Al via l’assemblea di Confindustria con il discorso del presidente Bonomi. Il leader degli industriali italiani si è rivolto a Conte, lanciando un nuovo grande patto per l’Italia.
L’assemblea di Confindustria si è aperta all’insegna del “coraggio del futuro”, come recita lo slogan scelto per l’edizione di quest’anno.
A offrire un quadro chiaro su cosa sta accadendo all’Italia e, soprattutto, sulle priorità per rilanciare il Paese è stato Carlo Bonomi, leader degli industriali. Nel suo intervento di inaugurazione dell’evento si è rivolto direttamente a Conte, seduto in platea.
Ecco le richieste di riforma di Confindustria al Governo per rilanciare il sistema produttivo in questo tempo di crisi.
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Bonomi ha illustrato le esigenze della nazione in questa fase critica e cruciale, nella quale si richiedono riforme, cambiamenti, investimenti funzionali anche con le risorse europee del Recovery Fund.
Il presidente di Confindustria ha così esordito all’inizio dell’assemblea:
“Serve un nuovo grande patto per l’Italia. Dopo 25 anni di stasi [ è necessario] nuova produttività...È su questo concetto ampio di produttività che si devono concentrare le azioni e le politiche dei prossimi anni, con l’obiettivo di massimizzare il ruolo di motore dello sviluppo del sistema delle imprese e del lavoro, e dare nuova centralità alla manifatture”
La visione dell’esecutivo deve essere “alta e lungimirante” secondo Bonomi, ma anche coraggiosa, ambiziosa e con pochissimo margine di errore. Non si può sbagliare in questa delicata fase per il Paese.
Per questo, il presidente di Confindustria ha sottolineato la centralità dei 209 miliardi di euro che arriveranno da Bruxelles, rivolgendosi dirittamente a Conte dinanzi a lui:
“Se si fallisce, nei pochi mesi che ormai che ci separano dalla definizione delle misure da presentare in Europa, non va a casa solo lei. Andiamo a casa tutti. Percepisci il danno per il Paese sarebbe immenso”
E poi ha lasciato intendere che il MES sarebbe utile alla nazione, così come ha evidenziato l’allarme maxi debito pubblico, che non svanirà, nemmeno dopo l’impatto positivo della politica della BCE.
Come ricordato da Draghi, Bonomi ha ribadito che il debito buono è quello speso per fini produttivi, lanciando la sfida al Governo Conte.
L’Italia, nel quadro dipinto da Confindustria, arriva alla crisi di oggi dopo 25 anni di bassissima produttività: servono poche ma decisive priorità.
Ammortizzatori sociali: occorre cambiare
Un passaggio importante Bonomi lo ha dedicato al tema ammortizzatori sociali: la riforma è fondamentale.
Il presidente di Confindustria ha fatto riferimento alle proposte avanzate al Governo a luglio, finora non seguite da Conte.
L’invito a valutare la riforma è sempre valido, affinché si mettano in campo: “vere politiche attive del lavoro, smontando la parte di Reddito di cittadinanza non destinata al contrasto alla povertà ma destinata in teoria alle politiche del lavoro che però, di fatto, per constatazione ormai unanime non funziona”
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