Ogni anno in Italia sono diversi i Comuni sciolti per mafia: ecco quali sono e cosa succede quando arriva la decisione da parte del Viminale
Cosa significa che un Comune è stato sciolto per mafia? Quali sono le conseguenze? Quanti sono in Italia gli Enti che sono finiti nel mirino del ministero dell’Interno? Tutte domande queste molto ricorrenti in un Paese come il nostro.
Ogni anni infatti sono diversi i Comuni che vengono sciolti per mafia da parte del Viminale, con il ministero dell’Interno che ora ha avviato l’iter anche per quanto riguarda Bari dove, da programma, a giugno si dovrebbe votare per le elezioni amministrative.
Una vicenda questa che ha scaturito anche una forte polemica politica, con il sindaco in carica di Bari Antonio Decaro - nome di peso del Pd e attuale presidente dell’Anci - che si è scagliato contro questa mossa del governo.
Cerchiamo di capire allora perché un Comune viene sciolto per mafia, quando è necessaria questa decisione da parte del Viminale e quante volte in Italia si è optato per questa extrema ratio.
Comune sciolto per mafia: cosa significa
Lo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose è uno strumento che in Italia è stato introdotto nel 1991, venendo poi modificato nel 2000 nella stesura che è in vigore ancora al giorno d’oggi.
Si tratta di uno strumento straordinario, che viene adottato dal ministero dell’Interno - a firmare l’atto però è il presidente della Repubblica su proposta del Viminale - verso un Comune quando si vuole interrompere il rapporto tra l’amministrazione locale e organizzazioni mafiose, capace di poter condizionare le decisioni dell’Ente.
Il ministero prima istituisce un processo di approfondimento del singolo caso, con un Comune che viene sciolto per mafia quando sono riscontrati degli elementi “concreti, univoci e rilevanti” del condizionamento da parte della criminalità organizzata.
Cosa succede quando un Comune viene sciolto per mafia
Quando un Comune viene sciolto per mafia avviene la cessazione dalla carica di tutti i detentori di ruoli elettivi e di governo, oltre la risoluzione di tutti gli incarichi dirigenziali a contratto. In pratica vengono azzerati la Giunta, il Consiglio comunale e parte della struttura dirigenziale.
Il ministero dell’Interno poi nomina una commissione straordinaria che rimane in carica da dodici a diciotto mesi, prorogabili a ventiquattro in casi eccezionali; la situazione torna alla normalità quando si svolgono delle nuove elezioni.
Naturalmente può essere fatto ricorso contro la decisione di sciogliere un Comune per mafia, con le istanze che dal 1991 a oggi sono state accolte in venticinque casi.
Quanti sono i Comuni in Italia sciolti per mafia
L’ultimo rapporto del ministero dell’Interno sui Comuni sciolti per mafia è stato reso noto nell’estate del 2023. Come riporta il Viminale, nel 2022 gli scioglimenti disposti “sono stati 11, di cui 4 in Campania, 3 in Calabria, 2 nel Lazio e 2 in Puglia”.
Come riporta Wikimafia, dal 1991 a oggi in totale sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose in Italia 379 Consigli comunali, ma per 25 di questi poi come detto è stato accolto il ricorso.
Ecco nel dettaglio la distribuzione nelle varie Regioni dei Comuni sciolti.
Regione | Comuni | Annullati |
---|---|---|
Calabria | 130 | 9 |
Campania | 115 | 10 |
Sicilia | 93 | 4 |
Puglia | 26 | 0 |
Lazio | 4 | 0 |
Piemonte | 3 | 0 |
Liguria | 3 | 0 |
Basilicata | 2 | 0 |
Lombardia | 1 | 0 |
Emilia Romagna | 1 | 0 |
Valle d’Aosta | 1 | 0 |
Come si può vedere dalla tabella, la Regione con più Comuni sciolti per mafia è la Calabria, con Campania e Sicilia a seguire. Di recente però la scure del Viminale si è abbattuta anche al Nord fino alla “tranquilla” Valle d’Aosta.
Tra i casi più eclatanti ci sono quelli dei comuni di Reggio Calabria e Foggia, oltre che del Municipio X a Roma ovvero quello di Ostia. Infine lo scioglimento in questi anni ha interessato anche 7 aziende sanitarie, tra cui anche quelle di Reggio Calabria e Vibo Valentia.
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