L’Agenzia delle Entrate punta sui controlli solo degli atti in scadenza e punta sull’erogazione dei contributi a fondo perduto, dei crediti d’imposta e dei rimborsi IVA.
I controlli dell’Agenzia delle Entrate si concentrano in questo periodo solo sugli atti in scadenza, continuando il trend dell’ultimo anno.
Le indicazioni da seguire infatti rimangono le stesse: non tartassare i contribuenti in un momento storico così delicato e caratterizzato dalla mancanza di liquidità, e concentrare invece gli sforzi della macchina amministrativa nell’erogazione dei contributi a fondo perduto e dei crediti d’imposta messi a disposizione dal Governo.
Controlli Agenzia delle Entrate, il Fisco punta sugli atti in scadenza
Quella di concentrare la propria attenzione solo sugli atti in scadenza è, più che una scelta dell’Agenzia delle Entrate, l’orientamento che si è tenuto in modo più o meno costante nell’ultimo anno e mezzo di pandemia.
Lo stesso Presidente del Consiglio Draghi ha più volte sostenuto, durante le conferenze stampa, che questo è il momento di dare i soldi ai contribuenti, e non di chiederne.
Secondo le anticipazioni del quotidiano ItaliaOggi del 22 giugno, in base ai piani di budget e obiettivi diramati agli uffici tra accertamenti e verifiche, il calo preventivato è tra il 75% e il 70% a seconda delle zone.
Da un lato quindi si continua secondo l’andamento registrato nel 2020, con i controlli in base al rischio fiscale graduato dal grande al piccolo contribuente, dall’altro lato si accelera la componente tecnologica, con la messa a punto di algoritmi (dal tovagliometro all’intelligenza artificiale) in grado di estrapolare gli elementi da verificare dalla mole di dati presenti nei database delle Entrate.
Agenzia delle Entrate, controlli a rilento ma erogazione veloce del fondo perduto e dei rimborsi
L’attività dell’Agenzia delle Entrate si è quindi riparametrata in modo da concentrare le proprie energie sull’erogazione degli aiuti, dai contributi a fondo perduto ai crediti d’imposta.
Non solo: particolare attenzione va messa anche per l’erogazione dei rimborsi IVA. Il direttore delle Entrate Ruffini ha evidenziato in audizioni passate che alcune informazioni derivanti dalla fatturazione elettronica sono nelle mani degli addetti ai lavori dei rimborsi IVA, e proprio dalla gestione di questi dati è nata la querelle con il Garante della Privacy.
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