Coronavirus, l’allarme dell’OCSE: Italia a rischio shock, economia mondiale in pericolo. Le nuove stime (peggiorate) dell’Organizzazione
Il coronavirus ha spinto anche l’OCSE a suonare un nuovo campanello d’allarme, sia nei confronti dell’Italia che dell’economia mondiale.
In piena armonia con quanto già fatto da altre istituzioni o agenzie, anche l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha scelto di tagliare le stime di crescita per l’intero globo e ha tentato di prevedere come si evolverà la situazione sia nel 2020 che nel 2021.
Nello scenario base, nel quale l’effetto del coronavirus verrà presto contenuto, l’economia crescerà meno del previsto ma comunque senza shock di nota. Se invece l’epidemia risulterà più difficile da controllare le cose peggioreranno e alcune aree finiranno in recessione.
Coronavirus: l’allarme OCSE sull’Italia
La situazione del Belpaese, che ha già archiviato il 4° trimestre del 2019 con una flessione dello 0,3%, è stata monitorata da vicino dall’Organizzazione, secondo cui il PIL tricolore chiuderà con segno negativo anche i primi tre mesi del nuovo anno.
Questo farà scattare la recessione tecnica dell’Italia che, come il resto del mondo dovrà continuare a fronteggiare il coronavirus. Certo è che, il futuro economico nostrano dipenderà proprio da come si evolverà l’epidemia e da quanto ancora si continuerà a parlare di caos.
Nel sottolineare le difficoltà del Belpaese, l’OCSE ha così tagliato le stime di crescita per il 2020, dal precedente 0,4% allo 0,0%. In altre parole la nostra economia non crescerà nell’anno corrente. Nel 2021 invece le cose andranno meglio e il PIL italiano avanzerà dello 0,5% (previsione invariata).
Per quel che riguarda il coronavirus, invece, se in tempi brevi il caos verrà contenuto (così come il panico generalizzato) lo shock si rivelerà soltanto temporaneo. Se invece così non sarà, il rischio di recessione si farà più concreto, nonostante le buone misure messe in campo dal governo, ha continuato l’Organizzazione.
A rischio l’economia globale
L’OCSE non si è limitata a tagliare le previsioni di crescita della sola Italia ma ha anche dipinto un quadro più impegnativo per il mondo intero. Rispetto a novembre scorso, l’Organizzazione ha portato dal 2,9% al 2,4% le stime per l’anno corrente, ma allo stesso tempo ha rivisto al rialzo quelle per il 2021 dal 3% al 3,3%.
Scendendo nello specifico dell’analisi, a scendere sono state anche le previsioni 2020 sulla Cina, dal 5,7% al 4,9% (riviste al rialzo al 6,4% quelle per il prossimo anno).
Per l’Eurozona, la stima dell’anno corrente è passata da +1,1% a +0,8% (invariato il +1,2% del 2021), mentre per la Germania il taglio è stato dal 0,4% allo 0,3% (+0,9% nel prossimo anno).
Per gli Stati Uniti, invece, il 2020 si chiuderà a +1,9% (dal 2% precedente) mentre il 2021 verrà archiviato a +2,1% (dal 2,0% di novembre).
Le stime fino ad ora formulate hanno trovato ragion d’essere nello scenario base dell’OCSE, caratterizzato da un impatto limitato del coronavirus e dal contenimento dell’epidemia. Se invece le conseguenze del caso si dimostreranno più durature le cose peggioreranno e l’economia globale crescerà soltanto dell’1,5% mentre alcune aree (come la zona euro) piomberanno in recessione.
In linea di massima, comunque, l’impatto del coronavirus sarà particolarmente evidente soltanto nell’anno corrente. Nel 2021 invece si tenterà l’atteso rimbalzo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA