Pace fiscale, controlli del Fisco su chi ha pagato solo la prima rata

Rosaria Imparato

21 Gennaio 2020 - 15:45

Al via una nuova ondata di controlli dell’Agenzia delle Entrate su chi ha aderito alla pace fiscale ma ha pagato solo la prima rata. I contribuenti individuati dal Fisco decadono dai benefici del condono e dovranno pagare quanto dovuto con sanzioni e interessi.

Pace fiscale, controlli del Fisco su chi ha pagato solo la prima rata

Pace fiscale, nel mirino dei controlli dell’Agenzia delle Entrate ci sono i contribuenti che non hanno pagato tutte le rate.

I “furbetti” del condono hanno infatti pensato di pagare solo la prima rata, lasciando in stand-by gli altri debiti contratti col Fisco.

L’Agenzia delle Entrate però ha allertato i suoi uffici territoriali, chiedendo di verificare chi non ha versato entro le scadenze e di recuperare il dovuto con l’aggiunta di sanzioni e interessi.

I cittadini che rientrano nei casi di lieve inadempimento, ovvero hanno pagato in ritardo o in modo insufficiente, non decadono dalla pace fiscale, ma devono comunque pagare quanto dovuto con la maggiorazione di sanzioni e interessi.

Per i casi di lieve inadempimento c’è anche la possibilità di ridurre le sanzioni, in base al tempo impiegato per pagare l’importo dovuto.

L’obiettivo è quello di individuare chi ha sfruttato la pace fiscale per processi verbali di constatazione, liti pendenti, avvisi di accertamento e rettifiche a società sportive dilettantistiche e riportarli in pari col Fisco.

Pace fiscale, al via i controlli dell’Agenzia delle Entrate su chi è indietro con le rate

Nuova ondata di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate: stavolta nel mirino del Fisco c’è chi ha aderito alla pace fiscale, ma ha pagato solo la prima rata.

Sono molti infatti i “furbetti del condono”, che hanno sfruttato la pace fiscale aderendo alle sanatorie ma senza pagare tutto il dovuto al Fisco.

Per questo motivo l’Agenzia delle Entrate ha allertato i propri uffici territoriali, dando loro il compito di passare al setaccio i contribuenti che hanno aderito alla pace fiscale e pagato solo la prima rata di:

  • processi verbali di constatazione;
  • avvisi di accertamento;
  • liti pendenti;
  • rettifiche a società sportive dilentattistiche.

Per scovarli, all’Agenzia delle Entrate basterà incrociare i dati dei modelli F23 e F24 riportanti i codici tributo dei diversi condoni, e risulteranno in automatico le rate non pagate.

Pace fiscale, cosa si rischia con i controlli dell’Agenzia delle Entrate

Cosa rischia chi viene individuato da questa nuova ondata di controlli da parte dell’Amministrazione Finanziaria?

I contribuenti che hanno pagato solo la prima rata di quanto dovuto al Fisco e vengono individuati dagli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate decadono dalla pace fiscale, e di conseguenza ne perdono tutti i benefici.

Non solo: come anticipato, dovranno pagare le rate arretrate, con tanto di sanzioni e interessi.

Le sanzioni, come anticipa il Sole 24 Ore, arrivano al 45% di quanto dovuto al Fisco, e gli interessi sono pari al 4% a partire dal giorno successivo alla scadenza del versamento dovuto per il perfezionamento della definizione agevolata.

Non si tratta infatti di lettere di compliance, quindi una sorta di sollecito di pagamento che l’Agenzia delle Entrate manda ai contribuenti in ritardo, ma di un vero e proprio ordine a procedere al recupero delle somme dovute.

Il debito contratto dai contribuenti che hanno pagato solo la prima rata, infatti, è ormai consolidato, e i termini per pagare scaduti da molto.

Gli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate hanno ampi margini di tempo per effettuare i controlli e notificare la cartella di pagaemento ai contribuenti individuati.

Di preciso, l’Amministrazione Finanziaria ha tempo per avvisare il contribuente fino al 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di scadenza dell’ultima rata del piano dilazionato, senza tenere conto della rata non pagata.

Controlli rate pace fiscale: i casi di lieve inadempimento

Non tutti i ritardi nei pagamenti comportano il decadimento dai benefici della pace fiscale.

Per i contribuenti che si trovano nei casi di lieve inadempimento, infatti, la situazione è diversa.

Il lieve inadempimento si verifica quando il contribuente ha effettuato i versamenti in ritardo o in modo insufficiente, in particolare si trova in questa condizione:

  • chi ha pagato la rata (non la prima) entro il termine di quella successiva;
  • chi ha pagato almeno il 3% di quanto dovuto al Fisco, e comunque una somma non superiore a 10.000 euro.

In questi casi, il contribuente può continuare a beneficiare dei vantaggi della pace fiscale, ma dovrà comunque pagare quanto dovuto al Fisco con la maggiorazione della sanzione e degli interessi.

La sanzione è pari al 30% di quanto dovuto, ma chi paga con un ritardo non superiore a 90 giorni ha la possibilità di ridurla del 50%.

In caso di pagamento entro i primi 15 giorni di ritardo, la sanzione viene ridotta fino a un quindicesimo.

Gli interessi dovuti vengono calcolati al tasso legale dal giorno successivo alla scadenza del versamento fino a quella in cui il contribuente salda il conto in caso di ritardo, oppure fino alla consegna del nuovo ruolo per i pagamenti insufficienti.

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