Conte stretto tra le pressioni sul Mes e i malumori sulle misure restrittive per il Natale. Mentre spunta Renzi e parla di dimissioni, è davvero caos nel Governo?
Giuseppe Conte di nuovo sotto pressione in quella che si preannuncia una settimana davvero complicata per il Governo e per l’Italia.
Il voto in Parlamento sulla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità sta scatenando reazioni al veleno e incrinando la già difficile tenuta della maggioranza. Il Movimento 5 Stelle è sul piede di guerra, perché la parola Mes proprio non vuole sentirla.
Le voci su un Governo pronto a cadere sul fondo salva-stati si rincorrono. Intanto, a rendere ancora più caotica la situazione politica, sono spuntate nuove dichiarazioni - non proprio concilianti - di Renzi. Cosa succede?
Conte si difende e spegne il fuoco delle tensioni: basterà a portare la calma?
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In questo inizio dicembre davvero complesso, tra pandemia da controllare, festività natalizie da gestire, Regioni da calmare ed economia da sostenere, torna a lanciare messaggi pungenti anche Renzi.
Contro Conte, sotto assedio per questioni cruciali. In primis per il Mes, che arriverà in Aula mercoledì 9 dicembre con la speranza che sia approvato nel suo impianto riformato in Europa.
Da sottolineare, si tratta della struttura del Meccanismo Europeo di Stabilità nella forma tradizionale, non della linea di credito straordinaria per le spese sanitarie pensata per la pandemia.
Un distinguo, però, che non viene pesato molto e la sola ipotesi di dire sì alla struttura del fondo salva-Stati, non al suo utilizzo, sta facendo alzare l’ennesimo polverone nel Governo.
Renzi, dunque, ne ha approfittato per dire la sua in un’intervista a La Stampa:
“Se il Governo andasse sotto su una questione come quella [il Mes], è naturale che il presidente del Consiglio si dovrebbe dimettere. È evidente che si chiuderebbe un ciclo”
Punto. Il leader ha poi precisato che secondo lui questo scenario estremo non si avvererà, anche perché gli unici che dovrebbero prendersene la responsabilità sarebbero i pentastellati.
Tuttavia, le parole del senatore fiorentino sono state ancora graffianti contro il presidente del Consiglio, a ricordare un rapporto non proprio facile:
“Finita questa fase di emergenza, ci guarderemo negli occhi e verificheremo se ci sono le condizioni, e in che forma per andare avanti. Non faccio penultimatum. Ma Italia Viva non farà la bella statuina. Mi spiace che dalla parti del premier non l’abbiano capito”
Ennesima sfida, quindi, contro Conte.
Conte si difende e chiude all’ipotesi crisi
No, il Governo non cadrà sul Mes e i grillini non faranno prevalere una linea anti-europeista che mal si concilia con il suo Governo: questa la convinzione di Conte.
Il presidente del Consiglio ha ribadito la sua serenità sull’operato dell’esecutivo in un’intervista a La Repubblica. E la sua convinzione che il Governo resisterà agli attacchi sul Mes:
“Non temo il voto sul Mes...perché il voto non sarà sull’attivazione del Salva-Stati ma su alcune sue modifiche che, grazie anche al contributo dell’Italia, sono servite a migliorare un meccanismo già esistente dal 2012”
Un chiarimento che forse non basterà a calmare le fibrillazioni dei pentastellati, anche se il presidente del Consiglio si è detto sicuro che:
“Non vedo delle pulsioni anti-Ue nel M5S. E d’altra parte le pulsioni anti-europeiste e le derive nazionaliste non hanno più spazio politico dopo che l’Europa è riuscita a rispondere alla pandemia con l’iniziativa Recovery Fund che, attraverso il meccanismo del debito comune, permetterà all’Italia di beneficiare di 209 miliardi”
Ha respinto al mittente anche le pressioni sul rimpasto, invitando piuttosto le forze politiche a uscire davvero allo scoperto con chiarezza e trasparenza se intendono cambiare ministri. Un messaggio velato a Renzi?
Conte è sotto assedio, - considerando anche i mugugni PD sull’agire in solitaria del premier su alcune scelte - ma lui continua a diffondere fiducia e sicurezza.
Restano accesi i riflettori sul Governo nella settimana più infuocata di questo finale di anno.
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