso inserisce il modello, ad esempio il bollettino postale, con indicata l’intera somma, questo può essere utilizzato da chi preferisce pagare in un’unica rata. La scadenza dell’unica rata coincide con quella prevista per la prima scadenza del pagamento rateale.

Ogni Comune ha un margine di discrezione nel determinare i tempi della riscossione, ma nonostante questo si possono delineare linee di massima su scadenze e modalità di versamento di questa imposta.

IIl Comune allega i bollettini/modelli per la scadenza rateale. Le rate in genere sono 3 con scadenza:

  • fine aprile;
  • fine luglio;
  • fine anno.

Non è detto che tutti i Comuni utilizzino lo stesso piano dei pagamenti, quindi le indicazioni che abbiamo fornito sono generiche e da verificare.

Occorre comunque prestare attenzione perché in caso di ritardo nei pagamenti è applicata una sanzione. La stessa è pari al 30% dell’importo non versato. Lo stesso può essere ridotto accedendo al ravvedimento operoso.

Ecco come si paga la Tari 2024

Chi deve pagare la Tari 2024? I soggetti passivi Tari 2024 sono coloro che occupano locali ed aree scoperte, a qualsiasi titolo utilizzate, situate nel territorio comunale. Ad esempio, deve versare la Tari il proprietario di un immobile che utilizza lo stesso, ma anche l’affittuario (in luogo del proprietario) l’usufruttuario, il titolare di diritto di comodato d’uso.

Sono previste però delle eccezioni.
Non sono soggetti passivi coloro che occupano i locali per brevi periodi, inferiori a 6 mesi nell’arco dell’anno solare, ad esempio coloro che stipulano contratti di affitto breve. Mentre sono tenuti coloro che hanno un contratto di locazione ordinario.

Per quanto riguarda, inoltre, i soggetti non residenti nel territorio dello Stato, titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia, la Tari viene ridotta di 1/3.

A partire dal 2014 la Tari ha sostituito diversi tributi:

  • Tia: Tassa igiene ambientale;
  • Tarsu: Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani;
  • Tares: Tassa comunale sui rifiuti e sui servizi.

Le tariffe sono determinate per l’anno solare dal Comune.

Gli importi dovuti da ciascun contribuente sono determinati dal Comune che invia al soggetto passivo la cartella di pagamento.
In caso di trasferimento, costituzione di un nuovo nucleo familiare, variazioni dell’immobile (ad esempio ampliamento dopo una ristrutturazione) è il soggetto passivo a dover effettuare una dichiarazione Tari, sulla base di questa sono determinati gli importi.

Non è necessario provvedere a una dichiarazione Tari periodica. In ogni caso è possibile effettuare dei controlli per verificare che sia stata correttamente calcolata la Tari.

Il calcolo Tari 2024

Il calcolo della Tari è basato su due quote: la prima quota è fissata in applicazione della legge 147 del 2013, la seconda parte è determinata dal Comune.

I comuni possono inoltre stabilire un piano di agevolazioni, lo stesso deve essere eventualmente predisposto entro il 31 luglio di ogni anno.

Tra gli elementi da tenere in considerazione per il calcolo Tari, vi sono:

  • la superficie calpestabile dell’immobile;
  • il numero di occupanti dell’immobile;
  • il periodo di riferimento.

Il calcolo della superficie calpestabile comprende non solo le aree coperte, ma anche aree pertinenziali (ad esempio la cantina) ed aree scoperte. Rientrano tra le aree scoperte: terrazze scoperte, i balconi, i giardini, i cortili o anche i posti auto scoperti.

Deve però essere ricordato che la legge di Stabilità 2014, ai commi 656 e seguenti, ha fissato delle riduzioni obbligatorie per la Tari da applicare in caso di:

  • mancato svolgimento del servizio di gestione rifiuti (non semplicemente raccolta) con riduzione del servizio per almeno il 20%;
  • svolgimento del servizio con grave violazione della normativa di riferimento;
  • riduzione del servizio per motivi sindacali, imprevedibili impedimenti organizzativi che hanno determinato una situazione di pericolo e danno per la salute pubblica. Pericolo e danno devono essere riconosciuti da autorità sanitaria.

Bonus Tari: cos’è e a chi spetta?

Prima di procedere al pagamento della Tari è bene controllare se il proprio Comune ha approvato la delibera per l’applicazione/riconoscimento del Bonus Tari, ma di cosa si tratta?
Il Bonus Tari è uno sconto applicato alle famiglie che hanno un Isee basso di valore inferiore a 9.530 euro. Per i nuclei familiari con 3 o più figli il limite viene innalzato a 20.000 euro.
Siccome la Tari è un tributo locale, le cui entrate vanno al Comune che deve coprire le spese del servizio, la misura trova applicazione solo nel caso in cui il Comune adotti la relativa delibera.
Ricordiamo che il Comune comunque può adottare un piano di agevolazioni diverso. Lo stesso deve essere adottato entro il 31 luglio di ogni anno.

Ad esempio il Comune di Napoli ha fissato uno sconto di 32 euro per chi rispetta le scadenze. Si tratta di un premio per i cittadini virtuosi.

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# Tari

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