Tatuaggi, regole più severe con il riordino delle carriere: possono comportare l’esclusione dai concorsi per le Forze Armate.
Il nuovo riordino delle carriere, il cui testo al momento è al vaglio del Parlamento per l’approvazione definitiva, introdurrà norme più severe per il reclutamento nelle Forze Armate - Esercito, Marina e Aeronautica - di coloro che hanno almeno un tatuaggio.
Il decreto legislativo di riordino delle carriere militari, che il Governo ha presentato in data 26 settembre, infatti, indica la presenza di tatuaggi - o anche piercing - come causa di esclusione da un concorso per le Forze Armate. Una decisione che non piace alle parti sociali secondo le quali ci vorrebbe una maggiore tolleranza visto che il tatuaggio rappresenta ormai un “fenomeno di costume”.
Di diverso parere l’amministrazione centrale che ha scelto di dotarsi di una normativa chiara per evitare il reclutamento incondizionato nelle Forze Armate di coloro che hanno un tatuaggio ben visibile.
Tatuaggi e concorsi per le Forze Armate: cosa dice il riordino
Nel dettaglio, il decreto legislativo di riordino nell’articolo 1 stabilisce che:
I tatuaggi e le altre permanenti alterazioni volontarie dell’aspetto fisico non conseguenti a interventi di natura comunque sanitaria se lesivi del decoro dell’uniforme o della dignità della condizione del militare, costituiscono causa di esclusione.
Anche la Difesa, quindi, al pari di quanto succede per Carabinieri e Forze di Polizia ha deciso di fare chiarezza sul fatto che un tatuaggio può comportare l’esclusione da una procedura selettiva.
Il reclutamento sarà impedito a seconda della dimensione e della tipologia del tatuaggio: ad esempio, quando il disegno è molto grande e ben visibile anche se in divisa, oppure quando il soggetto del tatuaggio ha riferimenti politici, espliciti o comunque lesivi del decoro.
Un tatuaggio molto piccolo e ritraente un soggetto che non presenta le suddette condizioni, quindi, non comporterà l’esclusione dal concorso. Bisogna considerare, inoltre, che - come dichiarato da Sinibaldo Buono, del Sindacato Italiano dei Militari (Aeronautica) - chi possiede la passione di indossare le stellette può sempre decidere di “cancellare un tatuaggio”.
Sempre Buono si augura che con questa decisione venga fatta definitivamente chiarezza su un problema che da anni caratterizza le procedure di reclutamento; affinché ciò si realizzi, però, è necessaria coerenza da parte dell’amministrazione che dovrà “mantenere finalmente una linea chiara in un settore che ormai necessita di essere inserito in uno schema ben definito”. Allo stesso tempo servirà uniformità di giudizio da coloro che dovranno interpretare la norma.
Norma che, è importante sottolineare, varrà solamente per i nuovi reclutamenti con i concorsi interni che - grazie alle battaglie condotte dai delegati Co.Ce.R. - non saranno preclusi in caso di presenza di un tatuaggio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA