Il ministro delle Infrastrutture affronta il problema delle piccole irregolarità. Salvini apre al condono edilizio. Ecco cosa può succedere.
Matteo Salvini torna a parlare di irregolarità edilizia e presenta la possibilità di aprirsi a un condono edilizio ma solo nei casi in cui le irregolarità siano di piccole entità.
È questo ciò che ha detto il leader della Lega, ministro delle Infrastrutture al convegno del Coordinamento legali di Confedilizia, a Piacenza, ma non solo.
La parola d’ordine per Salvini è andare a semplificare e a sgravare l’apparato burocratico e non sono in merito alle piccole irregolarità, ma anche per quanto riguarda la tassazione sugli affitti degli immobili.
Mentre il Governo Meloni è quindi alle prese con sanatorie fiscali e si trova alla ricerca delle risorse - al momento mancanti - per la Manovra di bilancio, Salvini torna a parlare di immobili e irregolarità, rilanciando non solo il tema del condono ma aprendo alla possibilità di agevolare la tassazione sugli affitti.
È quindi opportuno approfondire e capire cosa ha detto Salvini in merito degli affitti brevi e delle irregolarità architettoniche.
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Condono edilizio, la svolta di Salvini: cosa può accadere alle piccole irregolarità?
Matteo Salvini rilancia il tema del condono edilizio e nel particolare affronta il problema delle piccole irregolarità. Sarebbero proprio queste a intasare gli uffici tecnici dei comuni d’Italia.
Il leader leghista al convegno del Coordinamento legali di Confedilizia, a Piacenza, ha infatti spiegato che in Italia si contano centinaia di migliaia di irregolarità architettoniche, urbanistiche ed edilizie e propone di andare a sanare quelle che possono considerarsi piccole irregolarità in modo che “lo Stato incassi” e
che i cittadini tornino “nella disponibilità piena del loro bene”. Secondo quanto proposto dal ministro delle Infrastrutture, quindi, ci sarebbe la possibilità di condonare le piccole irregolarità: “è un ragionamento su cui converrebbe andare con coraggio fino in fondo” ha poi concluso.
Affitti brevi e cedolare secca: cosa ha detto Salvini sugli affitti
Ma le piccole irregolarità edilizie non sono l’unico argomento che preoccupa Salvini. Infatti, il ministro delle Infrastrutture torna a parlare anche delle case di proprietà, nello specifico degli affitti brevi e del tentativo di estendere la cedolare secca.
La cedolare secca, per chi non lo sapesse, è una tassazione agevolata sugli affitti degli immobili abitativi per i contratti tra privati: è un regime fiscale opzionale con il quale i titolari di immobili concessi in affitto possono scegliere di tassare il reddito da locazione. Un esempio? Il contratto d’affitto per studenti universitari.
Secondo Salvini il “bene case” è sufficientemente tassato, anzi “abbondantemente tassato” ed è per questo che ha rinnovato il suo impegno nel tentativo di estendere un “principio di semplificazione, più ancora che di incasso da parte dello Stato, perché è una duplice convenienza”. Il ministro ha aggiunto:
La semplificazione spesso costa zero e quindi rinviare l’acconto su quello che ancora non hai guadagnato mi sembra un atto di civiltà giuridica. L’estensione della cedolare secca è assolutamente utile.
E sempre su immobili concessi in locazione, Salvini ha aperto un fronte comune la ministra del Turismo Daniela Santanché sulla questione degli affitti brevi, che la ministra si prepara a regolamentare in chiave restrittiva. Salvini ha dichiarato che deve essere il proprietario di casa a decidere come mettere a reddito il proprio immobile.
“La proprietà privata è sacra” ha ricordato il ministro, il quale ha aggiunto che non dovrebbe essere compito dello Stato decidere se il proprietario delle immobile deve optare per un affitto breve o a medio o a lungo termine, precisando che il suo giudizio è in sintonia con il resto del Governo.
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