Contributi a fondo perduto, il decreto Sostegni ter approvato il 21 gennaio 2022 stanzia nuovi fondi per il settore. Di seguito le novità.
Il decreto Sostegni ter approvato il 21 gennaio 2022 prevede nuovi contributi a fondo perduto per i commercianti.
La novità è parte del pacchetto di ristori previsti per i titolari di partita IVA maggiormente colpiti dalle restrizioni adottate per l’emergenza Covid-19.
Il primo provvedimento economico emergenziale adottato nel 2022, a fronte della nuova ondata di contagi, prevede l’istituzione di un apposito fondo presso il MISE per le imprese che svolgono attività prevalente di commercio al dettaglio.
La bozza del decreto Sostegni ter diffusa dall’ANSA aiuta a delineare le misure in arrivo. Non è chiarito a quanto ammonterà il “Fondo per il rilancio delle attività economiche”; secondo le ultime anticipazioni, si tratterebbe di un totale di 200 milioni di euro.
Quel che è chiaro è che l’accesso al contributo a fondo perduto sarà riservato alle imprese che a causa dell’emergenza in atto hanno subito perdite di fatturato pari almeno al 30% nel 2021 rispetto al 2019, con ricavi non superiori a 2 milioni di euro per il 2019.
Facciamo quindi il punto delle regole previste e dei destinatari del nuovo contributo a fondo perduto.
Contributi a fondo perduto 2022, novità per i commercianti nel decreto Sostegni ter
Potranno beneficiare dei nuovi contributi a fondo perduto previsti dal decreto approvato il 21 gennaio 2022 i commercianti al dettaglio con ricavi fino a 2 milioni di euro nel 2019, che hanno subito una riduzione del fatturato nel 2021 pari almeno al 30% rispetto al 2019.
Alla data di richiesta, tra i requisiti necessari è inoltre necessario che l’impresa risulti regolarmente costituita, iscritta e attiva nel Registro delle imprese per una delle attività indicate nei codici ATECO specificati nella bozza del decreto Sostegni ter (ATECO 2007: 47.19, 47.30, 47.43, tutte le attività dei gruppi 47.5 e 47.6, 47.71, 47.72, 47.75, 47.76, 47.77, 47.78, 47.79, 47.82, 47.89 e 47.99).
Bisognerà presentare domanda al MISE per accedere al fondo perduto, secondo le modalità che saranno successivamente definite.
In merito all’importo spettante, il calcolo sarà effettuato sulla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile dei medesimi ricavi riferiti al periodo d’imposta 2019.
Nella bozza sono riportate le seguenti percentuali:
- 60% per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 non superiori a 400.000 euro;
- 50% per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a 400.000 euro e fino a un 1 milione di euro;
- 40% per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a 1 milione di euro e fino a 2 milioni di euro.
Nel testo attualmente a disposizione si legge inoltre che qualora le risorse stanziate dovessero risultare non sufficienti, il MISE provvederà a ridurre in modo proporzionale il contributo spettante, in base ai fondi disponibili e alle domande trasmesse.
Accanto alle novità relative al caro bollette, tornano in campo le richieste di contributi a fondo perduto anche nel 2022, dopo la stagione del sostegno perequativo.
Non solo fondo perduto: le novità del decreto Sostegni-ter
Non ci sono solo i contributi a fondo perduto per i commercianti. Il decreto Sostegni ter stanzia ulteriori risorse per ristorare le attività più danneggiate dall’emergenza Covid-19.
Nella bozza è prevista la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi in favore delle attività sospese (discoteche e sale da ballo in testa) fino al 31 gennaio 2022. Non saranno dovuti i versamenti delle ritenute alla fonte del mese di gennaio 2022 e l’IVA dello stesso mese. Il pagamento dovrà essere effettuato entro il 16 settembre.
Ulteriori 40 milioni di euro vengono destinati alle imprese che svolgono attività identificate dai codici ATECO 96.09.05, 56.10, 56.21, 56.30, 93.11.2 (settore wedding, bar e esercizi simili senza cucina e gestione di piscine), in caso di riduzione del fatturato pari almeno al 40% rispetto al 2019 e con peggioramento del risultato economico d’esercizio nel 2021 pari al 30%, percentuale definita dal MEF ai fini del fondo perequativo.
Tra gli aiuti previsti per il settore del turismo torna poi il credito d’imposta per i canoni di locazione, da gennaio e fino a marzo 2022, a condizione di aver subito una riduzione del fatturato e dei corrispettivi del mese di riferimento dell’anno in corso pari almeno al 50% rispetto al 2019.
Queste alcune delle novità previste dalla bozza del decreto Sostegni ter. Si attende il testo definitivo, approvato il 21 gennaio 2022, per un’analisi più esaustiva delle misure in arrivo.
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