Come vendere su Vinted e Wallapop senza rischiare multe

Patrizia Del Pidio

27 Agosto 2024 - 15:32

Anche per vedere su Vinted e Wallapop è necessario seguire quello che prevede la normativa fiscale e per evitare multe è bene informarsi sugli adempimenti da assolvere.

Come vendere su Vinted e Wallapop senza rischiare multe

Come si fa a vendere su Vinted e su Wallapop senza rischiare di prendere multe? Erroneamente si pensa che vendere oggetti usati sia un modo per evitare gli adempimenti fiscali, ma si tratta pur sempre si commercio. Proprio su questo punto si deve fare molta attenzione perché la linea che divide chi può vendere senza partita Iva (e senza adempimenti fiscali) e chi deve, invece, aprire la partita Iva e pagare tasse e contributi è molto sottile.

Non rispettare la normativa di riferimento espone chi vende sulle piattaforme come Wallapop e Vinted (ma anche eBay, Amazon, Etsy e Vestiaire Collective, per citarne alcune) a multe abbastanza sostanziose per evasione fiscale. Vediamo, quindi, in quali casi è necessario assolvere gli adempimenti fiscali quando si vendono cose usate sulle piattaforme o tramite il proprio sito web.

Vendere si Vinted e Wallapop, quando è possibile senza adempimenti fiscali?

Anche se si vendono oggetti usati su piattaforme che fanno da intermediazione nella vendita, questo non sottrae il venditore dal dover effettuare gli adempimenti fiscali. Se l’attività che si esercita è non abituale, però, la vendita può avvenire senza l’apertura di una partita Iva, senza il versamento dei contributi e senza il pagamento delle tasse sui guadagni.

Molti pensano che gli adempimenti fiscali siano legati ai ricavi o al numero di oggetti venduti, ma in realtà tutto è legato all’abitualità dell’attività. Se, ad esempio, si decide di vendere un paio di jeans e un paio di scarpe di Vinted, o si sceglie di vendere qualche libro su Wallapop, ovviamente, non è richiesto che sia aperta la partita Iva o si versino tasse sui ricavi, ma bisogna fare molta attenzione a fare in modo che l’attività risulti non abituale.

In alcuni casi, infatti, anche se si effettuano poche vendite potrebbe essere obbligatorio aprire la partita Iva anche se si utilizza una piattaforma gratuita per fare l’intermediazione.

Quando si deve aprire la partita Iva?

Come abbiamo detto, per vendite occasionali non serve la partita Iva e si possono evitare gli adempimenti fiscali. La discriminante è data, appunto, dall’abitualità. Se si vende in modo sistematico è necessario aprire partita Iva, fare scontrino o fattura agli acquirenti e pagare le tasse sul ricavo perché l’attività di vendita, anche se di oggetti usati, è considerata professionale.

Molti sono portati a pensare 5.000 euro l’anno rappresenti il limite da non superare, ma non è proprio così. La partita Iva è da aprire obbligatoriamente quando l’attività di vendita è continuativa e professionale, anche se il guadagno è inferiore a 5.000 euro l’anno. Cosa significa?

Essere un venditore professionale significa che il commercio rappresenta un lavoro in cui investire parte del proprio tempo, che si svolge in maniera organizzata e con regolarità (non una volta ogni tanto).

L’apertura della partita Iva, indipendentemente dalle vendite, è obbligatoria per un’attività organnizata: è considerata tale la vendita già se si pubblicizza l’attività. Basta mettere un post su TikTok (per assurdo) in cui si invitano i propri followers a visitare il profilo Vinted o Wallapop e si sta facendo una pubblicità alla propria attività che, quindi, è considerata come professionale e continuativa.

Se si svolge l’attività in modo saltuario e non professionale, invece, si può non aprire partita Iva anche nel caso si superino i 5.000 euro di entrate l’anno: in questo caso, però, vi è l’obbligo di versamento contributivo in Gestione Separata Inps.

L’apertura della partita Iva e l’obbligo degli adempimenti fiscali, quindi, non sono legati ai guadagni ma alla “occasionalità” o alla “sistematicità” dell’attività di vendita. Chi mette in vendita 500 oggetti nel corso del tempo, sicuramente (al di là dei guadagni) non può certo affermare di vendere in modo occasionale.

Vendere su Vinted e Wallapop senza rischiare multe

Per vendere sulle piattaforme come Vinted, Wallapop o anche eBay senza incorrere nel rischio di vedersi elevare delle multe è possibile, basta fare attenzione alla frequenza delle vendite e alla tipologia di pubblicità che si fa dei propri profili da venditore.

Se si vende in maniera occasionale non è necessario preoccuparsi, sicuramente non si incorre in nessuna tipologia di multa. Ma se le proprie vendite sono sistematiche e si dedica attività del tempo tutti i giorni si svolge in maniera professionale e se non si apre partita Iva e non si versano imposte e contributi il rischio di vedersi recapitare multe dall’Agenzia delle Entrate non è così remoto.

Come fa l’Agenzia delle Entrate a sapere quanto avete venduto e quanto avete guadagnato? Ricordiamo che per le piattaforme intermediazione come Vinted e Wallapop c’è l’obbligo di comunicare i dati dei venditori che superano le 30 vendite l’anno o i 2.000 euro di guadagno direttamente al Fisco. L’Agenzia delle Entrate, quindi, è esattamente al corrente di quante vendite si effettuano in un anno e anche del ricavato da queste ultime e i dati che riceve dalle piattaforme sono usati per contrastare l’evasione fiscale che troppo spesso si nasconde nelle vendite online.

Da non perdere su Money.it

Iscriviti a Money.it