Conguagli ex bonus Renzi nel 730 anche per i pensionati, ma solo in questo caso

Patrizia Del Pidio

15 Aprile 2025 - 10:21

Il conguaglio dell’ex bonus Renzi da 100 euro al mese può essere richiesto nel modello 730 anche dai pensionati che rispettano determinati requisiti.

Conguagli ex bonus Renzi nel 730 anche per i pensionati, ma solo in questo caso

Chi non riceve l’ex bonus Renzi mensilmente può richiederlo a conguaglio con la dichiarazione dei redditi. Anche i pensionati che rispettano determinati requisiti hanno diritto di richiedere il bonus Irpef nel 730/2025.

Il trattamento integrativo ha sostituito, ormai da diversi anni, il bonus Renzi di 100 euro in busta paga ed è riconosciuto ai lavoratori dipendenti che hanno redditi al di sotto della soglia stabilita dalla legge. Il bonus spetta a chi ha redditi inferiori a 15.000 euro, ma è riconosciuto anche per redditi compresi tra i 15.000 e i 28.000 euro a patto che ci siano detrazioni più alte dell’imposta dovuta.

Da sempre, questo beneficio, spetta solo ai lavoratori dipendenti e, quindi, ai pensionati non è riconosciuto nella generalità dei casi. Esiste, però, un caso specifico che permette anche a chi è in pensione di avere diritto ai 1.200 euro annui richiedendoli, a conguaglio, nel 730/2025. Ed è proprio questa casistica che approfondiremo in questo articolo.

Pensionati esclusi dal Bonus Irpef

Il bonus Irpef ha un valore annuale di 1.200 euro per i redditi che non superano i 15.000 euro mentre si riduce per i redditi superiori, qualora vi rientrino.

Per il nuovo trattamento integrativo i pensionati non hanno diritto a ricevere il bonus che spetta solo a chi detiene redditi da lavoro dipendente o a esso assimilato, a esclusione delle pensioni.

I pensionati possono averne diritto solo in un caso specifico a conguaglio nel 730 del 2025. Cerchiamo di capire come e in quali casi spetta.

Il conguaglio del bonus Irpef per i neo pensionati

Va specificato che questa operazione di conguaglio può coinvolgere solo e soltanto chi ha avuto accesso alla pensione nel corso del 2024 avendo prestato per alcuni mesi dell’anno lavoro subordinato.

In questo caso se il neo pensionato aveva scelto, per i mesi di lavoro dipendente, di non ricevere il bonus in busta paga ma di volerlo a conguaglio nel 730, potrà recuperare quanto non ricevuto nei mesi di effettivo lavoro con la presentazione del 730 del 2025.

Facciamo un esempio pratico. Un lavoratore prossimo alla pensione sceglie, a inizio anno con il modulo detrazioni, di richiedere l’applicazione del beneficio solo in sede di conguaglio.

Poi nel corso dell’anno presenta domanda di pensione, smette di lavorare e accede alla quiescenza. Il datore di lavoro non effettua il conguaglio del bonus Irpef nell’ultima busta paga.

In questo caso il neo pensionato potrà recuperare le eventuali somme spettanti, se il reddito da lavoro dipendente dell’anno precedente glielo permette, nella dichiarazione dei redditi di quest’anno. Ma solo limitatamente ai mesi in cui ha prestato effettivamente attività di lavoro subordinato non per i mesi in cui, effettivamente, ha percepito soltanto i redditi da pensione.

La stessa casistica riguarda anche il pensionato che ha prestato attività di lavoro dipendente entro i 15.000 euro nel corso del 2024, pur percependo pensione. La cosa interessante del trattamento integrativo, infatti, è che i redditi da pensione non sono considerati nel calcolo dell’individuazione del reddito massimo di 15.000 euro (o di 28.000 euro).

L’articolo 1, comma 2 del Dl 3 del 2020, infatti, prevede le pensioni di ogni genere non sono da considerare ai fini del riconoscimento del trattamento integrativo. Questo significa che un pensionato che svolge anche lavoro subordinato ha diritto al bonus 100 euro o in busta paga, riconosciuto dal datore di lavoro, o a conguaglio con la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.

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